Aumenti dei trasporti: le nuove tariffe nelle principali città italiane

AUMENTO DEI TRASPORTI

Gli aumenti dei trasporti in Italia stridono fortemente con le soluzioni prese da Spagna e Germania. La prima ha scelto di rendere gratuiti i trasporti ferroviari e quelli locali a media e a lunga distanza. La seconda punta sul biglietto da 9 euro da giugno a settembre per ridurre le emissioni.

Il Bel Paese si presenta con un bonus trasporti da 60 euro, ma non ha i fondi sufficienti per l’intera platea. Stando ai dati, sarebbero stati necessari 500 milioni di euro. Il fondo, invece, è da 79 milioni di euro, pari al 16,45% del necessario. Di conseguenza, chi arriverà per primo tra i beneficiari con il reddito annuo inferiore ai 35mila euro riuscirà a ottenere l’incentivo valido per l’acquisto di biglietti del treno, per servizi Tpl, regionali e interregionali.

Aumenti trasporti, gli ultimi dati sulle tariffe

Secondo l’Istat, nel 2019 i mezzi pubblici erano utilizzati da circa 13 milioni di utenti. Di questi, prima della pandemia solo 5,8 milioni usavano i mezzi più volte alla settimana. Gli utenti abituali erano il 13% del totale. Il 62,5% degli spostamenti continuavano a essere con l’auto e un altro 10,8% avveniva con i mezzi, ma includendo anche taxi e servizi di car sharing.

Qual è la situazione oggi? Oltre il 13% degli Italiani del Nord e del Centro preferisce il mezzo pubblico, mentre al Mezzogiorno la percentuale è ferma all’8%. Nel 2019, il 42% degli studenti dai 14 anni in su preferiva il mezzo pubblico, contro il 10% dei pendolari.

Oggi la metropolitana di Roma è un quarto di quella delle grandi capitali europee come Madrid e Londra. Secondo il rapporto del ministero delle Infrastutture e della Mobilità sostenibile, ridurre il costo del biglietto o renderlo gratuito non basta.

Infatti, cambierebbero idea solo le persone che hanno già l’auto e troverebbero più conveniente muoversi con i mezzi. In più, in base al rapporto Mims e ai dati Ocse, il biglietto costa meno in Italia rispetto alla media europea.

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Anche qui c’è una differenza tra Nord e Sud. Se nel Nord e nel Centro Italia i prezzi sono economici, nel Mezzogiorno le tariffe lo sono meno. Secondo l’Asstra, la media nazionale di ricavi per le aziende del trasporto pubblico è di circa 400 milioni all’anno.

Di questi, il fondo nazionale per i trasporti coprirebbe in media il 48% delle spese. Al Sud, però, la percentuale sale al 70%, per via dell’evasione del costo del biglietto. In Italia, una società addetta ai trasporti su dieci ha problemi con il bilancio.

La situazione a Torino

A Torino si parla di vera e propria stangata, con un aumento dei costi per il trasporto pubblico. Infatti, i veicoli pubblici con alimentazione elettrica vedranno aumentare il costo per l’alimentazione da 8,6 milioni di euro nel 2021 agli attuali 11,9 milioni di euro, fino alla stima di 30 milioni di euro per il prossimo anno.

Non va meglio per i mezzi a metano, la cui alimentazione passa dai 2,8 milioni di euro del 2021 ai 4,3 milioni di euro di quest’anno fino alla previsione di 11 milioni di euro nel 2023.

Per il gasolio, si parte da 14,8 milioni e si passa ai 18,9 milioni di quest’anno. La stima per il prossimo anno è di 20,7 milioni di euro. I dati sono impietosi: l’aumento è del 134% in due anni e del 75% tra quest’anno e il prossimo.

L’aumento del costo del biglietto sembra quindi inevitabile, considerato anche che Torino è tra le 8 città italiane che si è impegnata a raggiungere la neutralità climatica con le altre 92 in Europa.

Cosa succede a Milano

Non va meglio a Milano e, in generale, in Lombardia. Trenord e Atm hanno annunciato aumenti per i trasporti. La prima ritoccherà al rialzo del 4% il costo dei biglietti. La seconda aumenterà di 30 centesimi. Nel 2019, il biglietto dell’Atm costava 1,50 euro ed era passato a 2 euro. Ora dovrebbe attestarsi a 2,30 euro. Anche Mantova, Cremona, Brescia e Bergamo stanno predisponendo degli aumenti variabili dal 7,1% all’8,6%.

