Bambini: scelte, azioni, controlli da fare nei primi 1.000 giorni di vita per un sano sviluppo

BAMBINI PRIMI 1000 GIORNI VITA

Dal periodo preconcezionale al secondo anno di vita: ecco le azioni da compiere per garantire un futuro sano al bambino. Prevenire patologie e incentivare lo sviluppo psicofisico del nascituro potrebbe garantirgli un futuro migliore. Le linee guida del ministero della Salute e Iss

Si fa presto a dire che un bambino appena nato cresce incredibilmente in fretta. Prima e dopo la meraviglia di una creatura che viene alla luce, seguono quelli che gli addetti ai lavori circoscrivono come giorni delicati, cadenzati da periodi più o meno definiti. Gli esperti li hanno definiti i primi mille giorni di vita. Le azioni da seguire durante i primi 1.000 giorni di vita potrebbero condizionare in gran parte lo stato di salute futura del nascituro.

E, se è vero come diceva il premio Nobel alla letteratura Wislawa Szymborska che “alla nascita di un bimbo il mondo non è mai pronto”, anche perché ciascuna creatura del pianeta è meravigliosamente unica, è vero che ci sono delle regole comportamentali che grazie alle scoperte scientifiche possono incidere positivamente sulla salute e sullo sviluppo psicofisico del bambino.

Queste regole, azioni da seguire durante i primi 1.000 giorni di vita, sono talmente importanti che l’Istituto superiore di sanità (Iss) le ha inquadrate all’interno di una roadmap per la salute e il benessere dei bambini e delle future generazioni.

Cosa farei nei primi 1.000 giorni di vita di un bambino

Il documento “Investire precocemente in salute: azioni e strategie nei primi mille giorni di vita” è rivolto ai genitori, operatori sanitari e policy maker. È stato messo a punto dall’apposito Tavolo tecnico del ministero della Salute, a cui ha partecipato l’Iss insieme ad altri enti e società scientifiche

Gli esperti sono convinti che le azioni preventive possano contrastare gli effetti dell’esposizione a taluni fattori ambientali (sostanze inquinanti come anche ambienti di crescita avversi e poveri dal punto di vista educativo) che si possono manifestare molto avanti nel tempo (in termini di patologie, ma anche di fallimenti scolastici, difficoltà di integrazione sociale, e altro). Abbracciano un arco temporale che va dal periodo preconcezionale al secondo anno di vita. Appunto, 1.000 giorni.

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Cosa fare nel periodo preconcezionale

Il periodo preconcezionale può essere definito come il tempo che intercorre tra il momento in cui la coppia è aperta alla procreazione (perché desidera una gravidanza o perché non la esclude nel medio lungo periodo) e il concepimento.

La salute preconcezionale è considerata un elemento fondamentale della salute materno-infantile e della sua promozione, in quanto alcuni interventi preventivi per essere pienamente efficaci devono essere realizzati prima del concepimento.

In questo periodo per la donna in età fertile è importante:

  • Assumere almeno 0,4 milligrammi al giorno di acido folico (da quando la coppia è aperta alla procreazione fino al terzo mese di gravidanza) – (Qui vi spieghiamo perché l’acido folico è importante, specie in gravidanza)
  • Alimentazione ricca di folati
  • Uno stile di vita salutare (svolgere attività fisica, niente fumo (Qui le conseguenze), droghe, alcol per entrambi i genitori)
  • Alimentazione varia ed equilibrata
  • Le vaccinazioni contro il morbillo, la rosolia, la varicella
  • La gestione e il monitoraggio di malattie croniche come il diabete, l’ipertensione e l’epilessia
  • La consulenza genetica

Sono tutte azioni che promuovono la fertilità femminile e maschile.

Cosa fare nel primo trimestre di gravidanza

Il primo trimestre di gravidanza comprende il periodo di età gestazionale fino a 13 settimane e rappresenta un momento molto importante, in particolare per lo sviluppo degli organi del bambino.

Sia la mamma che il papà devono seguire:

  • Sani stili di vita
  • Comportamenti adeguati
  • Il papà deve condividere con la futura mamma ansie, dubbi ed emozioni

La prima visita va effettuata prima delle 10 settimane di gestazione.

