Trading online: “Così mi hanno sottratto 94mila euro”

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Oltre 94mila euro andati in fumo a causa di un investimento fatto credendo nella buona fede di una società di trading online. È la storia di una nostra lettrice di Chioggia che ha sporto denuncia dopo aver visto le sue finanze rovinate

 

Oltre 94mila euro andati in fumo a causa di un investimento fatto credendo nella buona fede di una società di trading online. È la storia di Tiziana Boscolo, una nostra lettrice di Chioggia che ha sporto denuncia dopo aver visto le sue finanze rovinate.

La storia di Tiziana

Nella sua deposizione presso la Procura della Repubblica di Venezia, Tiziana Boscolo spiega le ragioni che l’hanno spinta ad entrare in contatto con una società di investimenti finanziari opaca: Tiziana lavora in una casa di riposo, percependo 1.200 euro al mese come stipendio, “Tale retribuzione, da diversi mesi a questa parte non mi consente più di provvedere alle esigenze mie e di mio figlio”. Prima della pandemia, Tiziana arrotonda aggiungendo il lavoro di cameriere, ma con la pandemia il turni di lavoro come Oss si allungano, aumenta lo stress, e l’unico modo per aumentare il reddito appare quello di rispondere a una delle martellanti pubblicità che sul web promette guadagni facili tramite investimenti assistiti.

Come hanno catturato la fiducia di Tiziana

Dopo aver visto scomparire i primi 100 euro puntati su un sito che subito dopo risulta irraggiungibile, Tiziana inizia una ricerca sul web per trovare un consulente affidabile. S’imbatte su una società di investimento e consulenza finanziaria denominata Swiss Prime. E qui cominciano i guai seri. “Pochi giorni dopo aver compilato il questionario per richiedere informazioni, ricevo una telefonata da un numero italiano, il cui titolare si presentava come un consulente finanziario dipendente della società di intermediazione Swiss Prime, con sede a Zurigo”.

I primi guadagni restituiti come esca

Nel corso di varie telefonate, la nostra lettrice spiega al sedicente consulente la sua difficile situazione finanziaria e rivela pure di essere stata truffata poco prima. Nonostante ciò, il consulente non si impietosisce e le propone di cominciare a investire con 250 euro. Il meccanismo è semplice, la donna dovrà inviare un bonifico a un conto, ogni volta diverso (e questo avrebbe dovuto già suonare come un campanello d’allarme), e a quel punto ci penserà il consulente a investire al posto suo. I primi due tentativi di versamento vanno a vuoto, e Swiss Prime restituisce i soldi. Tiziana Boscolo lo legge come segno di serietà, e allenta ulteriormente le maglie della diffidenza. Decide di investire non 250 ma ben 1.700 euro. “Nelle settimane seguenti appuravo come effettivamente il capitale disponibile risultasse leggermente incrementato”, spiega la nostra lettrice, che come prova ulteriore decide di ritirare i soldi. Ed effettivamente la somma le viene accreditata sul conto.

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Due investimenti da 33mila euro

A questo punto, ogni resistenza è abbattuta, Tiziana investe ben 33mila euro. Dopo alcune settimane in cui tutto sempre andare per il meglio, il consulente che la segue, Dave Saller (nome probabilmente fittizio, nonostante un passaporto esibito via chat che attestava la sua nazionalità inglese a scapito di un accento slavo), la chiama per dire che a causa di problemi con i fondi se non investe altri 33mila euro rischia di perdere tutto il denaro investito. Per paura di trovarsi al verde, Tiziana, investe gli ultimi risparmi e chiede anche un aiuto alla famiglia. Dopo alcuni mesi, Saller la ricontatta per invitarla a investire ancora, e le suggerisce di reperire altri 20mila euro tramite un prestito al consumo, sempre per “non rischiare di perdere gran parte del denaro già investito”. Tiziana invia anche questa ulteriore somma.

La doccia gelata finale

Segue un periodo di tira e molla in cui la signora Boscolo chiede ai consulenti di ritirare almeno parte dei soldi e loro rispondono che ci sono commissioni o penali da pagare per sbloccarli. Alla fine a inizio dicembre 2021, la malcapitata si trova ad aver sborsato circa 94mila euro, con i consulenti scomparsi, irreperibili, introvabili. È allora che si rende conto di essere stata truffata e si rivolge alla giustizia.

Swiss Prime nella black list della Consob

La storia di Tiziana Boscolo è simile ad altre raccolte in passato dal Salvagente. Sarebbe bastato controllare la presenza di Swiss Prime tra le società di investimento finanziario autorizzate a operare in Itali, sul sito della Consob. Lo abbiamo fatto noi, e Swiss Prime non risulta tra esse. Risulta, invece, una segnalazione a opera dell’Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari svizzera (Finma) nel novembre 2020. Secondo questa segnalazione, Swiss Prime operava senza le necessarie autorizzazioni.

I consigli del Salvagente per evitare frodi

 

Cosa chiedere all’interlocutore
al telefono?

  •  Chiedi informazioni al soggetto che ti ha contattato
  •  Fatti dire il nome della società
  •  Fatti dire se è autorizzata
  •  Fatti dire da chi è stata autorizzata
  • Fatti dire il numero di autorizzazione
  •  Fatti dire il sito Internet
  • Fatti dire dove ha la sede

Campanelli d’allerta

  • Alle tue domande il soggetto che ti ha contattato non ha fornito risposte chiare
  • Le risposte fornite non hanno trovato riscontro sul web
  • Vengono promessi ritorni economici molto elevati e/o realizzabili in breve tempo nonché incentivi per invogliarti
  • Insistenti telefonate
  • La società ha sede in paesi esotici/off shore/paradisi fiscali

Verifica se il soggetto che chiama
è autorizzato

  • Se vieni contattato o ti imbatti in un sito web di un soggetto che ti propone il trading on line verifica che sia autorizzato e presente nell’elenco delle Sim tenuto dalla Consob alla pagina https://www.Consob.it/web/area-pubblica/imprese-di-investimento1, dove è possibile consultare anche l’elenco delle imprese di investimento comunitarie che operano in Italia con succursale o senza.

Verifica se è stato già segnalato
alle autorità

  • Consulta la sezione “Avvisi ai risparmiatori” del sito della Consob e verifica se nei confronti del soggetto in cui ti sei imbattuto la Consob ha pubblicato un warning e/o ha adottato un provvedimento con cui gli ordina la cessazione dell’attività svolta tramite un sito web. Consulta anche la sezione “Warnig and publications for investors” dell’Esma (la Consob europea). Infine, consulta la sezione “Investor protection – investor alters portal” della Ioscoper controllare eventuali allerta di altre autorità mondiali omologhe.

Altre semplici ma basilari verifiche sul web

  • Se possibile consulta on line il registro delle imprese del paese in cui il soggetto ti ha dichiarato di avere sede e verifica
  • Inserisci il nome della società nel motore di ricerca e verifica cosa si legge sul web

Cosa fare se hai investito

  • Per ogni dubbio contatta la Consob tramite il modulo Sipe/chiedi alla Consob  o telefona al numero 06-8477611. Le informazioni fornite dai risparmiatori possono fornire importanti elementi di valutazione per l’assunzione di iniziative di vigilanza. Può essere opportuna anche la presentazione di una denuncia/esposto alle autorità di pubblica sicurezza, per cautelarsi dall’uso indebito da parte dei truffatori di dati personali, bancari o di altro tipo.