Luce, addio maggior tutela. Tutto quello che c’è sa sapere su tutele graduali e vulnerabili

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Il 1° luglio 2024 i giochi sono fatti: chi è dentro il mercato libero della luce è dentro, chi è riuscito a rimanerne fuori, o per lo meno ad aggrapparsi ai servizi a tutele graduali, avrà ancora un po’ di tempo per tenersi ai margini del mare magnum di offerte dalla dubbia convenienza

 

Il 1° luglio 2024 i giochi sono fatti: chi è dentro il mercato libero della luce è dentro, chi è riuscito a rimanerne fuori, o per lo meno ad aggrapparsi ai servizi a tutele graduali, avrà ancora un po’ di tempo per tenersi ai margini del mare magnum di offerte dalla dubbia convenienza. Il regolatore ha concesso agli utenti di energia elettrica già nel mercato libero la possibilità di rientrare in quello tutelato entro il 30 giugno, e così facendo, di unirsi ai milioni di italiani che non avendo fatto alcuna scelta fino a quel momento, finiscono nelle tariffe dei servizi tutele graduali (Stg).

Il servizio tutele graduali: cos’è e come funziona

Ma cosa significa nel dettaglio far parte di chi rientra nelle Stg? Entriamo nel merito. Per gestire la fase, durata anni, di passaggio al mercato libero obbligatorio per l’energia elettrica, sono state create delle società ad hoc scorporate dalle divisioni operanti senza tutele (per esempio nella Capitale, Acea ha dato vita a Servizio elettrico Roma). Essendosi posto il tema di evitare che tramite queste controllate gli utenti inerti, probabilmente milioni, finissero per consolidare rendite di posizione e sfavorire nuovi operatori, il governo ha deciso di procedere con un’asta per assegnarli alle migliori proposte nelle 26 aree geografiche corrispondenti al territorio nazionale. I vincitori delle aste sono stati resi noti a inizio febbraio.

Le aste

Sono Enel e Hera le due compagnie a fare la parte del leone nelle aste per il passaggio di 4,5 milioni di clienti dalla maggior tutela al sistema delle tutele graduali. A Enel, oltre che Roma e Milano, spettano nuove aree rilevanti del centro-sud e capoluoghi come Napoli, Palermo e Cagliari.  “I prezzi della luce con i quali le società hanno vinto l’asta per le 26 aree territoriali in cui è stata divisa l’Italia sono molto competitivi, salvo per le aree territoriali Sud 1 (Napoli provincia, Nuoro, Sassari), Sud 2 (Cagliari, Napoli comune, Oristano, Sud Sardegna) e Sud 10 (Agrigento, Caltanissetta, Palermo, Trapani) che hanno un aumento rispetto al prezzo di gara invece che una diminuzione” commenta Marco Vignola, responsabile del settore energia dell’Unione nazionale consumatori. “Ottimo, invece, il risultato per l’area Sud 3 (Avellino, Benevento, Grosseto, Livorno, Pisa, Pistoia, Prato, Siena) e l’area Sud 8 (Catanzaro, Crotone, Lecce, Reggio-Calabria, Vibo-Valentia) che registrano il maggiore ribasso” conclude Vignola.

Cosa accadrà nel 2027

Entrando nel merito, con il Stg le condizioni contrattuali ed economiche saranno definite da Arera. Nello specifico, la parte dei costi di commercializzazione sarà la risultanza della media di quelle proposte dai vincitori delle 26 aste. In generale, le condizioni contrattuali del Stg corrispondono a quelle delle offerte Placet, ed è prevista una durata delle condizioni economiche di almeno 33 mesi a decorrere da luglio 2024: dopo il 31 marzo 2027, in mancanza di una scelta espressa, “il cliente sarà rifornito sempre dallo stesso venditore sulla base della propria offerta di mercato libero più favorevole” specifica Arera. Attenzione: è importante non fare confusione con le tariffe fisse, che sono altra cosa. Nel caso delle Placet di fine tutela per la luce, l’Autorità stabilisce la struttura del prezzo e le condizioni contrattuali, ma il costo variabile della materia prima dell’energia sarà indicizzato al Pun, cioè all’andamento del mercato all’ingrosso. Ovviamente, sia prima che dopo l’obbligatorietà del mercato libero, qualsiasi utente a oggi in maggior tutela, è libero di scegliere l’offerta più conveniente di qualsiasi altra compagnia.

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Stg e placet: le differenze

Le condizioni contrattuali del Sgt che corrispondono a quelle delle offerte Placet sono: modalità e tempistiche di fatturazione, contenuto dei documenti di fatturazione, garanzie da richiedere al cliente, tempistiche e modalità di pagamento, modalità di rateizzazione e di applicazione degli interessi di mora in caso di mancato pagamento da parte del cliente finale. Ma le condizioni economiche relative alla spesa per la materia energia vengono costruite in maniera diversa: sono basate sui valori consuntivi del Pun, determinato sulla base dei prezzi di aggiudicazione delle aste, e comprendono voci a copertura degli altri costi di approvvigionamento e commercializzazione. Il prezzo pagato dai clienti finali dipende anche dai parametri offerti da ciascun esercente in ciascuna area territoriale di assegnazione del servizio.

