Un anno dopo il caso Fileni, il certificatore non ha avviato alcuna indagine

polli galline fileni

Lo scorso gennaio un’inchiesta di Report aveva mostrato condizioni incompatibili con il disciplinare biologico in alcuni stabilimenti Fileni. Il certificatore B-Lab aveva promesso alla Lav di avviare delle indagini. Che a un anno di distanza non sono ancora partite

 

Tanto rumore quasi per nulla. Potremmo riassumere così l’evoluzione del caso Fileni. I nostri lettori lo ricorderanno: un’inchiesta andata in onda lo scorso 9 gennaio su Rai 3, all’interno programma Report, mostrava come i polli della filiera bio, che per disciplinare dovrebbero razzolare all’aperto per almeno un terzo della vita, in alcuni allevamenti, per diversi giorni, rimanevano chiusi dentro. Oltre a questo, le immagini della Lav mostravano presunti maltrattamenti dentro gli stabilimenti di Fileni.

Il reportage a cui aveva fatto seguito anche un’inchiesta del Salvagente, aveva fatto molto rumore: catene come Esselunga avevano sospeso le forniture, Massimo Fileni si era sospeso da Assobio, c’erano state interrogazioni parlamentari.

E LAV aveva scritto a B-Lab per chiedere di avviare una revisione ufficiale della posizione di Fileni, al fine di valutare la possibilità di revocare la certificazione B-Corp,  identifica aziende “che si impegnano a misurare e considerare le proprie performance ambientali e sociali con la stessa attenzione tradizionalmente riservata ai risultati economici e che credono nel business come forza positiva che si impegna per produrre valore per la biosfera e la società”. A seguito di un primo processo di revisione, conclusosi ad aprile 2023 – i cui risultati si trovano nel Fileni Transparent Disclosure Report 2023 – era stata riconosciuta la necessità di proseguire con un’indagine ufficiale sulla posizione dell’azienda.

LAV ha sollecitato più volte nel corso del 2023 l’ente certificatore per chiedere conto di tale indagine, ma B-Lab ha risposto che, seppur inizialmente avessero pianificato di avviarla ufficialmente entro e non oltre agosto 2023, a causa di vincoli interni, l’avvio è posticipato addirittura al 2024. B-Lab non ritiene urgente avviare un’indagine ufficiale, quindi non vi è nemmeno una tempistica specifica per l’iter della stessa.

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Spiega ora la Lega Antivivisezione: “Questo nonostante quanto emerso nell’ultimo anno grazie al servizio di Report, che ha mostrato immagini di animali sofferenti, ricevute e consegnate da LAV alla giornalista Giulia Innocenzi;e nonostante Fileni non abbia mai risposto chiaramente alle nostre domande; e nonostante quanto continui ad avvenire a Maiolo con la costruzione del maxi allevamento di polli Fileni“.

Bianca Boldrini, Campaigner settore Animali negli allevamenti di LAV, non si dà però per vinta: “Chiediamo a B-Lab di iniziare effettivamente l’attività di indagine e di comunicarne l’esito quanto prima. Ribadiamo che nell’analisi svolta da LAV e trasmessa a B-Lab è possibile rilevare numerose potenziali criticità che riteniamo debbano essere analizzate in quanto possono significativamente pregiudicare il mantenimento della certificazione B-Corp da parte di Fileni Alimentare, in virtù di una potenziale sussistenza di elementi in contrasto con quanto previsto dal disciplinare e su cui ci attendiamo al più presto riscontro”.

“Le nostre richieste sono due: la revoca della certificazione B-Corp a Fileni Alimentare e l’inserimento delle aziende zootecniche nelle “controversial issues” di B-Lab, ovvero in quella categoria di attività che non possono ricevere la certificazione salvo precisi impegni vincolanti. Chiediamo infatti che la certificazione sia concessa solo a quelle aziende zootecniche che vincolino l’attività a parametri di dismissione o riconversione dell’attività produttiva verso produzioni non animali, mostrando un chiaro impegno per la transizione ecologica, che non può prescindere dalla transizione alimentare”, conclude LAV.

La B-Lab Italia ha però precisato che la sua indagine, come riportato in una nota divulgata il 12 gennaio, è stata avviata da dicembre 2023. L’azienda ha aggiunto che un’indagine approfondita di accertamento dei fatti sarà condotta da specialisti di PwC, confermando che si chiuderà nel secondo trimestre del 2024.