Sugar tax, vince la lobby dei soft drink: la città della Coca cola abroga la legge

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Aveva destato molto interesse la decisione della contea di Cook, l’area dove ha sede la Coca cola, di introdurre la tassa sulle bevande zuccherate. Ma a pochi mesi di distanza, la regione di Chicago fa un clamoroso dietrofront: gli stessi commissari che avevano approvato la tassa lo scorso agosto hanno ora abrogato la norma.

Il dietro front

A spingere verso il passo indietro la reazione della popolazione. Secondo la Reuters, i contribuenti, i rivenditori e gli avvocati della sanità pubblica, in una recente riunione, hanno concordato che il messaggio dei consumatori era chiaro: le persone della contea di Cook non amavano la sugar tax.

Gli abitanti: “Decidiamo noi”

Un gruppo guidato da Michael Bloomberg, miliardario ex sindaco di New York City e nemico delle bevande zuccherate in tutto il mondo, ha speso circa 10 milioni di dollari per gli annunci nella zona di Chicago, sostenendo i benefici sanitari e finanziari della sugar tax. Impegno che, come riporta Consumerist, ha avuto un effetto boomerang per molti residenti, che sul Chigago Tribune si sono lamentati: “Sono sempre più arrabbiato, perché non ho bisogno di un miliardario di Gotham City che mi dice come vivere la mia vita qui nella contea di Cook” ha detto un abitante della contea. Non è da escludere che gli ingenti fondi investiti da Coca cola e Pepsi per ostacolare la sugar tax, e destinati a a centri di ricerca, associazioni scientifiche e media, abbiano avuto un effetto anche sulla popolazione di Chigago. Dopo la marcia indietro, la tassa rimarrà probabilmente in vigore fino a dicembre, dando alla contea altri quattro mesi di entrate finanziarie derivate da essa. Fattore che, insieme ai benefici prospettati nella lotta all’obesità, aveva spinto i legislatori ad approvare la norma.