Come capire se si sta acquistando un’auto incidentata (e superare lo scoglio della privacy)

auto incidentata

Acquistare un’auto usata comporta vantaggi ma anche numerosi rischi. Come quello di incappare in una vettura incidentata. Tuttavia, per ragioni di privacy, non è possibile accedere a a informazioni “riservate”. Ma con degli escamotage è possibile farlo. Ma allora perché non regolamentare l’accesso ai dati? Che senso ha comprarne una per poi scoprire una truffa?

La crisi che ha colpito la produzione del settore auto ha trascinato nella sua parabola discendente anche l’usato. I dati di Unrae (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri), l’associazione delle case automobilistiche estere che operano in Italia, rivelano che le vetture di seconda mano da gennaio ad aprile 2022 sono calate meno rispetto a quelle nuove (-10,2%), ma a crescere è stata soltanto la quota degli scambi tra privati (53,4%).

Il mercato delle auto usate è sempre sato un settore fiorente ma anche pieno di contraddizioni. L’autovettura usata conviene perché subisce un deprezzamento immediato dell’Iva pari al 22%. La svalutazione del mezzo è progressiva con il passare del tempo. A differenza di un immobile, la macchina di seconda mano conviene soprattutto per chi l’acquista, perché l’auto non aumenta di valore negli anni, come accade per esempio per un appartamento. Anzi, si usura, è tecnologicamente obsoleta, consuma più di un veicolo appena immatricolato.

Inoltre, uno degli svantaggi dell’usato è rappresentato dalla difficoltà di trovare vere e proprie occasioni nella mole di annunci e offerte dei rivenditori. A volte serve un occhio esperto per non inappare nelle truffe.

Quando un veicolo usato può ritenersi auto incidentata?

In questo grande mercato si inserisce anche l’auto incidentata, un veicolo che ha subito danni a causa di un sinistro stradale. Giuridicamente per considerarsi incidentate devono aver subito un danno del valore minimo di 200 euro. La particolarità di questo mercato è che il venditore di questi mezzi è tenuto a comunicare il danno all’acquirente solo se questo supera il valore di 1.500 euro. Quindi nella vendita viene normalmente definito come “veicolo incidentato” un veicolo che ha subito un danno di almeno 1.500 euro.

Anche dopo la riparazione l’auto in vendita come usata deve essere ceduta come mezzo incidentato. Per questo è importante informarsi prima dell’acquisto. Bisogna conoscere la natura esatta dei danni e le modalità di intervento per ripararli. Tutti gli interventi devono essere tracciabili con trasparenza.

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Se la riparazione non è stata eseguita in modo professionale o comunque ha procurato danni permanenti, ma non gravi, al mezzo, il prezzo di vendita del veicolo deve essere molto inferiore a quello di un’auto usata paragonabile alla stessa.

Consigli per l’acquisto di un’auto incidentata:

  • Controllare con attenzione il libretto di manutenzione e verificare gli interventi effettuati;
  • Controllare che i tagliandi siano stati effettuati secondo le scadenze consigliate dalla casa produttrice e, qualora non siano stati eseguiti da un concessionario ufficiale, è bene verificare che li abbia effettuati un’officina autorizzata per quella marca;
  • Provarla prima di acquistarla e farla controllare da un meccanico di fiducia. Potrebbero esserci problemi interni al motore che si possono manifestare con strani suoni o vibrazioni anomale;
  • Senza estensioni di garanzia può essere un azzardo oneroso, anche se all’apparenza sembra perfetta, come nuova;
  • Nel caso si voglia tenere la stessa auto molto a lungo, per esempio 10 anni o più, forse è meglio orientarsi sul nuovo;
  • Verificare i consumi del carburante;
  • Cercare l’auto attraverso più canali. Trovare modelli tenuti in maniera ineccepibile dal precedente proprietario richiede tempo ed un pizzico di fortuna. Sono vere e proprie occasioni;

Come riconoscere un’auto incidentata e proteggersi dalle truffe?

A volte la scelta di acquistare un’auto usata comporta dei rischi. Peggio però quando si incappa in un’auto incidentata in maniera inconsapevole. Si rischia di prendere fregatura. L’auto è stata ben confezionata e “truccata” ma all’interno è difettosa e, dopo l’acquisto, potrebbe richiedere grossi interventi di manutenzione. Magari ha un passato incidentato ma l’acquirente non se ne rende conto. Possiamo trovarci persino di fronte a vere e proprie truffe. Sono auto che hanno subito danni, anche un incidente grave, e poi sono state riparate e rimesse sul mercato come se nulla fosse mai accaduto. La truffa non riguarda solo l’oggetto di per sé, ma il fatto che sia venduta allo stesso prezzo di una vettura di seconda mano.

