Come creare un fondo fiduciario

FONDO FIDUCIARIO

Costituire un fondo fiduciario può essere una delle soluzioni per proteggere un bene e assicurare il futuro ai propri figli o eredi. Ecco cosa prevede la legge

L’ultima fotografia del Censis ha confermato una peculiarità che caratterizza la società del nostro paese: gli italiani sono un popolo di proprietari. Il 70,8% delle famiglie italiane è proprietario della casa in cui vive, il 28% delle quali è proprietario di altri immobili. Un buon 8,7% gode della casa in usufrutto o a titolo gratuito, mentre appena il 20,5% vive in affitto.

Il rapporto del Censis conferma che la casa resta il bene rifugio per eccellenza, nonché specchio della nostra identità. Lo è per il 91,9% degli italiani, soprattutto dopo l’esperienza del Covid. L’89,7% si sente tranquillizzato dal fatto di essere proprietario dell’abitazione in cui vive. Per l’83,1% la casa riflette anche la propria identità e la propria personalità. E il 54,5% vorrebbe aiutare figli o nipoti ad acquistare la prima casa, perché l’immobile di proprietà resta la pietra angolare della sicurezza economica e esistenziale.

Il mattone in Italia è considerato un investimento sicuro, malgrado in molti scenari tenda a perdere valore a causa di un mercato immobiliare fluttuante, di mancati o rallentati adeguamenti agli standard ecosostenibili, di speculazioni e bolle immobiliari.

Ma proprio perché il tetto resta un pilastro nell’idea di famiglia e di successione dei beni familiari o nel portafoglio di aziende medie (che sono l’ossatura della nostra economia) la legge prevede la costituzione di sistemi di protezione di un patrimonio che è bene rifugio: il fondo fiduciario. Ecco cos’è e come funziona.

Cos’è il fondo fiduciario

Nel mondo anglosassone s’intende un “trust”. Nella traduzione letterale significa “fiducia”, mentre in quella concettuale e appropriata indica un “affido”, inteso come “affidamento” di un bene. Il fondo fiduciario è perciò un istituto del sistema giuridico di common law, sorto nell’ambito della giurisdizione di equity, che serve a regolare una molteplicità di rapporti giuridici di natura patrimoniale, come isolamento e protezione di patrimoni, gestioni patrimoniali controllate e in materia di successioni, pensionistica, diritto societario e fiscale.

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Ma la giurisprudenza attinge ancora oggi dal diritto romano, perché già a quel tempo si poteva trovare l’utilizzo di un negozio giuridico simile al contratto fiduciario, ovvero il pactum fiduciae, che, con alcune differenze rispetto a quello utilizzato attualmente, ha fatto da apripista al concetto moderno di fondo fiduciario (o trust).

Nel diritto romano repubblicano, il pactum fiduciae veniva utilizzato per tutelare processualmente il deposito, il comodato e il pegno, quando, questi istituti, non erano ancora stati creati.

A cosa serve un fondo fiduciario

Un trust serve per vari scopri. Principalmente per:

·       Proteggere un bene

In questo caso viene istituito a protezione di beni immobili. Consiste nella segregazione del patrimonio conferito cosicché esso risulterà insensibile ad ogni evento pregiudizievole che coinvolge personalmente uno o più soggetti protagonisti del trust. Dunque, per separare e proteggere il patrimonio personale da quello aziendale o per tutelare tutti quei soggetti il cui patrimonio può essere compromesso da attività professionali rischiose (medici, avvocati, funzionari, giornalisti, ecc.) o, semplicemente, da comportamenti personali avventati (gioco d’azzardo, uso di droghe e alcool, ecc.);

·       Per riservatezza

In Italia il confine tra rispetto della normativa fiscale e riservatezza è bene delineato dalle leggi, ma soprattutto all’estero il trust può rappresentare uno strumento di controllo di enti e società, tanto che viene impiegato in attività di ingegneria fiscale. Attenzione però che spesso questi strumenti vengono utilizzati a fini di evasione fiscale;