Aumenti trasporti Napoli

A Napoli, l’aumento dei costi non riguarderà gli abbonamenti, per via di una normativa regionale che è scattata lo scorso 1 agosto. L’aumento dei biglietti è di 10 centesimi nella maggior parte dei casi. Per il trasporto pubblico urbano, Anm, suburbane, Eav, Trenitalia e UnicoCampania i prezzi avranno questo rincaro dovuto anche all’inflazione.

A Salerno, invece, l’aumento è di circa 20 centesimi per le tratte extraurbane e il biglietto orario. Fa eccezione solo il biglietto orario verso Napoli che passa da 1,70 euro a 2,40 euro.

Chi ha acquistato i biglietti in precedenza – con costi quindi diversi rispetto a oggi – può continuare a usare i biglietti in suo possesso se sono ancora in corso di validità.

Roma favorisce l’uso del bonus trasporti

L’Atac di Roma – azienda che si occupa del trasporto pubblico locale – ha annunciato che metterà una procedura semplificata sulla propria app per usufruire dell’incentivo previsto per il bonus trasporti. Chi ne avrà diritto, potrà ottenere l’abbonamento annuale a 190 euro rispetto ai 250 euro.

Se, invece, l’abbonamento ha un costo inferiore ai 60 euro, l’azienda consente di ottenere abbonamenti mensili validi fino al totale esaurimento del bonus. L’opportunità è a disposizione solo sull’app dell’Atac.

Biglietti per gli elettori il 25 settembre

Chi è fuori sede o non si trova nel comune di residenza il giorno delle elezioni può usufruire di sconti da parte di Trenitalia e di Ita Airways per potersi recare alle urne. Gli interessati che hanno bisogno del volo per raggiungere la sede di residenza possono ottenere uno sconto del 50% se la tratta è nazionale e del 40% se è dall’estero. Lo sconto si applica anche per il ritorno.

Si prevede anche uno sconto del 25% per le tratte intercontinentali. Il pacchetto parte dal 30 agosto e termina il 25 settembre, per un periodo di prenotazione che va dal 22 al 28 settembre. Gli sconti si applicano per i biglietti acquistati sul sito di Ita, nelle biglietterie, negli aeroporti e nelle agenzie.

Durante l’imbarco, verrà richiesta anche la tessera elettorale. Se il passeggero se ne dimentica, può compilare una dichiarazione sostitutiva. La tessera deve essere in corso di validità e rilasciata dal comune di residenza, con il timbro della sezione elettorale.

Per le ferrovie, lo sconto è del 70% per Alta velocità, Intercity, Eurocity Italia-Svizzera. Risulta a disposizione uno sconto del 60% per chi usa i treni regionali e interregionali per votare. Lo sconto si potrà ottenere per una partenza a partire dal 16 settembre e un ritorno non oltre il 5 ottobre.

Il sito di Trenitalia e l’app sono a disposizione per usufruire di questi sconti. Anche Flixbus ha avviato una campagna simile. Chi vuole andare a votare può farlo inviando una mail all’azienda all’indirizzo iovogliovotare@flixbus.it. Più che di uno sconto sul biglietto, si tratta di un rimborso dello stesso.

Nella mail vanno allegati: foto della tessera elettorale, foto della carta d’identità e foto del biglietto utilizzato e acquistato esclusivamente sull’app di Flixbus. La prenotazione è disponibile fino al 25 settembre. La data di prenotazione può essere dal 19 al 25 settembre. Si ha tempo fino al 15 ottobre per chiedere il rimborso.

Il rimborso avviene tramite un voucher, che si può utilizzare dal 25 settembre al 30 novembre 2022 e dall’11 gennaio al 31 marzo 2023. Per l’occasione, l’azienda ha lanciato una campagna social con hashtag #iovogliovotare.

Come combattere gli aumenti dei trasporti

Ci sono diversi modi per combattere gli aumenti dei trasporti e risparmiare. Prima di tutto, per gli spostamenti, si possono usare mezzi in sharing, come i monopattini e le bici, che hanno un costo sicuramente meno pesante rispetto all’auto o all’autobus. Per chi non ne può fare a meno per la distanza dal luogo di lavoro, l’unica soluzione è tentare di ottenere il bonus trasporti.

Quando è possibile, può essere utile dividere la benzina o la ricarica elettrica con i colleghi per raggiungere insieme il luogo di lavoro. Le tariffe cambiano anche in base al tipo di utente. In generale, gli invalidi, i pensionati e gli studenti dovrebbero pagare meno. Anche i lavoratori pendolari possono verificare qual è la loro tariffa in base all’azienda di trasporto pubblico di riferimento.

Andare a piedi resta la soluzione preferita in città, mentre l’auto dovrebbe essere scelta solo per le tratte più lunghe, visto anche il recente rincaro della benzina, del gasolio e delle altre forme di carburante a disposizione per via del conflitto in Ucraina.