Soft drinks, troppi zuccheri in Starbucks

Bevande calde con uno “scioccante” contenuto di zucchero: fino a 25 cucchiaini. A venderle celebri catene di bar e caffetterie diffuse all’estero come Starbucks, Costa e Caffè Nero, accusate ora in Gran Bretagna di alimentare la “crisi nazionale di obesità”. A passare in rassegna il contenuto dolce di alcuni dei drink più diffusi Oltremanica – circa 130 in tutto – Action on Sugar, un’associazione britannica di medici che combattono diabete e obesità.

25 cucchiaini di zucchero in un succo Starbucks

Quello che ne è venuto fuori è una “top 20” delle bevande più zuccherate che vede in testa lo Hot Mulled Fruit (formato Venti, cioè extralarge) di Starbucks che contiene l’equivalente di 25 cucchiaini di zucchero. Poi il Chai Latte di Costa Coffee (20 cucchiaini), il White Chocolate Mocha di Starbucks (18), la cioccolata calda di Starbucks (15), il Mocha di Kentucky Fried Chicken (15: d’altronde la catena americana vende pollo fritto, non si tratta di un ristorante dietetico), il Mocha Latte Massimo di Costa Coffee (14), e così via, fino al numero 20, la cioccolata calda di Starbucks in porzione media che contiene “solo” (in questa classifica tutto è relativo) 12 cucchiaini di zucchero.

Coca e Fanta già sotto accusa

Non è la prima volta ache l’associazione inglese punta il dito contro le bevande zuccherate: qualche mese fa aveva fatto discutere lo studio in cui Action on Sugar metteva a confronto le etichette nutrizionali di 274 lattine di soft drink in giro per il mondo scoprendo che la quantità di zucchero cambia in relazione al paese.

In Ue si discute della quantità di zucchero nei cibi

La nuova inchiesta di Action on Sugar va ad alimentare il dibattito europeo sulla necessità di contenere l’apporto di zucchero nei cibi, soprattutto in quelli destinati all’infanzia. E’ della fine di gennaio il voto del Parlamento europeo contro l’intenzione della Commissione di consentire che gli alimenti destinati all’infanzia possano contenere un livello elevato di zuccheri rispetto alle linee guida dell’Oms. L’Organizzazione mondiale della sanità raccomanda di limitare l’assunzione di zuccheri a meno del 10% del consumo totale di energia. Secondo la proposta della Commissione europea, tuttavia, gli zuccheri potrebbero continuare a rappresentare fino il 30% dell’apporto calorico degli alimenti per bambini (zucchero 7,5 g / 100 kcal equivale a 30 kcal da zucchero in energia 100 kcal).