Jbs, il gigante mondiale della carne e proprietario dei marchi italiani Rigamonti, King’s e Principe, di nuovo nella bufera. Un’inchiesta indipendente scopre i legami con l’uso dell’agente orange (quello della guerra del Vietnam) per deforestare il Pantanal e produrre più carne
Una nuova e allarmante inchiesta di Mighty Earth, in collaborazione con Repórter Brasil e AidEnvironment, ha rivelato legami tra JBS e altre grandi aziende di lavorazione della carne – Marfrig e Minerva – con una devastante “guerra alla natura” nel Pantanal, un’area umida brasiliana Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO e sede della più grande concentrazione di giaguari al mondo. Jbs è uno dei colossi mondiali della carne e in Italia è proprietaria del marchio Rigamonti, King’s e Principe e non è nuova ad accuse sulla deforestazione o a scandali anche internazionali, come quelli di “carne fraca” in Brasile.
La guerra chimica nel Pantanal
Secondo il rapporto, un composto chiave del defoliante letale “Agente Arancio,” utilizzato durante la guerra del Vietnam, è stato spruzzato da aerei per uccidere deliberatamente gli alberi e deforestare 81.200 ettari nella Fazenda Soberana, nel Pantanal brasiliano, per fare spazio agli allevamenti di bestiame. I procuratori brasiliani hanno definito questo atto “deforestazione chimica” illegale.
Le scoperte arrivano in un momento critico: l’aggravarsi della siccità estrema e del cambiamento climatico ha portato a una delle peggiori stagioni di incendi del Brasile, con un aumento del 3.910% degli incendi nel Pantanal ad agosto rispetto all’anno precedente, secondo l’Istituto Nazionale di Ricerche Spaziali del Brasile (INPE). La ministra dell’Ambiente brasiliana, Marina Silva, ha avvertito che “potremmo perdere il Pantanal entro la fine di questo secolo” se non si interverrà.
João Gonçalves, direttore Senior per il Brasile di Mighty Earth, ha descritto l’uso del composto tossico come “una devastante nuova guerra alla natura, condotta dall’industria della carne.” Lo studio ha scoperto che l’86% della recente deforestazione in cinque allevamenti di bestiame che riforniscono JBS, Marfrig e Minerva ha avuto luogo nel Pantanal. “Le grandi compagnie della carne devono sospendere immediatamente tutti gli allevatori che stanno distruggendo la natura per profitto,” ha aggiunto Gonçalves.
Crimini ambientali nella catena di fornitura della carne
L’indagine Rapid Response ha scoperto che 4.005 ettari di foresta sono stati recentemente deforestati in due allevamenti nel Pantanal, uno dei quali legato a Claudecy Oliveira Lemes, responsabile della deforestazione chimica con l’Agente Arancio. Lemes, già accusato di numerosi crimini ambientali, ha ricevuto una multa record di 521 milioni di dollari nel Mato Grosso. Tra ottobre e novembre 2023, 3.447 ettari di foresta sono stati distrutti nella sua Fazenda Soberana.
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Il rapporto ha documentato un totale di 4.651 ettari di deforestazione tra ottobre 2023 e febbraio 2024 in cinque allevamenti situati nei biomi più minacciati del Brasile: Pantanal, Amazzonia e Cerrado.
Una deforestazione senza precedenti
Il programma di monitoraggio Rapid Response ha collegato 27 macelli JBS, che forniscono carne a Carrefour, Casino/GPA, Grupo Mateus e Sendas/Assaí, a quasi 470.000 ettari di deforestazione tra il 2009 e il 2023. Considerando anche gli impianti di Marfrig e Minerva, la deforestazione totale supera i 550.000 ettari, con il Cerrado che ha subito il 55% delle perdite, un bioma più minacciato dell’Amazzonia a causa degli allevamenti e della coltivazione di soia per l’alimentazione animale.
Tracciabilità della carne dai negozi alle fattorie
L’indagine ha esaminato 1.641 prodotti a base di carne in 120 negozi di 52 città brasiliane, usando l’app “Do Pasto ao Prato” per tracciare la carne da 157 macelli in 21 stati. L’analisi ha identificato più di 11.500 fornitori di bestiame, diretti e indiretti, collegati ai macelli di JBS, Marfrig e Minerva, rivelando l’enorme portata delle loro connessioni con la deforestazione.
Le richieste di Mighty Earth
Mighty Earth ha chiesto a JBS, Marfrig e Minerva di sospendere immediatamente i fornitori coinvolti nella deforestazione e di divulgare pubblicamente la provenienza del bestiame, compresa la proporzione di allevamenti Zero Deforestation. Inoltre, ha esortato Carrefour e altri rivenditori a interrompere i rapporti con i macelli esposti a tassi elevati di deforestazione fino a quando la catena di fornitura non sarà verificata indipendentemente.
Un quadro di distruzione e ingiustizia
Queste scoperte aggravano le preoccupazioni già esistenti sui legami tra JBS e la distruzione ambientale in Brasile. Mentre l’azienda cerca di ottenere una IPO alla Borsa di New York, cresce l’opposizione di gruppi come Ban the Batistas, che chiedono un intervento federale per proteggere sia gli ecosistemi globali sia i consumatori.
Ban the Batistas ha chiesto una “piena indagine” da parte di diverse agenzie governative statunitensi, tra cui i Dipartimenti dell’Agricoltura e del Commercio, l’Agenzia per la Protezione Ambientale (EPA) e il Congresso. Il gruppo di advocacy, noto per la sua opposizione alla quotazione in borsa di JBS negli Stati Uniti, sostiene che le operazioni della multinazionale brasiliana abbiano un impatto significativo sui mercati e sugli agricoltori americani, nonché sui consumatori.
“Gli americani si stanno svegliando di fronte a un altro scandalo targato JBS,” ha dichiarato Jason Elan, Direttore Esecutivo di Ban the Batistas. “Questa volta, è stato messo in prima pagina dal New York Times, rivelando come la loro rete criminale di allevatori stia utilizzando sostanze chimiche tossiche per distruggere le foreste e spedire carne contaminata nei nostri supermercati. Stanno impiegando una vera e propria guerra chimica per i loro profitti, dimostrando che non c’è linea che non siano disposti a oltrepassare.”