Quel bianco velenoso: attenti ai cosmetici sbiancanti

Un’eccessiva esposizione al sole o alle lampade abbronzanti, oppure una cura ormonale o l’uso di anticoncezionali: sono queste di solito le cause delle macchie scure della pelle che in Italia affliggono oltre il 40% delle donne di età compresa tra i 50 e i 60 anni. Un fenomeno quindi molto diffuso che spinge a tentarle tutte per “cancellare” questi inestetismi.

Il rischio, però, è quello di ricorrere anche a creme aggressive e contenenti sostanze pericolose se non di accertata tossicità.
Come l’idrochinone, una sostanza notoriamente dannosa per rischio cancerogeno e sviluppo di melanoma cutaneo, vietata nella Comunità Europea dal 2000 ma ancora liberamente venduta in America e nei negozi online come eBay, Pet360, Amazon e Walmart.

È proprio di questi giorni l’allarme lanciato dal Rapex, il sistema comunitario di allerta tra gli Stati dell’Unione europea sulla sicurezza dei prodotti, sulla presenza in commercio di un cosmetico schiarente contenente idrochinone (indicato in etichetta): il richiamo riguarda in particolare il cosmetico in tubo da 50ml QEI + Paris della società Laboratoire Pharmaplus, immesso sul mercato da importatori vari con numero di modello 098864005200, per il quale le Autorità hanno ordinato l’immediato ritiro dal mercato (e ovviamente per i consumatori che lo abbiano già acquistato l’invito è a non usarlo).

Il precedente

Già nel 2009 Il Salvagente aveva denunciato la massiccia presenza sul mercato di prodotti sbiancanti ad alto rischio, utilizzati soprattutto dalle donne di colore per “integrarsi” nel mondo dei bianchi. Un mercato sotto banco molto fiorente e ramificato che portava in Italia molti marchi provenienti per lo più dal Sud-est asiatico ed entrati illegalmente nei paesi dell’Unione europea, ricercatissimi da nigeriane, ghanesi e congolesi: Movate, Neoprosone Gel, Hyprogel, Fashion Fair Cream Fast Action, Mekako, Skin Light, Maxy Light (ma fece scalpore il ritrovamento di cosmetici illegali anche made in Italy).

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Più che creme, veri e propri veleni che all’epoca furono sequestrati a Torino in diversi negozi multietnici, ma facilmente reperibili anche su internet.

Chi li utilizzava rischiava di ritrovarsi con volto e corpo deturpati da sostanze che le direttive europee non ammettono nella composizione dei cosmetici, come l’idrochinone appunto, o peggio appartenenti alla categoria “medicinale”, da assumere solo sotto stretta sorveglianza medica e quindi assolutamente vietate nei cosmetici, come il cortisone. Altro che pelle bianca.

Le sostanze vietate

L’idrochinone è una sostanza cancerogena, responsabile della formazione di alcuni tumori e dermatosi cutanee molto gravi, tanto che in Italia dal 2000 ne è vietato l’uso nei cosmetici per la pelle e dal 2005 anche nelle tinture per capelli, in ogni percentuale di concentrazione. Questa sostanza ha un potere sbiancante in concentrazioni oltre il 4%, ma già al di sotto di questa soglia è tossico.

Il cortisone, invece, è un farmaco (è un potente antinfiammatorio) e come tale non può rientrare nella composizione di un prodotto cosmetico. Il suo abuso indebolisce la pelle, che dunque è più esposta alle infezioni, e dilata i vasi superficiali, favorendo l’insorgere della couperose.