Tumore al seno: chi sono i soggetti più a rischio, quali sono i servizi di prevenzione e come si cura

tumore cancro al seno

Tumore al seno: aumentano le diagnosi ma cala la mortalità. La prevenzione è l’arma più potente, per questo si ha diritto allo screening gratuito. Alcuni consigli per una corretta prevenzione

Grazie allo screening precoce e alla prevenzione, la sopravvivenza da tumore al seno è prossima al 90%.

Da qualche tempo, il nemico nascosto da scovare in tempo, si sta diffondendo lentamente anche tra gli uomini. I casi di tumore della mammella che riguardano il sesso maschile sono lo 0,5-1% del totale delle malattie di questo tipo. Secondo i dati più recenti dell’AIRTUM (Associazione italiana registri tumori), vengono diagnosticati ogni anno 1,7 cancri al seno ogni 100.000 uomini e 150 casi ogni 100.000 donne.

 

I soggetti più a rischio tumore al seno

Le donne restano i soggetti più a rischio.

La maggior parte dei casi di tumore del seno interessa donne con più di 50 anni e una storia familiare o personale di tumore mammario.

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Il 5-7% dei tumori mammari è ereditario, ovvero sia legata alla presenza di una mutazione trasmessa dai genitori in specifici geni.

Anche gli ormoni hanno un ruolo di primo piano e rappresentano fattori di rischio che, almeno in parte, possono essere modificati.

Tra i fattori di rischio, vi è in aumento quello legato a un primo ciclo mestruale precoce (prima dei 12 anni) o una menopausa tardiva (dopo i 55 anni), ma anche l’assenza di gravidanze.

Ma molti dei fattori di rischio modificabili sono legati ad abitudini e comportamenti. Tra questi il sovrappeso e l’obesità causati da una dieta ricca di grassi, zuccheri e carboidrati raffinati, e un’alimentazione poco bilanciata, povera di frutta e verdura. O assunzione di alcol.

 

I servizi di prevenzione contro il tumore al seno

Prevenzione e comportamenti sani possono contrastare l’insorgenza del tumore al seno. Ecco alcune indicazioni pratiche.

  • Fare prevenzione.

È possibile ridurre il proprio rischio di ammalarsi aderendo ai programmi nazionali di screening. ( https://www.salute.gov.it/portale/donna/dettaglioContenutiDonna.jsp?id=4511&area=Salute+donna&menu=prevenzione )

I programmi di screening oncologico nazionale prevedono la possibilità di eseguire gratuitamente la mammografia ogni due anni per tutte le donne di età compresa tra 50 e 69 anni di età. Dai 45 anni in poi si consiglia lo screening annuale.

 

  • Corretta alimentazione e comportamenti sani.

Assumendo comportamenti salutari, come per esempio mantenere un peso nella norma, svolgere attività fisica, evitare il consumo di alcolici e alimentarsi con pochi grassi e molti vegetali (frutta e verdura, in particolare broccoli e cavoli, cipolle, tè verde e pomodori).

 

  • Allattare quando possibile.

Lo conferma anche la Fondazione AIRC. Allattare i figli aiuta a combattere il tumore del seno, perché l’allattamento consente alla cellula del seno di completare la propria maturazione e di essere più resistente a trasformazioni neoplastiche.

 

  • Visite annuali.

È inoltre buona abitudine fare una visita del seno presso un medico esperto almeno una volta l’anno, indipendentemente dall’età.

 

  • Autopalpazione.

L’autopalpazione è un di più rispetto alla sola visita e alla mammografia. Ma non sufficiente!

 

  • Test genetici.

Quando lo studio della storia medica familiare o personale mette in luce specifiche caratteristiche di rischio, per esempio di aver ereditato una mutazione genetica che aumenti le probabilità di ammalarsi, il counselling genetico e l’eventuale esecuzione di test genetici.

 

  • Visitare i nei.

Secondo alcuni studi recenti, le donne che hanno più nei tendono ad avere anche una storia familiare di cancro al seno, uno dei maggiori indicatori del rischio di cancro al seno. La mappatura dei nei è un altro elemento importante per la prevenzione anche di altre malattie.

 

Riparte il Tour Rosa: come prenotare uno screening gratuito

Il 10 settembre riparte il Tour Rosa, la carovana della prevenzione del tumore al seno. È già possibile prenotarsi per effettuare uno screening gratuito cliccando sul seguente sito: https://www.komen.it/carovana-della-prevenzione-Barberino/

 

Tumore al seno: quando è troppo tardi

La Fondazione Umberto Veronesi ricorda che nello stadio 4, cioè quando il tumore si è diffuso attraverso altri organi, l’aspettativa di vita media sta raggiungendo i 5 anni, ma si tratta di un dato che nasconde una grande variabilità condizionata da quanto il tumore è esteso, da quali organi ha colpito, dalle sue caratteristiche, da quanto risponde alle terapie, dall’età e dallo stato di salute della paziente. Per questo, ribadiamo: non è mai troppo tardi per la prevenzione.

 

Come si cura il cancro al seno

La scelta del percorso terapeutico dipende da diversi fattori, tra i quali le condizioni del paziente, le caratteristiche molecolari e di diffusione della malattia e molto altro ancora.

La maggior parte delle donne con un tumore del seno viene sottoposta a un intervento chirurgico per rimuovere i tessuti malati.