“Senza fare un tasso”, il Giurì chiede lo stop dello spot di Ing con Elio: ingannevole

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L’Istituto dell’autodisciplina pubblicitaria bacchetta il banca on line Ing per la pubblicità con Elio e le storie tese. Secondo il Giurì, non chiarisce che per approfittare dell’offerta bisogna aprire un conto corrente Arancio

Con un provvedimento del 30 gennaio scorso, infatti, lo Iap ingiunge a Ing Bank e a Publitalia ’80 (concessionaria pubblicitaria televisiva) di desistere dalla diffusione dello spot “Senza fare un tasso” relativo a “Conto Arancio 3%”, rilevato sulle reti Mediaset.

Lo spot

Il Comitato di controllo Iap premette che lo spot contestato ha come protagonista la band “Elio e le Storie tese” che esegue – con stile ironico – una canzone volta ad esaltare la possibilità di ottenere con Conto Arancio “il 3% annuo lordo per tre mesi sulle somme versate”.

Cosa non è piaciuto allo Iap

Nel dettaglio, lo Iap rimprovera alla comunicazione in esame di non esplicitare in modo chiaro tutte le condizioni sottostanti per fruire dell’offerta reclamizzata. Più nel dettaglio, contesta l’attitudine del messaggio a ingenerare nel consumatore l’erroneo convincimento che il conto deposito pubblicizzato fosse autonomamente sottoscrivibile, quando in realtà la sua apertura richiederebbe la contestuale attivazione dell’ulteriore prodotto costituito dal “Conto Corrente Arancio”.

“Caratteri minimi e poco leggibili”

Inoltre, segnala che il consumatore medio di prodotti e servizi bancari sarebbe abituato all’offerta di conti deposito la cui accensione prescinde dall’obbligo di aprire anche un rapporto conto corrente bancario con l’istituto di riferimento, e aggiunge che, a far emergere in modo adeguato la circostanza del carattere abbinato dell’offerta, non potesse bastare l’indicazione “Per aprire e attivare Conto Arancio devi essere cliente Ing”, trattandosi di “un claim insuscettibile di integrare una comunicazione completa e trasparente, in quanto presente a caratteri minimi e per pochi istanti sullo schermo nell’ambito di un blocco di informazioni illeggibili per il pubblico”.

Infine, rileva che le stesse informazioni concernenti tanto l’ammontare massimo (pari a 100mila euro) delle somme sulle quali conseguire il tasso promesso quanto il termine entro il quale aderire all’offerta, nel comparire solo per brevi istanti in video, non consentirebbero al pubblico di acquisire tutti gli elementi necessari per una valutazione compiuta e consapevole del prodotto proposto.

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