·       Per tutelare minori o diversamente abili

Le disposizioni testamentarie prevedono che i minori abbiano un godimento limitato dei beni fino alla maggiore età o che i soggetti diversamente abili possano godere dei beni in trust senza esserne pieni proprietari;

·       Per tutelare il patrimonio per finalità successorie (eredità dopo la morte)

In tal caso viene attivato allo scopo di tutelare un patrimonio nel passaggio generazionale o dallo sperpero ad opera di soggetti incapaci di amministrarlo, dediti al gioco o affetti da eccessiva prodigalità;

·       Per beneficenza

Molti enti benefici possono costituirsi in forma di trust, ad esempio per proteggere i beni che servono per uno scopo non di lucro da possibili speculazioni o assalti;

·       Per investire o come bene pensionistico

Alcuni piani di investimento pensionistici e fondi comuni sono derivazione dei trust fund anglosassoni;

·       Per proteggere uno o più eredi

Permette di destinare un patrimonio ai bisogni della famiglia escludendolo dalle eventuali azioni esecutive dei creditori.

Come aprire un fondo fiduciario

In Italia occorre un atto scritto, che trova legittimazione con la ratifica della Convenzione de L’Aja del 1985. Può essere vivente (costituito per atto tra vivi e mentre uno o più donatori sono ancora vivi) o per testamento. Comunque deve essere costituito per atto pubblico davanti a un notaio. L’operazione costa in totale e mediamente tra i 1.600 e i 2.000 euro, inclusi gli onorari notarili.

Nell’atto istitutivo del fondo fiduciario subentrano diversi soggetti, tra i quali:

·       Il trustee (l’amministratore fiduciario) a cui vengono intestati i beni trasferiti dal disponente, che può essere una persona fisica o una società;

·       I beneficiari (che avranno diritto ai profitti generati dai beni messi in trust o che potranno ereditare quei beni al termine dell’istituto costituito o dei tempi stabiliti);

·       Il guardiano (protector) che verifica e controlla l’attività fiduciaria nell’interesse dei beneficiari.

Il contratto definisce lo scopo del trust e le modalità di gestione del trustee. Per legge, l’istituzione del trust non può essere revocabile per evitare che i beni in trust siano aggrediti dai creditori. Quindi, il trasferimento avviene in un secondo momento alla costituzione del fondo, fino a un massimo di 90 anni, come stabilito dall’articolo 2645 ter del codice civile.

In virtù della ricchezza patrimoniale posseduta in Italia, gli italiani lo utilizzano principalmente per mettere da parte dei soldi o dei beni da destinare ai figli e i propri cari, in caso di morte, proteggendo il patrimonio da eventuali rischi per crediti, da debiti o fallimenti, dalle azioni esecutive poste in essere dai creditori per le obbligazioni contratte.

A seconda degli scopi, il proprietario del bene può stipulare un contratto fiduciario con l’amministratore fiduciario, ossia colui che gestisce il fondo con l’obiettivo di proteggerlo, traendo dallo stesso quanti più benefici possibili. L’amministratore può essere anche un membro della famiglia, un avvocato o un’azienda, o un intermediario fiduciario di società.

Spetterà a un avvocato o un servizio legale on line il compito di redigere il documento legale tramite il quale aprire un fondo fiduciario, dentro il quale poi depositare soldi o bene patrimoniali.

Funziona sempre?

Prima di costituire un fondo fiduciario è sempre consigliabile consultare un esperto finanziario o avvocato per definire meglio gli obiettivi. In realtà, non in tutte le situazioni risulta utile per proteggere i beni dai creditori. Le ultime sentenze della Corte di Cassazione hanno fatto chiarezza rispetto ad alcune eccezioni.

Nel caso della protezione dai creditori, questa soluzione permette la separazione della proprietà, riducendo così la base imponibile del fondatore, con conseguenti prelievi fiscali inferiori. Il fondatore protegge la proprietà in caso di fallimento di relazioni personali o commerciali.