Ok dal Tar: l’Agcom resta il superpoliziotto antipirateria online

Il Tar Lazio respinge il ricorso delle associazioni dei consumatori e dà ragione all’Agcom che rimane così “il superpoliziotto” anti-pirateria del web: nel 2014 Movimento Difesa del Cittadino, Assoprovider, Assintel, e Altroconsumo, si erano rivolti al tribunale amministrativo per bloccare il regolamento per il diritto d’autore dell’Autorità garante delle comunicazioni, nella parte in cui si affida pieni poteri di rimozione dei contenuti da un sito alla stessa Agcom. Secondo la normativa, infatti, è possibile segnalare eventuali violazioni del copyright all’Autorità, che può chiedere agli internet provider e agli hosting provider (i fornitori dello “spazio” in cui è allocato il sito web) di bloccare l’accesso al contenuto, e di rimuovere il contenuto pirata dai propri server. i ricorrenti avevano fatto appello alla “libertà di internet” spiegando: “La procedura dell’Autorità è ingiusta: un esercizio di repressione sul web che non prevede alcun ricorso alla Magistratura come prescrive invece il nostro Ordinamento e la nostra Costituzione”.

La sentenza non ascolta le associazioni

Ma il Tar ha dato ragione all’Agcom, affermando che i suoi poteri sono sufficienti a garantire la tutela del diritto d’autore anche nel settore dell’online. Come riporta Helpconsumatori, il commissario Agcom Francesco Posteraro commenta così la sentenza: “È l’ennesima conferma della correttezza dell’operato di Agcom, anche sotto il profilo della legittimità costituzionale. A tre anni dalla sua entrata in vigore, il Regolamento, ormai unanimemente riconosciuto come una best practice a livello europeo, rappresenta un solido ancoraggio istituzionale nella lotta contro la pirateria e per una sempre più efficace tutela della proprietà intellettuale”.

Ma un’altra sentenza annulla la multa per lo streaming

La sentenza del Tar arriva a pochi giorni da quella del Tribunale di Frosinone, che ha annullato la sanzione da 600mila euro a carico dei siti filmaker.biz, filmaker.me, filmaker.org e cineteka.org: portali da cui si possono raggiungere server che ospitano film in streaming illegali. “Il giudice, rilevando come l’indicazione di link non possa qualificarsi come messa a disposizione diretta di file protetti dal diritto d’autore, ha ritenuta lecita l’attività del portale“, ha spiegato l’avvocato difensore, Fulvio Sarzana a La Repubblica. Dunque, le due notizie danno un quadro un po’ confuso della legislazione sulla pirateria online in Italia: L’Autorità per le comunicazioni può ordinare di rimuoverli dai siti, ma questi non sono ritenuti responsabili per il reato.