Telefonia: da Agcom via libera ai contratti con rincari automatici, ma arrivano anche nuove tutele per i consumatori

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L’Agcom dà il via libera ai rincari automatici collegati all’inflazione, e in alcuni casi anche maggiori, ma con dei vincoli e solo a partire dal prossimo aprile. Decadono gli aumenti già in atto. Le regole introdotte per tutelare gli utenti

L’Agcom dà il via libera ai rincari automatici collegati all’inflazione, e in alcuni casi anche maggiori, introdotti lo scorso anno nelle nuove tariffe di molti operatori telefonici e contestati dalle associazioni dei consumatori.

Nella delibera, definibile regolamento “pilastro” perché modifica le regole precedentemente in vigore per i contratti del settore tra utenti e operatori. A partire da aprile 2024, dunque, i rincari scatteranno in automatico per tutte le nuove tariffe le cui condizioni lo stabiliscono, in maniera predefinita.

Le due modalità di rincari

Oltre al rincaro legato all’inflazione misurata dall’Indice Nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati senza i tabacchi, gli operatori potranno applicare anche extra rincari oltre l’inflazione. Ma per farlo la variazione dev’essere spiegata in maniera chiara e trasparente in fase di stipula del contratto.

Quando cambia anche per i vecchi contratti

Attenzione, però: solo per i contratti che lo prevedono sin dall’inizio non sarà bisogno un particolare consenso da parte del cliente, mentre per tutti gli altri contratti già in essere, il rincaro automatico dovrò passare per il via libera esplicito dell’utente. Toccherà vedere se e quanti venditori approfitteranno della scarsa conoscenza del consumatore per presentargli come obbligatorio qualcosa che non è.

Nulli i rincari automatici già partiti

Per questo motivo, vanno ritenuti nulli tutti i rincari automatici già inseriti nei contratti precedentemente.

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I limiti favorevoli ai consumatori

Alcune limitazioni sono state volute da Agcom per andare incontro ai consumatori: L’operatore potrà applicare  i rincari legati all’inflazione solo dopo dodici mesi dalla stipula, e – ovviamente, altrimenti sarebbe un affronto nei confronti dei clienti – in caso di deflazione dovrebbe ridurre le tariffe.

Quando non si è tenuti ai costi di recesso

Gli aumenti invece svincolati dall’inflazione, possono essere applicati da subito, sempre che siano indicati chiaramente nel contratto iniziale, ma a ogni scatto dell’aumento, l’utente ha diritto a fare una disdetta gratuita del contratto, senza costi di recesso. Sopo 24 mesi dalla stipula del nuovo contratto non sarà dovuto nessun costo di disdetta agli operatori.

Le comunicazioni vanno fatte su “supporto durevole”

Come ricorda Repubblica, che riporta la notizia, il nuovo regolamento impone all’operatore di comunicare al cliente su “supporto durevole”, consultabile anche a distanza di tempo (per esempio un pdf, e non una semplice telefonata), e di fornire una sintesi delle condizioni contrattuali con gli aspetti più importanti.