Arera chiarisce

Le tempistiche di fatturazione devono essere bimestrali, e non vi è alcuna garanzia richiesta al cliente nel caso di pagamento tramite domiciliazione bancaria, postale o su carta di credito; in tutti gli altri casi, è previsto un addebito del deposito cauzionale, nella prima bolletta, pari a 11,50 euro per ogni kW di potenza contrattualmente impegnata. Dopo i dubbi, dovuti a iniziali ostacoli tecnici, l’Arera ha rassicurato gli utenti interessati: il cambio fornitore avverrà automaticamente e senza alcuna interruzione nell’erogazione della fornitura. Anche in caso di domiciliazione bancaria, il Rid resterà attivo e sarà reindirizzato verso il nuovo in modo gratuito.

Cosa cambia per i vulnerabili

Il 27 giugno la Commissione per le attività produttive della Camera ha approvato un emendamento della Lega che prevede la possibilità per i vulnerabili di rientrare nelle tutele graduali, che secondo le stime dell’Arera, comporteranno un risparmio di circa 113 euro l’anno rispetto al servizio a maggior tutela. Al momento, però, non essendoci le norme attuative che dovrà approntare l’Autorità, la possibilità rimane solo sulla carta. Inoltre, rimane aperta la questione di cosa succederebbe al vulnerabile in Stg allo scadere dei tre anni: tornerebbe in maggior tutela o rimarrebbe nel mercato libero?

Chi sono i vulnerabili

Intanto, di sicuro, c’è che per i vulnerabili che non fanno nulla, da luglio rimarrà la tutela. Nello specifico, come scritto sul sito dell’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera), i clienti domestici ritenuti vulnerabili per la luce elettrica, sono coloro che, alternativamente: si trovano in condizioni economicamente svantaggiate (ad esempio percettori di bonus); sono soggetti con disabilità ai sensi dell’articolo 3 legge 104/92; hanno un’utenza in una struttura abitativa di emergenza a seguito di eventi calamitosi, come terremoti o alluvioni; hanno un’età superiore ai 75 anni. Fino a qui sono le stesse condizioni di vulnerabilità previste per gli utenti del gas, ma in più, per il settore elettrico c’è un altro requisito possibile di vulnerabilità: l’utenza è in un’isola minore non interconnessa.

Le condizioni previste

Per chiunque appartenga a questa categoria e sia ancora utente del servizio a maggior tutela, dal prossimo luglio il venditore continuerà ad erogare la fornitura con il servizio di tutela della vulnerabilità, alle condizioni economiche previste per il servizio di tutela definite dall’Autorità e con le condizioni contrattuali dell’offerta Placet di luce (ad eccezione della modalità di ricezione della bolletta, che sarà uguale a quella già in uso da parte del cliente nell’ambito del servizio di tutela). Nell’offerta Placet, la struttura di prezzo e le condizioni contrattuali (ad esempio garanzie, rateizzazione) sono stabilite dall’Autorità e inderogabili.

Ma i beneficiari della 104 devono fare richiesta

Tra i vulnerabili, solo i beneficiari della legge 104 devono attivamente fare richiesta per rientrare nella categoria. Un cliente con disabilità ai sensi dell’art. 3 della legge 104/92 che è intestatario del contratto di fornitura e desidera rimanere nel servizio di tutela della vulnerabilità deve infatti comunicare al proprio venditore la propria condizione di disabilità inviando un’autocertificazione.

Come comportarsi se si rimane fuori

Ma cosa succede se, a parte l’eccezione della 104, il cliente ha diritto ma non è inserito tra i vulnerabili, magari perché ha maturato la condizione nel frattempo (come chi compie 75 anni nel 2024)? Ce lo spiega la stessa Arera: “Il cliente servito in tutela che non è stato identificato come vulnerabile può richiedere al proprio o altro venditore di essere servito nel servizio di tutela della vulnerabilità compilando il modulo ricevuto dal proprio venditore nel mese di settembre 2023”. Il modulo autocertificazione vulnerabilità è reperibile anche sul sito di Arera, nell’area consumatori. Ricordiamo che il cliente vulnerabile può comunque in ogni momento scegliere un’offerta del mercato libero, con le modalità e tempistiche previste dalla regolazione. Allo stesso modo, un cliente vulnerabile che si trova già nel mercato libero può richiedere di rientrare il servizio di tutela della vulnerabilità. Se la richiesta viene fatta prima del 1° luglio, bisogna presentare domanda all’esercente del servizio di maggior tutela della propria zona, individuabile alla pagina apposita. I vulnerabili che volessero tornare alla maggior tutela da luglio in poi, invece, dovranno rivolgersi allo stesso fornitore di cui sono clienti che sarà tenuto a riportarli nella tariffa tutelata.