In questo periodo bisogna:

  • Adottare stili di vita e comportamenti appropriati in questa fase di cambiamento
  • Effettuare tutti gli esami previsti dal Sistema sanitario nazionale
  • Fare le vaccinazioni possibili in gravidanza
  • Seguire i corsi di accompagnamento alla nascita
  • Monitorare la salute orale e la gestione dei sintomi più̀ comuni

In questa fase la coppia deve effettuare una raccolta accurata di informazioni sulla salute psicofisica di entrambi i genitori, allo scopo di identificare eventuali malattie pregresse o in atto e condizioni di rischio, anche professionale, e definire il percorso assistenziale più adatto.

Alla donna è raccomandata un’alimentazione varia ed equilibrata, contenente tutti i principi nutritivi, evitando l’esposizione ad agenti infettivi o a sostanze tossiche.

La futura mamma deve svolgere un’attività fisica moderata ma costante, per favorire il benessere psicofisico e mantenere il peso nella norma, e adottare stili di vita salutari evitando il fumo e le bevande alcoliche che potrebbero compromettere lo sviluppo del bambino.

È indicato il proseguimento della supplementazione con acido folico, per prevenire i difetti del tubo neurale, come la spina bifida. La futura mamma deve assumere infatti almeno 0,4 mg al giorno di acido folico, da quando la coppia è aperta alla procreazione fino alla fine del terzo mese di gravidanza.

In questo periodo è importante informare, in maniera chiara e completa, la donna e la coppia sulle diverse indagini prenatali disponibili, per consentire una scelta pienamente consapevole, e illustrare i rischi delle infezioni in gravidanza e delle vaccinazioni raccomandate.

Cosa fare nel secondo e terzo trimestre di gravidanza

Il secondo trimestre va dalle 14 alle 27 settimane di gravidanza. Dalle 28 settimane siamo al terzo trimestre.

In questo periodo bisogna:

  • Svolgere esami e indagini prenatali che saranno prescritte dal medico
  • Adottare un’alimentazione varia ed equilibrata (l’aumento del peso materno deve essere intorno ai 12 Kg)
  • Svolgere fisico appropriato
  • Astenersi dal fumo e proteggersi dal fumo passivo
  • Astieniti dall’uso di bevande alcoliche
  • Partecipate ai corsi di accompagnamento alla nascita
  • Tra 19esima e la 21esima settimana di gestazione è prevista l’ecografia ostetrica morfologica, con la quale vengono valutati l’anatomia e lo sviluppo del feto

Cosa fare durante il travaglio e la nascita del bambino

Anche per questa fase delicata, il documento redatto dal ministero fornisce delle azioni chiare, strategiche. In questa fase bisogna:

  • Incoraggiare la donna a identificare una persona di sua scelta che le garantisca un supporto continuo fisico ed emozionale durante il travaglio e il parto se lo desidera
  • Permettere alla donna di bere e mangiare cibi leggeri durante il travaglio se lo desidera
  • Incoraggiare la donna a utilizzare metodi non farmacologici per il controllo del dolore a meno che analgesici o anestetici non siano necessari a causa di complicazioni, nel rispetto delle preferenze personali della donna
  • Incoraggiare la donna a camminare e a muoversi durante il travaglio e ad assumere la posizione che preferisce per partorire, a meno che non ci siano restrizioni specifiche dovute a complicazioni che in questo caso devono essere spiegate e condivise con la donna
  • Assistere la donna senza ricorrere ad atti invasivi quali la rottura delle membrane, l’episiotomia, l’accelerazione o l’induzione del travaglio, il parto strumentale o il taglio cesareo, a meno che non siano necessari a causa di complicazioni che in questo caso devono essere spiegate e condivise con la donna
  • Promuovere e sostenere l’allattamento al seno sviluppando le competenze materne (Qui come agire quando l’allattamento è a rischio)
  • Incentivare la pratica dello skin-to-skin, che consiste nel mettere i neonati a contatto pelle a pelle con la mamma subito dopo la nascita
  • Richiedere il rooming-in, in modo che la madre possa tenere il bambino in stanza vicino a sé consentendole di conoscerlo, accudirlo e rispondere prontamente ai suoi bisogni, favorendo l’allattamento a richiesta. Il contatto pelle a pelle è importante per la salute fisica, emotiva e relazionale del bambino, della mamma e anche del papà

Cosa fare nel primo mese di vita

Secondo alcuni esperti i primi 40 giorni sono i più difficili. L’arrivo di un bambino può stravolgere i ritmi di vita dei genitori, rivoluzionando il ciclo sonno-veglia, anche perché il nascituro dorme ogni tre ore. Questo è anche un momento cruciale per lo sviluppo psicofisico del bambino.

