Condiriso e condipasta con pesce: meglio limitarsi al tonno

condiriso e condipasta

Per chi vuole risparmiare tempo i barattoli di condipasta o condiriso sono pratici e, finché a base di sole verdure, anche senza troppi additivi. Le cose cambiano quando sono “arricchiti” di pesce…

 

Col caldo viene meno la voglia di mettersi ai fornelli a preparare pasti bollenti. È questo inevitabilmente il periodo d’oro delle insalate di riso e di pasta e di tutti quei piatti freddi così buoni e comodi da portare anche sotto l’ombrellone. Non sono piatti difficili da preparare; basta cuocere la pasta o il riso nelle ore fresche della sera e poi mettere in frigo per poterle condire il giorno seguente. Tagliare qualche verdura, un’aggiunta di olio per condire e il gioco è fatto. Quando però il tempo o la voglia sono davvero limitati, è possibile acquistare al supermercato un barattolo di condipasta o condiriso e l’insalatona è pronta in men che non si dica.
Sarà però una scelta salutare? Nel numero in edicola del Salvagente abbiamo dedicato un servizio per capire come sono composti i barattoli più venduti in Italia.

Se i classici condiriso e condipasta sono vegetalim tutto sommato, la scelta non è difficile, ma le cose cambiano se opriamo per prodotti che contengono carni come würstel e prosciutto cotto, o pesce.
Se ci soffermiamo a guardare gli scaffali vediamo che in commercio esistono anche varianti di tonno in scatola destinate esclusivamente a tale esigenza.
Ci sono aziende come Polli (RisoPiù con tonno) o Berni (Condiriso Mare) che inseriscono il tonno nelle loro preparazioni vegetali di condiriso e condipasta, ma il prodotto più diffuso è certamente l’Insalatissima Riomare nella sua versione classica e in quella con i legumi.
Esiste anche l’Insalatissima che contiene già nella ricetta il riso, passando così da condiriso a un vero piatto pronto completo. Tra queste la “Sicily Edition” con tonno, riso, curcuma, ceci neri e arancia e la “Piccantina” con tonno, riso, fagioli e olio piccante. Con il riso presente in percentuali che vanno dal 12 al 18% bisogna dire che in questi prodotti non c’è traccia di additivi. Solo la ricetta con cous cous (al posto del riso) contiene lo sciroppo di glucosio aggiunto. Anche i condipasta Riomare (Puttanesca, Ortolana, Salentina…) non contengono additivi.
Possiamo dire che per le conserve di tonno non ci sono grandi problemi, ma se vogliamo un’insalata fredda di pasta o di riso con altri ingredienti di mare, bisognare fare attenzione ai famosi surimi.
Nelle insalate di mare commerciali e del banco gastronomia sono i protagonisti principali, ma di cosa sono fatti realmente? Molti pensano che si tratti di crostacei, per il loro colore e sapore. In realtà stiamo parlando di polpa di scarto del merluzzo impastata con amido di frumento. Attenzione, dunque, se si è celicaci! Si vende come pesce ma contiene molto glutine. Infatti la percentuale di amido e quindi di carboidrati nei surimi molto alta. La funzione dell’amido è di addensante per dare al prodotto la forma desiderata simile a quella dei crostacei. Il colore gambero è ottenuto solitamente tramite la paprica, mentre l’aroma che trasforma il merluzzo in un crostaceo può essere naturale o di sintesi.
Da segnalare il surimi de L’Inedito che sembra contenere più additivi che ingredienti: Surimi 38% (polpa di pesce, stabilizzanti: E420, E450, E451, E452, zucchero), acqua, albume d’uovo in polvere, amido di frumento, olio di colza, amido modificato di patata e tapioca, zucchero, aroma di granchio, sale, aroma di vino bianco, coloranti: E160c, E120, acqua, sale, correttori di acidità: E330, E262, conservanti: E211, E202.