L’Unione europea ha bloccato dal 16 maggio le importazioni da 12 stabilimenti della Brf, colosso del pollo brasiliano e da altri 8 del paese. L’Come aveva anticipato il Salvagente, il bando è legato alle nuobe scoperte del colossale scandalo “carne fraca”, un caso di corruzione, frode e adulterazione di carni in cattivo stato di conservazione, sbiancate e truccate per essere messe in commercio, che ha coinvolto anche parte delle autorità sanitarie carioca, sfiorando anche il presidente brasiliano Temer.
Il bando europeo ha ovviamente prodotto le reazioni della Brf, grande esportatore anche verso il Vecchio Continente: “BRF è in forte disaccordo con la decisione della Commissione europea annunciata il 14 maggio, che formalizza il precedente de-listing delle esportazioni della Società verso l’Europa da 12 stabilimenti situati in Brasile. La decisione sembra essere motivata dalla protezione del mercato locale, piuttosto che da problemi di salute e qualità, come recentemente certificato dal ministero dell’Agricoltura, dell’allevamento e dell’offerta brasiliano”.