Il Consiglio dei ministri approva il disegno di legge sui reati agroalimentari. Ad annunciarlo il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, su Twitter: “ora avanti per essere più forti contro #agropirateria“. Come spiega una nota del governo, il disegno di legge interviene principalmente su due fronti: la tutela della salute pubblica, attraverso una chiara delimitazione della categoria dei reati di pericolo contro la salute; il contrasto delle frodi in commercio di prodotti alimentari, “sia sotto il profilo sanzionatorio, sia sotto il profilo dell’estensione della sfera repressiva. Si mira anche a tutelare il “patrimonio agroalimentare”, l’identità del cibo “quale parte irrinunciabile ed insostituibile della cultura dei territori, delle comunità locali e dei produttori capaci di reinventare tradizioni antiche”.
Nuovi reati
Secondo quanto previsto dal testo, verranno per la prima volta introdotte sanzioni mirate nei confronti della produzione e commercializzazione di alimenti che, tenuto conto della dimensione all’ingrosso dell’attività illecita, anche organizzata, non sono capaci di produrre un pericolo immediato e imminente, ma manifestano la propria pericolosità nel medio e lungo periodo e in via del tutto eventuale. Sul fronte dei delitti contro l’incolumità e la salute pubblica sono state individuate nuove figure di reato: il disastro sanitario; il mancato ritiro di prodotti pericolosi per la salute, che chiama in causa la grande distribuzione organizzata; la pubblicità ingannevole.
Caselli: “Legislazione attuale insufficiente”
“La legislazione attualmente vigente risulta del tutto inadeguata. Non al passo, in particolare, con la nuova dimensione transnazionale dell’agroalimentare- commenta per il Salvagente Giancarlo Caselli, che ha guidato l’osservatorio sulle agromafie il quale ha contribuito alla formulazione del testo. “Il disegno di legge voluto dai Ministri Orlando e Martina, oggi approvato dal CdM – continua Caselli – si è fatto carico di questa necessità e perciò va valutato positivamente”. Il magistrato sottolinea soprattutto la definizione del reato di agropirateria, applicabile quando i fatti di frode sono commessi da soggetti che, pur non facendo parte di vere e proprie associazioni per delinquere, “agiscono con condotte sistematiche e attraverso l’allestimento di mezzi o attività organizzate”. Vengono estesi i limiti di ammissibilità delle intercettazioni di comunicazioni e conversazioni telefoniche, e si dispone che l’autorità giudiziaria possa destinare i generi alimentari sequestrati a scopo di beneficienza. “La finalità ultima della Riforma è l’adozione per tutti gli alimenti di una ‘etichetta narrante’ – spiega Caselli – che dica tutta la verità e solo la verità in ordine alla provenienza, preparazione e contenuto (ingredienti compresi) del cibo e delle bevande che si consumano”.
Ma improbabile l’approvazione a breve
Secondo il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, è “Fondamentale l’azione di contrastato con un sistema punitivo e di indagine più adeguato, come opportunamente previsto dalla riforma delle norme a tutela dei prodotti alimentari”. Colomba Mongiello, deputata Pd attenta alle tematiche agroalimentari, commenta: “Il disegno di legge sugli agroreati approvato in CdM è il frutto di un lavoro serio e approfondito sulla tutela delle imprese agroalimentari italiane e dei consumatori che acquistano prodotti made in Italy, svolto dalla task force coordinata da Gian Carlo Caselli. Si recepiscono e ampliano norme già presenti nella legge ‘salva olio’ e se ne introducono di nuove per fronteggiare il dilagare dell’italian sounding. L’auspicio è che il Parlamento trovi il tempo e la volontà di trasformare in legge norme invocate a gran voce e realmente utili anche sul fronte commerciale”. Proprio l’approvazione del Ddl a legislatura ormai agli sgoccioli fa pensare a un atto più d’indirizzo che altro per il prossimo governo che verrà. “Molto difficile, improbabile che il ddl sia approvato prima della fine della legislatura – commenta Giancarlo Caselli – Importante in ogni caso che sia cominciato il percorso. Di qui si potrà ripartire e non saremo al…Km zero”.