In questa fase, che può essere delicata e disorientante per i genitori, bisogna:

  • Accrescere le conoscenze e le competenze sulla salute e le cure neonatali
  • Informarsi sul valore del latte della mamma
  • Adottare stili di vita sani
  • Monitorare e incentivare il benessere psicofisico di mamma e papà
  • È importante l’uso responsabile e consapevole dei farmaci nella madre in allattamento e nel neonato
  • Evitare rischi connessi alla mancata effettuazione degli screening neonatali

Come comportarsi con il bambino:

  • Posizionare il bambino nel suo lettino sempre a pancia in su, non esporlo al fumo, evitare le bevande alcoliche
  • Allattarlo al seno se è possibile
  • Non lasciare mai da solo il neonato sul fasciatoio (Ad esempio, la posizione a pancia in su (supina) protegge il bambino dalla “morte in culla”. Per questo si raccomanda ai genitori di non fare dormire il bambino a pancia sotto, né di fianco, bensì sulla schiena, su un materasso rigido e senza cuscino (Qui la guida all’acquisto di un fasciatoio sicuro)
  • Non lasciare incustodito il neonato in auto neanche per pochi minuti
  • Seguire un’alimentazione varia ed equilibrata ed effettuare un’attività fisica moderata, compatibile con le condizioni fisiche post-partum

Cosa fare nel primo anno di vita

Come raccomandato anche dall’Organizzazione mondiale della salute, i bambini dovrebbero essere alimentati esclusivamente con latte materno per i primi 6 mesi di vita.

Alcune azioni strategiche possono aiutare in questa fase. Eccole:

  • Continuare ad allattare il bambino per assicurare un contributo nutrizionale e relazionale essenziale alla crescita
  • Informarsi sulle regole per il sonno sicuro, anche per la prevenzione della morte improvvisa e inattesa del lattante
  • Informarsi sul valore delle vaccinazioni per sviluppare una adesione genitoriale consapevole
  • Prevenire gli eventi traumatici prevenibili in ambito domestico e durante il trasporto, e conoscere le manovre di disostruzione pediatriche
  • Sostenere il ruolo del padre per il sostegno che può dare alla diade madre/neonato e alla famiglia nel suo insieme
  • Creare un ambiente sonoro e musicale per il bambino, migliorare la qualità del tempo dedicato al bambino e consultare le attività e i consigli promossi da “Nati per leggere”  e “Nati per la Musica”.

Cosa fare nel secondo anno di vita

In questa fase si possono intraprendere azioni che promuovano al massimo il potenziale di salute e lo sviluppo psicofisico del bambino.

La rete sociale attorno al bambino si allarga, ad esempio con i nidi d’infanzia.

Due sono gli aspetti fondamentali:

  • L’empowerment dei genitori, che deve accompagnare l’intero percorso nascita
  • La valorizzazione delle competenze e delle capacità del bambino, già attive fin dalla nascita, ma che vedono in questo periodo un aumento esponenziale in relazione all’acquisizione di abilità motorie, a partire dalla capacità di camminare, di esplorare l’ambiente e di affermare la propria autonomia.

I genitori devono esprimere al meglio le proprie competenze e capacità affettive.

Quindi, sono importanti:

  • La lettura precoce in famiglia
  • Il massaggio infantile
  • Il gioco libero la creazione di un ambiente sonoro e musicale

Tutte attività fondamentali per garantire al bambino un adeguato sviluppo cognitivo e relazionale, in particolare per le famiglie che si trovano in condizioni di svantaggio socio-culturale.

Per la salute del bambino sono importanti azioni come:

  • Identificare eventuali disturbi del neurosviluppo del bambino e in particolare i disturbi dello spettro autistico
  • Informarsi sulle vaccinazioni
  • Uso del seggiolino per il trasporto in auto (Qui una guida per il seggiolino auto)
  • Adeguata sistemazione della casa nel rispetto di un periodo della crescita caratterizzato da una maggiore autonomia del bambino
  • Proteggere il bambino dall’eccessiva esposizione al sole quando gioca all’aperto
  • Corretto utilizzo dei farmaci, in particolare degli antibiotici
  • Continuare l’allattamento, fino a quando la mamma e il bambino lo desiderano
  • Come in tutte le età, è necessario evitare di esporre il bambino al fumo passivo di tabacco, che, non va dimenticato, rappresenta ancora il principale inquinante presente dentro le case
  • Continuare a sostenere il ruolo del padre
  • Dedicare ancora tempo seguendo i progetti “Nati per Leggere” e “Nati per la Musica”.