“Io vittima degli aumenti di Poste Mobile”

poste mobile

Un lettore, dopo aver rinnovato il contratto semestrale riceve un sms da Poste italiane che gli annuncia un aumento. Gli garantisce, ovviamente, la migrazione senza penali verso altri operatori, ma quando lui esercita l’opzione si vede “bruciato” tutto il credito. Il commento di Valentina Masciari, Konsumer Italia

Caro Salvagente, avevo un contratto semestrale per 50 euro con PosteMobile con rinnovo il 12 di ogni mese e che ho rinnovato il 12 luglio 2023.
In data 28 luglio 2023 ho ricevuto da PosteMobile il seguente SMS: “Messaggio informativo di modifica contrattuale: il canone del tuo piano PosteMobile aumenterà di 1E al mese. Dal primo rinnovo successivo al 27/08/23 pagherai 56E ogni 6 mesi. Hai diritto in ogni momento di recedere dal contratto con mail, fax o lettera o di passare ad altro operatore senza penali. Info in Ufficio Postale o www.postemobile.it/rimodulazione“.

Questo SMS è mal scritto e ambiguo. Neppure le informazioni che ho cercato hanno dissipato il dubbio che dal settembre 2023 avrei dovuto pagare un euro in più, nonostante il mio contratto fosse semestrale.

Il 1° agosto sono passato a Ho al costo di 5,99 euro al mese. Con mia sorpresa il credito residuo che ho ricevuto da PosteMobile è stato di 3,21 €.
Alle mie rimostranze, gli operatori di PosteMobile hanno detto che essendo il mio contratto semestrale ho pagato 50 € per i 19 giorni di luglio: è colpa mia non aver capito l’SMS.

A presto,
Luigi Rotondaro

 

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Caro Luigi, abbiamo chiesto di risponderle a Valentina Masciari, responsabile utenze per l’associazione dei consumatori Konsumer Italia. Ecco cosa ci ha detto.

È da qualche mese, oramai, che Poste Italiane sta inviando le comunicazioni per modifiche contrattuali, attuate a scaglioni e su offerte sostanzialmente non più in commercio. Sostanzialmente, come successo al sig. Rotondaro, è stato comunicato l’aumento di 1 euro al mese, che sarebbe entrato in vigore al primo rinnovo successivo al 27 agosto 2023.

Poste Mobile ha giustificato tali modifiche contrattuali, con il “difficile contesto macroeconomico che si è creato nel corso degli ultimi mesi con relativo aumento generalizzato dei costi”.

 È chiaro, che i clienti impattati da tali comunicazioni, potranno recedere dal contratto senza penali, anche migrando la numerazione verso altro gestore.

Relativamente, invece, al dubbio del sig. Rotondaro, va detto che le offerte che prevedono un canone periodico,  si rinnovano automaticamente, mensilmente o settimanalmente o comunque in base alla tipologia del piano tariffario.

Al momento del rinnovo, che avviene sempre nello stesso giorno del mese, viene addebitato sul credito residuo, l’importo del canone del piano tariffario, che quindi viene pagato in anticipo rispetto al periodo di utilizzo: le SIM ricaricabili con canone mensile fisso, consentono di accedere ad un pacchetto di minuti, SMS e Giga da utilizzare per il mese successivo.

In pratica, per utilizzare pienamente il rinnovo effettuato il 12 luglio, sarebbe stato necessario attendere qualche mese e poi eventualmente trovare un’offerta ritenuta più conveniente.

L’unica cosa che mi sento di consigliare è di provare a rivolgersi a Poste Mobile con una richiesta formale, considerando anche il piano particolare che aveva in essere, per avere il rimborso di almeno una quota del canone pagato, perché il rinnovo è scattato il 12 luglio e la modifica contrattuale è stata comunicata il 28 luglio.

Il punto da sottolineare è che non accettando la modifica, come è stato, ha perso tutto il canone dei 6 mesi; se invece avesse atteso oltre il periodo previsto per effettuare il recesso, poteva incorrere nel pericolo di pagare eventuali penali. Quindi, da parte di Poste sarebbe augurabile una forma di correttezza commerciale nei confronti del cliente.