L’Autorità per l’energia elettrica, il gas e i servizi idrici (Aeegsi) non ci sta. A poche ore dalla notizia della sospensione dell’aumento delle tariffe di luce richiesta dal Tar della Lombardia, l’Aeegsi chiede la sospensione della decisione. L’Authority prende atto del “decreto cautelare monocratico del Tra Lombardia n.911 sulla sospensione della delibera 354/2016/R/eel” ma “ritiene che sussistano i presupposti per proporre, attraverso l’avvocatura dello Stato, immediata istanza di revoca dello stesso decreto in quanto si basa su un ricorso che presenta un’erronea rappresentazione degli elementi di fatto e di diritto”. Carlo Rienzi, presidente del Codacons, che ha presentato il ricorso che ha portato alla sospensione degli aumenti in  bolletta, commenta: “É una vergogna. Invece di sospendere le tariffe per le anomalie riscontrate nella formazione delle tariffe, l’Autorità fa ricorso contro la decisione del Tar, tanto paga Pantalone! Pensasse intanto a ripristinare le vecchie tariffe”.
Il Mise: “Fare chiarezza”
Sul decreto cautelare del Tar Lombardia del 19 luglio, interviene anche il Ministero per lo sviluppo economico che con una nota conferma “la necessità di fare al più presto chiarezza sui fatti e sui possibili comportamenti speculativi che hanno portato ad un aumento anomalo dei costi di dispacciamento negli ultimi mesi”, e ricorda che “proprio per la gravità dell’accaduto, il ministro Calenda aveva già richiesto elementi a Terna e all’Autorità per l’energia, sollecitando la conclusione nei tempi prestabiliti di 60 giorni del procedimento di indagine avviato dalla stessa Autorità il 24 giugno e l’adozione di meccanismi sanzionatori adeguati e direttamente proporzionati all’entità degli aumenti che dovessero eventualmente essere imputabili a comportamenti scorretti”. Lo stesso Ministro aveva anche chiesto all’Autorità di rendere rapidamente operative le nuove regole sugli sbilanciamenti, in modo da risolvere alcune delle criticità verificatesi nell’ambito del dispacciamento. “Il Governo segue con grande attenzione – nel pieno rispetto dei ruoli – questa vicenda, con l’obiettivo prioritario di non far pagare costi impropri a cittadini e imprese” conclude il Mise.