Quegli aumenti nascosti nelle bollette Tim

Gentile il Test-Salvagente

ho letto i vostri articoli sull’aumento Telecom di 2 euro a bolletta e vorrei segnalarvi a mia volta la mia avventura. Per evitare il rincaro dei 2 euro, ho attivato la bolletta spedita via e-mail ma Tim-Telecom ha depennato la pagina che prevede il pagamento tramite bollettino. Risultato: Tim impone il pagamento via Lottomatica con 2 euro di tassa, oppure obbliga al pagamento via domiciliazione bancaria.

Dunque non è più possibile pagare con bollettino postale e/o con bollettino a codice a barre presso la Coop. Ricordo e concludo che Telecom unilateralmente ha deciso, dal 2015, di fatturare mensilmente anzichè ogni due mesi con il glorioso risultato di raddoppiare le spese per il pagamento della fattura che nel mio caso passano da 3 euro l’anno con fattura bimestrale pagata con bollettino Coop a 24 euro con fattura mensile pagata via Lottomatica.

Carmelo GALLUCCIO

Crema

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Gentile Carmelo, abbiamo chiesto di risponderle a un’esperta, la responsabile del servizio utenze di Konsumer Italia, Valentina Masciari. Ecco le sue indicazioni

virgolette-1Caro Carmelo,

Telecom (o Tim come si chiama oggi) da febbraio 2016, ha cambiato la modalità di fatturazione:  prevede il servizio gratuito di ricezione delle fatture solo per i clienti che attivano la domiciliazione bancaria o postale della fattura e che contestualmente chiedono di ricevere la fattura in formato elettronico, quindi tramite email.

Viceversa, ai clienti che richiedono la fattura cartacea e il pagamento tramite bollettino, per scelta o perché non in possesso di entrambi i requisiti, viene addebitato un importo mensile di 2 euro.

Sottolineo, che si è passati dall’addebito di euro 0,52 a 2 euro, cosa non da poco…

Quindi, la possibilità di non corrispondere tale importo di 2 euro, è fattibile solo ed esclusivamente, se si hanno entrambi i requisiti indicati : domiciliazione bancaria e fattura in formato elettronico.

Lei, Carmelo, ha sì richiesto la fattura via email, quindi in formato elettronico, ma non l’addebito in conto; per tale motivo continuerà ad avere, purtroppo, in fattura l’addebito dei 2 euro mensili.

Queste variazioni dovrebbero essere state portate a conoscenza del cliente, come qualsiasi variazione unilaterale del contratto, tramite apposita comunicazione, contenuta in genere nella fattura che ha ricevuto alla fine del 2015.  Questo per far sì che chi non avesse voluto accettarle, avrebbe avuto la possibilità di recedere dal contratto, senza il pagamento di penali, entro 30 giorni dalla comunicazione.

Iter identico è stato seguito sempre da Telecom per comunicare il cambio della periodicità di fatturazione: da bimestrale a mensile. Anche in questo caso si sarebbe potuto esercitare il diritto di recesso entro 30 giorni da tale comunicazione.

Concludo dicendo che è anche evidente che considerando quanti saranno ancora gli utenti che  non potranno o non vorranno optare per queste soluzioni che evitano l’addebito dei 2 euro mensili, si può intuire facilmente quale potrà essere, chiaramente a discapito degli utenti, l’introito che avrà Tim,  come sottolinea giustamente il Sig. Galluccio.