Chi bara? L’industria che tranquillizza i consumatori sul contenuto di acrilammide dei suoi prodotti o l’Efsa che nasconde i risultati delle analisi dei Paesi membri Ue che dimostrano come il contenuto dell’accertato cancerogeno sia ben più alto di quanto appare?
La domanda è più che mai lecita dopo aver letto la denuncia di Changing Markets Foundation, organizzazione che lavora a finaco delle Ong europee sulla salute dei cittadini.
SEGRETI RIVELATI
Cosa dice la review fatta da Changing Markets Foundation? Che ogni 14 prodotti alimentari testati nel 2015 ce n’è 1 che continua ad avere livelli di acrilammide pericolosamente elevati. È questa la denuncia della fondazione dopo l’analisi dei risultati di laboratorio inediti condotti dall’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (EFSA). I dati EFSA sono stati rilasciati in seguito a una richiesta di accesso alle informazioni. E ha esaminato i risultati di quasi 9mila test di laboratorio condotti in Europa nel 2015. Oltre il 70% di questi test sono stati attuati dall’industria alimentare e non dalle autorità di sicurezza alimentare.
Il livello più elevato (5887 μg / kg), quasi sei volte superiore al valore di riferimento europeo, è stato trovato in un campione di patatine fritte prese in Germania. Un campione di biscotti presi in Spagna ha avuto il secondo valore più alto (5085 μg / kg), dieci volte superiore al parametro europeo per quel gruppo alimentare.
È interessante notare che sono i risultati dei test ufficiali condotti dalle autorità europee di sicurezza alimentare che sembrano identificare la maggior parte dei casi di non conformità e rilevare livelli superiori di acrilammide. Come si vede nella tabella che pubblichiamo.
“La nostra analisi suggerisce che vi sia una significativa discrepanza tra l’auto-monitoraggio del settore e i risultati ufficiali delle autorità europee” ha dichiarato Nuša Urbančič, direttore delle campagne della Fondazione Changing Markets. “Questo ci fa domandare se tale regime di autocontrollo sia effettivamente in grado di garantire la salute pubblica o di coprire solo i peggiori delinquenti del settore”.
La presenza di acrilammide negli alimenti è considerata una preoccupazione per la salute pubblica da parte dell’EFSA in quanto aumenta il rischio di sviluppare il cancro ei bambini piccoli sono i più vulnerabili.
Sebbene i dati suggeriscano una leggera tendenza al ribasso di alcune categorie di alimenti rispetto agli anni precedenti, è allarmante che la più alta percentuale di prodotti ricchi di acrilammide si trova nelle categorie di alimenti destinati ai neonati, con uno su quattro di tutti i cereali superiori al livello di riferimento europeo.
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Anche in questo caso i numeri sono esplicativi quanto e forse più delle parole