Una corretta nutrizione è determinata da una sana alimentazione, ma come conoscere quali sono e come vengono elaborati i valori di riferimento per un buon funzionamento del nostro organismo? Scopriamolo insieme
L’organismo necessita di una corretta quantità di diverse sostanze nutritive per poter garantire adeguate prestazioni, oltre che uno stato di benessere relativo. Ma cosa si intende per sostanze nutritive? Vitamine, minerali, grassi, proteine, acqua, carboidrati, appartengono alla categoria delle sostanze nutritive, ognuna con un ruolo ben preciso da svolgere.
Prima di entrare nello specifico, occorre precisare che la quantità e la tipologia di sostanze nutritive necessarie al nostro corpo, variano a seconda di alcuni fattori, come ad esempio l’età , il sesso, la tipologia di attività praticata durante la giornata, da quella lavorativa a quella sportiva, o lo stato fisiologico (es. gravidanza e allattamento).
Valori di riferimento per l’alimentazione
La sigla che comprende, in toto, i valori nutrizionali di riferimento, si chiama LARN e riguarda:
- i fabbisogni medi (AR);
- le assunzioni adeguate (AI);
- le assunzioni di riferimento per una popolazione specifica (PRI);
- l’intervallo di riferimento che regola l’assunzione di macronutrienti (RI).
Ognuno dei valori sopracitati è fondamentale per quei professionisti che devono individuare la quantità della sostanza nutritiva necessaria per mantenere un organismo in salute. Attenzione dunque: i LARN non devono essere gestiti in autonomia dal singolo o dal privato, ma costituiscono delle raccomandazioni ad utilizzo dei responsabili politici dell’Ue e degli Stati membri, con le quali vengono determinate le raccomandazioni destinate ai consumatori.Â
Etichette alimentari, linee guida dietetiche, sono il risultato dell’elaborazione dei valori LARN e svolgono la funzione di orientare il consumatore verso una alimentazione più sana ed equilibrata. Naturalmente parliamo sempre di condizioni di salute non compromesse da malattie o necessità specifiche, caso per cui le esigenze potrebbero essere differenti.
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Occorre specificare che, per i lattanti al di sotto di 6 mesi, non è stato stabilito alcun LARN, questo perché i fabbisogni nutrizionali sono, in linea di massima, considerati pari a quanto introdotto con il latte materno. Laddove, nel primo semestre di vita, sussistano esigenze nutrizionali specifiche, le stesse saranno regolate dalle politiche nazionali di sanità pubblica.
La tabella nutrizionale: valori e limiti
Le Linee Guida che contengono le modalità di indicazione dei nutrimenti da riportare sulla dichiarazione nutrizionale stabiliscono che i valori all’interno della tabella nutrizionale devono essere medi, mentre i limiti di tolleranza non andranno sforati.
Dalla fine del 2016, è infatti obbligatorio indicare nell’etichetta la quantità contenuta nel prodotto, relativa ai grassi, ai grassi saturi, ai carboidrati, agli zuccheri e al sale. Attenzione alle indicazioni per porzione: i valori andranno espressi considerando quantità corrispondenti o a 100 g o a 100 ml.
Cosa accade quando il prodotto è soggetto a variazioni che possono derivare dal processo di produzione, dalla modalità di conservazione, variazioni che potrebbero causare un disallineamento tra ciò che viene riportato in etichetta e ciò che riguarda la componente nutritiva esatta?
In questi casi, laddove sussista un’incongruenza specifica, sia essa per eccesso o per difetto, occorre rifarsi a dei limiti, o meglio a delle cosiddette “tolleranze“. Per conoscerne i contenuti, potrete prendere come riferimento le indicazioni riportate all’interno del documento elaborato e diffuso dal Ministero della Salute. Per ogni prodotto, vengono espressi i relativi valori nutrizionali di riferimento.