![FORMAGGI A LATTE CRUDO FORMAGGI A LATTE CRUDO](https://ilsalvagente.it/wp-content/uploads/2025/01/FORMAGGI-A-LATTE-CRUDO-AdobeStock_1157115921-696x464.jpeg)
Dopo i casi di bambini che hanno contratto l’infezione da E. Coli Stec consumando questi formaggi, in alcuni casi sviluppando la sindrome Seu, il ministero della Salute ha istituto un tavolo tecnico per individuare “l’etichettatura più efficace per avvertire il consumatore di tali rischi”
Dopo i casi di infezione batterica da E. Coli Stec legata al consumo di formaggi a latte crudo, che in alcuni casi nei bambini ha svilupppato la Seu, la Sindrome emolitico uremica, il ministero della Salute ha istituito un tavolo tecnico per valutare l’etichettatura più efficace per indicare i rischi che i giovani consumatori possono correre consumato questi prodotti.
Nel nuovo numero in edicola del Salvagente da venerdì 31 gennaio è possibile leggere un lungo approfondimento sulla questione e leggere anche la lista dei formaggi a latte crudo che saranno obbligati a inserire sulle confezioni l’allert.
L’11 dicembre 2024 è stata presentata una proposta di legge bipartisan, da parte del senatore Pd Lorenzo Basso e del deputato di Fdi Mattero Rosso, per introdurre l’obbligo di di riportare in etichetta dei “prodotti caseari a latte crudo freschi o di media stagionatura l’indicazione relativa al rischio per la salute per i bambini di età inferiore a 10 anni“.
Ora il ministero della Salute accellera sul progetto di etichettatura. Del tavolo tecnico ne faranno parte membri del ministero della Salute, di quello dell’Agricoltura, dell’Istituto superiore di sanità, degli Istituti zooprofilattici e delle associazioni di categoria, con lo scopo di individuare “l’etichettatura più efficace possibile che possa avvertire il consumatore finale di tali rischi” e anche per andare oltre l’obbligo di etichettatura disposto dall’Unione europea, “prevedendo indicazioni aggiuntive in etichetta“, affermano il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida e il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato.
“Intendiamo così tutelare la popolazione pediatrica nei primi anni di vita e rendere le scelte dei consumatori pienamente consapevoli del rischio di infezione intestinale da ceppi di escherichia coli”, hanno affermato i due esponenti del governo secondo quanto riporta l’Ansa.
La Seu rappresenta la più grave complicanza di un’infezione intestinale batterica, sostenuta da ceppi di Escherichia coli (Stec) produttori di una potente tossina detta Shiga-tossina (Stx) o vero-citotossina (VtT). L’infezione si trasmette principalmente per via alimentare (carne cruda o poco cotta, soprattutto di origine bovina, latte crudo non pastorizzato e formaggi prodotti con latte crudo e poco stagionati, vegetali e frutta crudi non lavati), ma può anche essere contratta a seguito di un contatto stretto con ruminanti infetti o con un ambiente contaminato o per trasmissione interumana attraverso la via oro-fecale.
Tra il primo luglio 2023 e il 30 giugno 2024 sono stati registrati 68 casi di Seu in Italia, secondo i dati del Registro italiano Sindrome emolitico uremica, la maggioranza nei pazienti in età pediatrica (sotto i 15 anni di età) con 67 casi (98,5% del totale).
Per Paolo Chiandotto, presidente del Progetto Alice, Associazione per la lotta alla sindrome emolitico uremica Ets, le nuove misure sono “un primo passo importante verso le nostre istanze inviate al ministro della Salute e al sottosegretario nella speranza che anche l’Associazione dei pazienti sia coinvolta nel tavolo. È importante affrontare il tema etichettatura, ma non solo, è necessario affrontare il problema anche a livello di filiera e informare attraverso una campagna di comunicazione i consumatori“.