Xilitolo: caratteristiche, vantaggi e rischi legati a questa sostanza

xilitolo

Da dove viene estratto, come viene utilizzato e quali sono le caratteristiche intrinseche dello xilitolo. I vantaggi derivanti da questa sostanza, le avvertenze mediche a non eccedere nel suo consumo e i pericoli per i cani

In commercio ci sono molte paste dentifricie che promettono grandi risultati, alcune volte anche enfatizzando i propri effetti, tutte comunque accomunate dalla presenza dello xilitolo. Questo alcol conferisce un sapore dolce al dentifricio e, al tempo stesso, ha degli effetti positivi per la salute orale.

Xilitolo, cos’e e a cosa serve

Da un punto di vista chimico, lo xilitolo rappresenta un alcol presente nel mondo vegetale. Più nello specifico, se ne trovano tracce in molte verdure e frutta, anche se quello che viene utilizzato a scopo medico viene estratto dal legno di betulla. Viene spesso indicato come lo zucchero del legno, in un’espressione sicuramente suggestiva ma non del tutto esatta. Esso è infatti formato dalla fusione di due molecole, una di alcol e una di zucchero, motivo per il quale si tratta di un derivato dello zucchero stesso ed è tecnicamente un alditolo. Non si trova, tuttavia, solo nel legno, ma anche nella polpa delle fragole, delle prugne e nei lamponi, così come nel grano e, in piccola parte, viene anche prodotto dal nostro organismo. Come si diceva, questo alcol ha un inconfondibile sapore dolciastro, motivo per il quale viene spesso scelto come sostituto dello zucchero specie in campo medico. Oltre che nel dentifricio, è possibile trovare tracce di xilitolo nelle gomme da masticare, nelle mentine o nelle caramelle. Tuttavia questo alcol naturale è usato decisamente meno rispetto al sorbitolo, ovvero un sostituto dello zucchero decisamente meno costoso e più semplice da utilizzare dei prodotti medici.

Xilitolo, caratteristiche ed utilizzo

Appreso del sapore dolce dello xilitolo e del suo utilizzo su larga scala, specie nelle produzione di medicinali, è possibile evidenziare anche alcune sue caratteristiche intrinseche. Per quanto riguarda i prodotti per l’igiene orale, la presenza dello xilitolo al loro interno garantisce che quel dato dentifricio sarà utile per prevenire la carie e la secchezza delle fauci. Questo avviene perché, contrariamente a quanto avviene con lo zucchero, lo xilitolo una volta in bocca non viene convertito in acidi che promuovono la formazione della carie. In questo modo si andranno a ridurre i livelli dei batteri salivari, principali responsabili della carie e di altre infezioni dei denti. Inoltre, lo xilitolo appartiene alla famiglia dei polialcoli, ovvero quelle sostanze che, non essendo fermentate dai batteri del cavo orale, inibiscono la formazione degli acidi che corrodono lo smalto.

Da quanto fin qui detto, è possibile evidenziare delle profonde differenze che intercorrono tra lo xilitolo e lo zucchero comune. Il primo, infatti, a parità di potere dolcificante, ha il 40% di calorie in meno e un indice glicemico minore di dieci volte. Appare evidente come questa sostanza riesca a dolcificare senza innalzare il carico quotidiano di calorie, motivo per il quale viene spesso utilizzata come additivo alimentare nelle caramelle e nelle gomme da masticare.

Xilitolo, il riconoscimento da parte dell’Efsa

L’utilizzo di xilitolo all’interno di cibi, bevande e prodotti medici è stato naturalmente motivo di discussione oltre che di studio da parte degli esperti del settore. Ne andava infatti accertata la sicurezza per la salute umana e gli effetti prodotti. Secondo quanto riferito dall’Efsa, Autorità europea per la sicurezza alimentare, il consumo di cibi o bevande che al loro interno presentano tracce di xilitolo garantisce ottimi risultati per il mantenimento della mineralizzazione dei denti. La stessa Autorità ha tuttavia sottolineato che molto importante nell’utilizzo di xilitolo nei prodotti medici è la sua quantità: questa non deve ridurre il pH della placca al di sotto di 5,7 durante e fino a 30 minuti dopo il loro consumo.

