Residui di pesticidi, Kusmi Tea ritira la camomilla in tutta Europa

Il marchio francese Kusmi Tea, commercializzato anche in Italia, ritira le sue famose scatole di camomilla in tutta Europa, anche dai negozi online,  dopo aver scoperto che almeno la metà dei prodotti è contaminata con residui di pesticidi. Il ritiro cautelativo – secondo quanto riporta l’azienda le tracce sono comunque entro i limiti di legge e probabilmente senza effetto sulla salute – è stato comunicato sottolineando l’alta concentrazione di alcaloidi pirrolizidinici, sostanza potenzialmente nociva se assunta nel lungo periodo. Un agente dannoso che può agire sull’uomo da cancerogeno genotossico, cioè può provocare il cancro e causare danni al Dna, il materiale genetico cellulare. Il portavoce della Orientis, holding che ospita il marchio “Kusmi Tea”, ha dichiarato sulla scia delle valutazioni scientifiche dell’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA), che gli obiettivi generali dell’azienda è un livello elevato di tutela della vita e della salute umana, per cui ha deciso di ritirare e richiamare a titolo cautelativo volontario i prodotti non conformi ai requisiti di sicurezza alimentare.

I risultati del test

La decisione è avvenuta dopo la pubblicazione dei risultati pre-test effettuati dalla Stiftung Warentest, organizzazione e fondazione tedesca per i consumatori che fa ricerche e compara prodotti e servizi senza pregiudizi, che dimostrano come la camomilla della Kusmi Tea contenga un’alta concentrazione di alcaloidi pirrolizidinici“. Sul suo sito web, la Fondazione tedesca spiega che “una elevata concentrazione di questa sostanza può essere cancerogena e danneggiare il fegato umano”. Per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, il solo fatto che si trovino ancora prodotti alimentari messi in commercio sul mercato unico che presentano quantità di pesticidi oltre i limiti di legge deve far riflettere perché evidentemente gli sforzi fatti a partire dalla tracciabilità dei beni non sono ancora serviti, mentre tanti altri devono essere fatti per obbligare l’UE ad abbassare ulteriormente le soglie legali sulle dosi di prodotti e sostanze chimiche.