La pasta aumenta, il grano diminuisce e il governo? Porta in tavola Mister prezzi

PASTA MISTER PREZZI

Il ministro delle Imprese Adolfo Urso ha dato mandato a Mister prezzi di convocare la Commissione di allerta rapida dopo che si è registrato un aumento del 17,5% dei listini della pasta a fronte di un crollo delle quotazioni del duro del 30%. Ma la moral suasion funziona contro la speculazione?

I prezzi della pasta continua a salire (+17,5% in marzo su base annua) mentre le quotazioni del grano duro nazionale secondo le rilevazioni Ismea da aprile 2022 ad aprile 2023 sono scese del 28,3%, mentre quello extra Ue addirittura del 34,4%. Il ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso ha dato mandato al Garante per la sorveglianza dei prezzi, Mister prezzi, Benedetto Mineo, di convocare la Commissione di allerta rapida per capire se sono in atto mosse speculative lungo la filiera. Un atto dovuto sui cui effetti nutriamo più di un dubbio, visto che il governo ha ben altri strumenti per intervenire contro la speculazione.

Abbiamo ricostruito sul numero di gennaio 2023 e più recentemente in un articolo sul web le origini di questi aumenti, molti dei quali contingenti e quindi come tali superabili.

Gli aumenti più vistosi nei discount: +100%

In molti in questi giorni hanno dato i loro numeri sugli aumenti della pasta. Dalle nostre rilevazioni periodiche possiamo essere più precisi. Una foto, per quanto parziale, possiamo scattarla anche noi in base ai prezzi raccolti nell’ultimo test sugli spaghetti pubblicato a dicembre 2020 rispetto a quelli del dicembre 2022. Premettendo che i nostri dati non comprendono mai le promozioni, qualche paragone può aiutarci a capire quanto stia incidendo la crisi economica nel settore.

Partiamo dai leader di mercato: un chilo di spaghetti Barilla due anni fa li acquistavamo nei supermercati della Capitale a 1,72 euro mentre oggi li abbiamo pagati 2,03 (+18%); De Cecco costava 2,70 euro, oggi invece 3,44 (+27%); Rummo nel 2020 stava a 2,12 mentre in queste settimane il prezzo è salito a 3,10 (+46%); La Molisana è cresciuta da 1,80 a 3,08 euro al chilo (+70%). Stabile invece il listino de La marca del consumatore (2,14 al chilo) grazie agli accordi di filiera e il prezzo bloccato come previsto dal disciplinare scelto da oltre 3mila consumatori.
I prodotti bio restano su valori assoluti molto elevati e dalle nostre rilevazioni fanno registrare rialzi più contenuti nell’ultimo biennio: gli spaghetti Alce Nero costavano 4,34 euro al chilo mentre ora stanno a 4,84 euro (+11%); Girolomoni cresce da 4,40 a 5,10 euro al chilo (+16%).

Aumenti anche per gli spaghetti private label della Grande distribuzione: Coop è passata da 1,38 a 1,84 euro al chilo (+33%); Esselunga registra un incremento più contenuto (+26%) passando da 1,09 a 1,38 euro; Conad infine passa da 0,78 a 1,09 euro (+39%) per due confezioni da 500 grammi. I listini della pasta venduta nei discount, pur contenuti in valori assoluti, raddoppiano in due anni le quotazioni: gli spaghetti Lidl li abbiamo acquistati nel 2020 a 0,59 euro mentre quest’anno li abbiamo pagati 1,25 euro (+110%); Eurospin passa da 0,65 a 1,25 euro (+92%).

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