“La prescrizione sconsiderata di fluorochinoloni avviene in Italia come in Francia, ma peggio. Genera un gran numero di persone danneggiate e morti per pura negligenza dei medici e delle autorità mediche”. La dura accusa arriva da Philippe Coville, presidente dell’Associazione francese d’aiuto e informazione sugli effetti deleteri dei fluorochinoloni.
“La prescrizione sconsiderata di fluorochinoloni avviene in Italia come in Francia, ma peggio. Genera un gran numero di feriti e morti per pura negligenza dei medici e delle autorità mediche”. La dura accusa arriva da Philippe Coville, presidente dell’Associazione francese d’aiuto e informazione sugli effetti deleteri dei fluorochinoloni. Come il Salvagente ha più volte raccontato in passato, si tratta di una classe di antibiotici con potenziali effetti avversi gravi, menomanti e quindi irreversibili, tanto da aver spinto negli anni le agenzia sanitarie di diversi paesi a imporre restrizioni e in alcuni casi veri e propri divieti.
I rischi associati ai fluorochinoloni
Va chiarito che vengono prescritti in quanto molto efficaci generalmente, ma espongono i pazienti a rischi di subire danni gravi per la salute, anche in maniera permanente: danni muscoloscheletrici, danni alle neuropatie periferiche, danni cerebrali, aneurisma aortico, danni alle valvole cardiache.
La denuncia in Francia
In Francia, diverse vittime di fluorochinoloni hanno sporto denuncia penale per i danni subiti e per denunciare la loro prescrizione al di fuori delle raccomandazioni. Ma secondo Philippe Coville, il quadro in Italia è simile, se non addirittura peggiore.
Le dosi consigliate e quelle realmente prescritte
“Il livello di prescrizione di fluorochinoloni in Italia nel 2019 era significativamente alto a un livello di circa 2 dosi medie giornaliere (ddd) per 1000 persone. È sceso a un livello di 1,6 ddd/1000 persone nel 2021 (ma come dato statistico di riferimento la Francia è già alta con un livello di 1 rispetto alla Danimarca 0,31 )” spiega Coville al Salvagente. Le cifre rispetto alle dosi medie giornaliere corrispondono alle statistiche del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie riguardo ai singoli paesi nel settore comunitario.
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“Il livello target di consumo di fluorochinoloni – continua Coville – dovrebbe probabilmente essere di 0,4 ddd/1000 persone. Tutto il resto sono prescrizioni pericolose che hanno generato un gran numero di feriti e morti in Italia negli ultimi 4 anni”. Per il presidente dell’associazione francese che sensibilizza sui rischi associati ai fluorochinoloni, l’obiettivo di 0,4 dosi giornaliere proviene da diverse analisi. La principale è lo studio sull’impatto dei fluorochinoloni dell’Agenzia europea per i medicinali, in cui sono state analizzate le prescrizioni di fluorochinoloni in 6 paesi: Francia, Regno Unito, Germania, Paesi Bassi, Spagna e Belgio.
In Italia 10 milioni di prescrizioni non corrette
Per la Francia, questo studio dell’Ema pubblicato il 18 maggio 2022 stima che il 66% delle prescrizioni di flurochinoloni è off-label (al di fuori delle condizioni autorizzate dagli enti predisposti per patologia, popolazione o posologia, ndr). “Questa posizione non è stata contestata nelle nostre varie discussioni con Ema, Ansm (Ente francese per la sicurezza sanitaria), e dall’inizio dello scandalo in Francia e confermata dal professor Molimar uno dei membri chiave del collegio francese di esperti di farmacologia in Francia“, continua Coville, che ci racconta come con dei calcoli accurati a partire dai dati di Ema, “Un valore medio di 0,4 dosi giornaliere per 1000 persone di fluorochinolone è un’ipotesi media prudente”. Sulla base degli stessi numeri e degli stessi calcoli l’associazione francese arriva alla stima che dà 10,3 milioni di prescrizioni off-label per Italia negli ultimi 4 anni, pari a 200mila al mese, “e quindi pericolose” chiosa Coville.
La scarsa informazione delle autorità ai medici
Nel marzo 2019, l’utilizzo di fluorochinoloni è stato severamente limitato dall’Ema in tutta Europa perché sono stati riconosciuti come potenzialmente molto tossici e i loro rapporti benefici/rischi sono stati degradati. “Dovrebbero essere usati solo per infezioni gravi e non per infezioni da moderate a lievi. Ma è stata inviata solo una lettera informativa a tutti i medici di tutta Europa spiegando loro che dovevano cambiare trent’anni di abitudine a prescrivere queste pericolose molecole” spiega Philippe Coville, secondo cui in paesi come Francia, Italia, Spagna, Grecia, Ungheria, Bulgaria, Polonia, i medici hanno quindi continuato a prescrivere quei fluorochinoloni come se niente fosse. Molte prescrizioni sono off-label e realizzate con un rapporto rischi/benefici negativo.