Anche la Spagna lancia l’allarme sulla moria delle api

API

È mal comune, non c’è dubbio, ma altrettanto certamente non è fonte di guadio, neppure parziale.

Dopo l’allarme di Coldiretti sul minimo storico raggiunto in Italia dal miele prodotto dalle api nostrane, ora è la volta della Spagna. Se da noi la produzione – secondo l’associazione di agricoltori tricolori – è scesa di oltre il 30%, nel paese iberico il calo è stato più ridotto, il 4,08% l’anno scorso, come ha registrato il ministero dell’Agricoltura del paese.

A prescindere dai numeri (che vedono la grande supremazia spagnola con 32mila tonnellate di miele contro le 10mila stimate da Coldiretti in Italia), il calo delle api spaventa per la grave minaccia tanto all’ambiente che alla catena alimentare. Una ricerca della Commissione europea ha rilevato che il 9,2% delle specie di api è in pericolo. E “Il maggior numero di specie minacciate si trova nell’Europa sud-centrale”, sottolinea l’alert datato aprile 2017.

I fattori che mettono in pericolo le api sono molti: perdita di habitat, cambiamenti climatici, specie invasive e naturalmente l’uso di antiparassitari.
È la stessa Ue a spiegare che “La principale minaccia per le api europee è la perdita di habitat a seguito dell’intensificazione dell’agricoltura (ad esempio cambiamenti nelle pratiche agricole, compresi l’uso di pesticidi e fertilizzanti), lo sviluppo urbano, una maggiore frequenza degli incendi e il cambiamento climatico”.
Che i pesticidi siano una delle purtroppo tante gravi minacce per le api lo dimostrano anche le sperimentazioni in campo non pubblicate dai produttori di antiparassitari.

 

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