Prima i bilanci, poi la sicurezza. Purtroppo sembra andare proprio in questa direzione l’emendamento alla manovra fiscale che permette ai Comuni di incassare i proventi delle multe stradali senza più l’obbligo di destinarne una parte alla manutenzione e sicurezza stradale, come previsto dalla legge 120/2010. Un bel gruzzoletto – 1,7 miliardi di euro nel 2016 secondo il rapporto Aci – da cui i Comuni probabilmente vorrebbero attingere a piene mani per risanare i buchi di bilancio (anziché le buche delle strade).
Ingressi non consentiti in Ztl, soste vietate, eccessi di velocità: le possibilità di essere pizzicati sono tante. Se riteniamo che la multa sia ingiusta, è nostro diritto fare ricorso, (e in questo la guida del Salvagente è un valido aiuto). Se invece la multa è, ahimè, sacrosanta, almeno ci resta – per ora – la consolazione che parte di quanto paghiamo servirà per la manutenzione delle strade può essere consolatorio.
Ora, però, l’emendamento approvato che contiene la deroga alla norma che costringe i sindaci a investire parte degli incassi delle multe su infrastrutture e sicurezza, potrebbe far sparire anche questo “contentino”.
ON. GALGANO: “SPESI 30 MILIARDI L’ANNO PER FERITI DA INCIDENTI”
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Contro questo scenario si sono mosse nei giorni scorsi alcune associazioni dei consumatori – Konsumer Italia, Aeci, Codacons, Codici e Primo Consumo – che hanno rivolto un appello a tutti i parlamentari.
Appello raccolto dall’onorevole Adriana Galgano (Civici e Innovatori) che, in un’interrogazione presentata alla Commissione parlamentare Trasporti, ha sottolineato come i costi della mancata sicurezza e dell’assenza di manutenzione siano altissimi: “oltre ai 3mila decessi che si sono verificati sulle nostre strade, si stima che il Servizio sanitario nazionale spenda almeno 30 miliardi l’anno per i feriti da incidenti”. E il 40% di questi accadimenti è dovuto anche alla mancata manutenzione della rete viaria.
CITTADINI SEMPRE PIÙ A RISCHIO
Che la situazione attuale delle nostre strade non sia rosea è sotto l’occhio di tutti, per cui permettere ai Comuni di derogare all’obbligo della legge 120 non può che mettere a rischio ancora di più la sicurezza dei cittadini: “Pedoni, anziani, bambini, ciclisti, motociclisti, ma anche gli stessi automobilisti patiscono già oggi le conseguenze delle inefficienze strutturali del sistema viario italiano. Figuriamoci cosa accadrà quando verranno meno anche quelle risorse che oggi una normativa lungimirante, se pur spesso disattesa, garantisce!” dichiara Fabrizio Premuti, presidente Konsumer Italia.
Ora si spera che l’allarme lanciato dalle associazioni dei consumatori e rilanciato in Parlamento dall’onorevole Galgano, che ha chiesto al Governo di impegnarsi per bloccare la proposta, sia sostenuto anche da altri parlamentari, che “comprendano che morti e feriti producono costi sociali enormi, che concorrono a creare il deficit pubblico” conclude Premuti.