
Una lettrice ci chiede: al di la delle considerazioni etiche e di benessere animale, il latte ha davvero tante controindicazioni nel consumo in età adulta? Franco Berrino, medico oncologo, non ha dubbi: “Il latte vaccino è un ottimo alimento… per i vitelli”
Caro Salvagente,
al di là delle opportune considerazioni etiche e animaliste, il latte è un alimento che può essere consumato senza rischi anche in età adilta o, come sostengono alcuni, è invece da sconsigliare?
Chiara Amodeo
Gentile Chiara,
per risponderle abbiamo ripescato nel nostro archivio un’intervista che ci aveva dato Franco Berrino, medico oncologo ha lavorato per anni all’Istituto tumori di Milano ed è autore di importanti pubblicazioni scientifiche e di libri di successo sulla corretta alimentazione per la prevenzione delle malattie. E che chiariva sin da subito la sua posizione: “Per gli adulti non c’è alcuna ragione nutrizionale per bere latte, se non per il gusto. Non demonizzo questo alimento: può essere fondamentale nei bambini che soffrono di carenza nella crescita ma è provato che espone a una maggior rischio tumorale”. Al Salvagente Berrino aveva voluto spiegare le controindicazioni di quello che a tutti gli effetti è il primo alimento che assumiamo nella nostra vita.
Professor Berrino, non vorrà anche sconsigliare il latte materno, vero?
Assolutamente no. Il latte materno è una meraviglia e, nonostante l’aggressiva pressione esercitata dalle industrie dei latti artificiali, i pediatri ora finalmente consigliano l’allattamento materno almeno nei primi sei mesi di vita del nascituro.
Il problema secondo lei è quello vaccino?
Il latte vaccino è un ottimo alimento… per i vitelli.
Eppure lo bevono tanti bipedi. Quali sono dal suo punto di vista le controindicazioni?
Il latte è un’ottima medicina per i bambini che hanno difficoltà nella crescita. Detto questo parliamo di un alimento molto proteico ricco di l’Ifg1, una sorta di ormone della crescita. Per questa ragione chi ha un tumore non deve bere latte perché stimola la crescita cellulare.
Negli adulti è diffusa l’intolleranza al lattosio: perché?
Dopo l’allattamento al seno il nostro organismo smette di produrre la lattasi e quindi in età adulta è più facile sviluppare un’intolleranza al lattosio, uno zucchero difficile da assimilare.
Il latte, come fonte di calcio, è fortemente raccomandato per chi soffre ad esempio di osteoporosi.
Cerchiamo di fare chiarezza. In età pediatrica l’assunzione di calcio, attraverso il latte, è indicata. Dopodiché negli anni si è diffusa nei medici la convinzione, non supportata dai dati scientifici, che in età adulta il latte fortifichi le ossa. Insieme ad altri colleghi abbiamo condotto uno studio in Europa su 500mila casi di frattura all’anca. I risultati hanno dimostrato che chi mangia più carne è più esposto al rischio di frattura mentre per chi beve più latte la situazione restava invariata.
E questo perché?
Le proteine animali fanno perdere calcio alle ossa. Tutte queste conclusioni ci portano a ritenere che non c’è alcuna ragione nutrizionale per bere latte in età adulta, se non per il gusto. Senza dimenticare l’impatto ambientale di queste filiere.
Bisogna ridurne i consumi per la nostra salute e quella del Pianeta?
Sì, ne sono convinto. Gli allevamenti intensivi di bovini, da carne e da latte, sono tra le principali fonti inquinanti di gas climalteranti. Noi consumatori possiamo fare molto cominciando a ridurre, se non a smettere, di mangiare carne e latte.