I polifosfati nei formaggini Mio

POLIFOSFATI

Un lettore ci chiede se la presenza di polifosfati nei formaggini Mio può rappresentare una contraddizione con la dicitura “senza conservanti”. La funzione, in realtà, è quella dei sali di fusione. Ma non per questo si tratta di sostanze accettabili

 

Caro Salvagente,

qualche giorno fa, avendo per le mani una confezione di formaggino Mio (Nestlè) gusto classico ho notato che sulla confezione, scritto in evidenza, compare “senza conservanti”.
Tra gli ingredienti ho trovato i sali di fusione (polifosfati). Quest’ultimi non si possono considerare conservanti? Quindi è legale la scritta in bella mostra “senza conservanti?”
Lettera firmata
Rispondiamo subito al nostro lettore che la dicitura della confezione dei formaggini Mio è corretta: i sali di fusione hanno una funzione diversa dai conservanti, per quanto abbiano anche una funzione inibitoria sulla crescita di vari microrganismi e abbiano effetti antibotulinici, servono a rendere omogenei i grassi.

Detto ciò, che i polifosfati siano un ingrediente di cui si dovrebbe fare a meno non lo diciamo noi, ma lo spiegano i medici. Sulla sicurezza e opportunità di queste sostanze avevamo, per esempio, chiesto il parere a Gianfranco Trapani, pediatra e direttore del Centro studi Alfred Nobel’s friends di Sanremo. Vediamo cosa ci aveva detto.

Dottor Trapani, c’è da stare tranquilli se nei formaggini troviamo polifosfati?
Il problema principale è legato a una possibile interferenza con il metabolismo del calcio assunto tramite gli alimenti e l’acqua e quindi ridurne l’assorbimento anche se è contenuto nei formaggini in buona quantità. Questo è un effetto da evitare in un bambino per il quale l’assimilazione del calcio è fondamentale. Nel lungo periodo e per grandi quantità di prodotto consumato si potrebbero presentare anche delle problematiche legate alla calcificazione ossea. Inoltre, trattandosi di fosfati inorganici, la percentuale di assorbimento è molto alta e nelle persone con disturbi di funzionalità del rene potrebbero esserci problemi di sovraccarico. Nei bambini la funzione del rene non è adeguata a un carico come quello che il formaggio fuso può provocare, soprattutto se associato ad altri cibi contenenti polifosfati e sale.

Nei formaggini  in cui i polifosfati sono assenti si trovano i sali di fusione come il citrato di sodio e di potassio. Si tratta di aggiunte più sicure?
I citrati hanno una azione alcalinizzante che può essere utile in alcune situazioni, ma si possono incontrare problemi, sempre dose dipendenti, legati al metabolismo nei bambini con importanti disturbi del rene. Sono delle molecole che pongono all’organismo delle difficoltà di metabolizzazione o se sono in eccesso ne saturano tutti i meccanismi.

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Quali indicazioni dà ai genitori?
Il consiglio è leggere sempre le etichette scegliendo alimenti privi di polifosfati o sali di fusione e valutare quante di queste sostanze vengono assunte. In generale i fosfati o i citrati possono essere presenti in prodotti graditi dai più piccoli come il prosciutto cotto (sebbene sia sempre più raro) o le merendine confezionate. È bene sapere che lo sport aiuta a metabolizzare queste sostanze. Di norma i polifosfati sono più lenti a essere smaltiti rispetto ai citrati.