Acrilammide, contaminato il 10% dei biscotti per l’infanzia

Secondo uno studio commissionato da “Changing Markets”, il 10% di biscotti in commercio per neonati e bambini nel Regno Unito hanno alti livelli di acrilammide. La Fondazione ha analizzato alcune della marche di biscotti più vendute nei supermercati inglesi, come Little Dish e di Ella Kitchen: i livelli di acrilamide più alti sono stati trovati nei biscotti Little Dish, con livelli di quasi 5 volte superiore a quella del benchmark europeo e 30 volte superiori rispetto ai prodotti con le concentrazioni più basse di acrilammide.

Cos’è l’acrilammide

L’acrilammide è una sostanza definita dall’Efsa cancerogena e genotossica e per questo la Commissione europea sta valutando di fissare un limite massimo alla sua concentrazione. La sostanza si forma quando gli alimenti ricchi di amidi – come le patate e il pane – vengono fritti o cotti ad elevate temperature – nel baby food, patatine, corn flakes e tutti i cibi pronti.

Il precedente: i biscotti Nestlé

Non è la prima volta che alcuni biscotti per l’infanzia finiscono nel mirino per la concentrazione di acrilammide: poche settimane fa, un test condotto dalla stessa Fondazione, SumOfUs e WECF Network aveva evidenziato la presenza di alte quantità della sostanza cancerogena nei biscotti P’tit biscuit di Nestlé per bimbi di età inferiore a 12 mesi.

…e le patatine belga

Come dicevamo, tra i prodotti più esposti al rischio acrilammide ci sono anche le patatine fritte: il Salvagente lo ha dimostrato nel numero del mensile di dicembre 2016 e anche le analisi condotte dalla fondazione Changin Markets hanno evidenziato alte concentrazioni di acrillammide che in alcuni casi hanno superato i 600 mg/kg.

 

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