Caro Salvagente, il 25 ottobre 2018 mi è stato proposto un abbonamento fibra 3 passando a 3 da Fastweb. Il 26 ottobre mi è stato consegnato il router. A oggi non ho avuto più alcuna notizia in merito alla attivazione della linea (mi era stato riferito che in 10 giorni sarebbe stata attivata la fibra 3) e chiamando per disdire l’abbonamento e restituire il router mi è stato riferito che dovrei rispedirlo a mie spese perché non posso restituirlo in un centro Wind poiché la pratica non ha un ko definitivo ma temporaneo.
Come devo comportarmi? Devo obbligatoriamente spendere i soldi per restituire un modem che, sicuramente non a causa mia, non ho potuto usare?
Emanuele Iula
Caro Emanuele, abbiamo chiesto a Valentina Masciari di darle una risposta. Ecco le sue considerazioni.
La prima anomalia è nella tempistica di questa storia: un giorno tra la richiesta del contratto fibra con Wind 3 e la consegna del router, fa supporre che Emanuele, si sia recato presso un negozio Wind 3 per sottoscrivere il contratto e gli abbiano consegnato il modem, facendo quindi esclusivamente una verifica generica sulla presenza della fibra all’indirizzo del cliente.
A questo punto si può affermare che il lettore ha sottoscritto una proposta di contratto, perché non si può parlare di contratto vero e proprio se il gestore, in seguito ad alcune verifiche non ha preventivamente accettato la proposta per proseguire con l’iter dell’attivazione. Durante tale iter, che impatta su aspetti più tecnici legati concretamente alla possibilità di attivare quella linea in questione, possono verificarsi impedimenti non risolvibili, quello classico è la mancanza fisica di spazio nell’armadio di strada, che non consentono di portare positivamente a termine l’attivazione.
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Esiste un apposito dettato nelle condizioni generali di contratto, in base al quale il cliente deve essere tenuto informato di ciò e quindi deve essere consapevole del protrarsi della procedura o dell’impossibilità di effettuarla. In pratica, si ha un contratto non ancora attivo dal quale posso decidere di recedere perché non sono stati rispettati i tempi normali di attivazione e, in fondo, anche l’obbligo di comunicazione di eventuali impedimenti.
Come primo passo, il sig. Emanuele, dovrebbe inviare per iscritto, una comunicazione nella quale a causa della mancata attivazione dopo circa tre mesi, del servizio richiesto, richiede il blocco di qualunque procedura sia eventualmente, ancora in corso; contestualmente deve richiedere di restituire il router in un punto Wind. È vero che in genere il router va restituito a spese del cliente che cessa il contratto e poi il gestore deve rimborsarlo per tale operazione ma in questo caso, il contratto non è stato attivato e quindi caricare il cliente anche di questa incombenza, oltre le mancanze avute, mi sembra eccessivo.