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L’Efsa ha inoltre analizzato il comportamento dello xilitolo all’interno dei cibi e bevande nei quali viene aggiunto per via del suo gusto dolciastro. L’Autorità sul punto ha sottolineato come l’utilizzo di questo alcol naturale in tali tipologie di prodotti induce un picco di glucosio decisamente più basso rispetto ai cibi o le bevande che contengono zucchero, purché però la riduzione degli zuccheri avvenga nel rispetto dei parametri stabiliti dall’allegato al Regolamento Ce n. 1924/2006.

Le controindicazioni derivanti dall’utilizzo eccessivo di xilitolo

Malgrado lo xilitolo rappresenti un elemento dagli evidenti benefici per salute e umana, dalla riduzione del consumo di zuccheri agli effetti positivi prodotti per i denti, il suo utilizzo deve essere limitato in modo da non costituire pericolo. Più nello specifico, è previsto che lo xilitolo possa essere assunto in dosi medicinali fino a circa 50 grammi al giorno, nel caso degli adulti, è di 20, nel caso dei bambini. I principali effetti collaterali derivanti da un uso eccessivo utilizzo di xilitolo sono diarrea e accumulo di gas nell’intestino, mentre assumerne dosi molto elevate per lunghi periodi di tempo, più di 3 anni, aumenterebbe il rischio di tumori. Il consiglio, dunque, è sempre quello di rivolgersi ad un medico specializzato in nutrizione o al proprio dottore di base nel momento in cui si ha la necessità di assumerne delle maggiori quantità.

Xilitolo, i pericoli per i cani

Un elemento molto importante che è emerso negli ultimi anni in merito allo xilitolo è il fatto che possa rivelarsi letale per i cani. L’allarme in tal senso è stato lanciato dalla Food and drug administration, Fda, agenzia per la sicurezza alimentare degli Stati Uniti d’America che si è espressa dopo le molte segnalazioni giunte al suo centro di medicina veterinaria. Dagli studi condotti è emerso lo xilitolo nei cani viene rapidamente assorbito nel flusso sanguigno, provocando un potente rilascio di insulina da parte del pancreas. Tale meccanismo comporta nei cani una rapida e profonda diminuzione del livello di zucchero nel sangue, in quella che viene definita ipoglicemia, con gli effetti che si manifestano tra i 10 e i 60 minuti dopo l’ingestione di xilitolo. Il rischio, dunque, è molto elevato, e potrebbe portare anche alla morte dell’animale, motivo per il quale se un cane ingerisce una gomma da masticare è necessario intervenire con prontezza. Negli esseri umani, invece, tale meccanismo non si verifica, con lo xilitolo che non stimola il rilascio di insulina da parte del pancreas e il livello di zucchero nel sangue che non viene intaccato.

La Fda ha inoltre fornito a tutti i proprietari di cani una lista dei possibili sintomi causati da un’intossicazione da xilitolo, anche tenendo conto del fatto che gli animali in strada potrebbero ingerire delle gomme da masticare trovate per terra senza che nessuno se ne accorga. Tra i sintomi principali troviamo:

  • vomito;
  • attività ridotta;
  • debolezza;
  • barcollamento e mancanza di coordinazione;
  • collasso;
  • convulsioni.

“Se pensate che il vostro cane ha mangiato xilitolo – ha detto Martine Hartogensis, veterinario del Fda – portartelo immediatamente dal vostro veterinario o un ospedale per animali. Poiché l’ipoglicemia e altri gravi effetti avversi non possono verificarsi in alcuni casi, per un massimo di 12 a 24 ore, il vostro cane può avere bisogno di essere monitorato”. Molti anche i consigli resi dalla Food and drug administration, che invita i proprietari di cani a controllare sempre l’etichetta degli alimenti che si danno al proprio cane e tenere fuori dalla loro portata i prodotti ad alto contenuto di xilitolo. Per l’igiene orale dell’animale, inoltre, il consiglio è quello di selezionare sempre dei dentifrici specifici per animali domestici e mai quelli degli esseri umani.

Visto l’eco generato dalla notizia, la Fda si è impegnata anche per verificare il potenziale danno dello xilitolo in altre specie animali, soprattutto in quelle che vivono a stretto contatto con gli esseri umani. Dagli studi è emerso che i gatti non corrono gli stessi rischi dei cani ingerendo xilitolo, con l’esito dello studio che dimostrerebbe anche perché questi felini non amerebbero ingerire dolci.