  • La macchina deve corrispondere alle descrizioni dichiarate;
  • Una lesione a carico del parabrezza potrebbe non essere immediatamente percettibile. Le crepe potrebbero essere state accuratamente nascoste. Queste problematiche potrebbero compromettere la sicurezza alla guida oltre che il corretto funzionamento del mezzo. È importante far visionare anche il cristallo per capire quanto sia resistente ai colpi;
  • Essenziali per la sicurezza sono gli pneumatici. In caso contrario potrebbe essere sufficiente persino una frenata più brusca del dovuto a farli esplodere, rischiando di abbandonare il veicolo in panne o, peggio, costituire un pericolo serio per l’incolumità del conducente, eventuali passeggeri a bordo e altri utenti della strada. Dunque bisognerebbe far visionare le ruote da un gommista;
  • Prestare attenzione ai particolari. Ispezionare l’auto senza tralasciare neanche il dettaglio più invisibile. La prima cosa visibile, alla luce del sole, è la verniciatura. Piccole differenze nel colore in alcune zone specifiche possono svelare un passato da auto incidentata. Il paraurti o il cofano sono solitamente le parti più esposte a un sinistro.
  • Prestare attenzione alle viti e ai vari collegamenti;
  • Le componenti elettriche e meccaniche sono essenziali, e non basta un occhio attento. Si potrebbe chiedere al venditore di guidare l’auto per un breve tratto, effettuando una specie di drive test. Durante il percorso, bisogna prestare massima attenzione sul cambio, sul motore, sulla dinamica dei pedali, e su altri dettagli come i fari, le frecce e gli alzacristalli;
  • Testare anche le portiere e il cofano;
  • I cerchioni devono essere integri e agganciati in modo saldo sulla rispettiva ruota. Un incidente potrebbe aver destabilizzato l’assetto.

Nel caso doveste riscontrare delle anomalie, potrebbe occorre anche l’ausilio di strumenti tecnologici. I danni riportati potrebbero essere invisibili ma di natura permanente nelle componenti elettroniche e meccaniche. Per questo occorre una “revisione” dal meccanico di fiducia, o comunque da uno esterno.

La privacy e la Banca Dati del Pra: un paradosso

Qualora non fosse sufficiente, si potrebbero adottare altre strategie per stanare la truffa dell’auto incidentata. Ma sono strade complesse e non ancora praticabili.

Dal 2016 esiste una Banca Dati Sinistri (Bds), prevista dall’articolo 135 del Codice delle Assicurazioni Private. Queste informazioni sono gestite dall’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni (Ivass). Sono dati provenienti dalle compagnie assicurative italiane che includono tutte le informazioni relative ai sinistri stradali denunciati in Italia negli ultimi 5/10 anni. La banca riporta i dati anagrafici dei danneggiati e dei testimoni, gli estremi degli incidenti. Potrebbe riportare anche informazioni aggiuntive, come il nome del carrozziere presso cui l’auto è stata riparata.

Ma i singoli cittadini, in questo caso il potenziale acquirente di un’auto usata, possono consultare le informazioni contenute nella Bds? La risposta non è semplice.

La Bds è stata istituita per agevolare la prevenzione e il contrasto di comportamenti fraudolenti nel settore della RC auto obbligatoria. Serve per stabilire l’effettiva legittimità di un risarcimento danni dopo un incidente.

Alla Bds possono accedere soggetti pubblici come l’autorità giudiziaria, le forze di polizia e le amministrazioni competenti, oppure privati come le imprese assicuratrici.

Può accedervi anche l’Uci (Ufficio Centrale Italiano), l’Ufficio Nazionale di Assicurazione per i veicoli a motore in circolazione internazionale.

Alla Bds può accedere la Consap (Concessionaria Servizi Assicurativi Pubblici).

Naturalmente possono avere accesso anche i diretti titolari dei dati presenti nel database, quindi anche i semplici cittadini. Tuttavia, per ragioni di privacy, questi ultimi possono richiedere soltanto le informazioni che riguardano i propri dati personali o i veicoli di proprietà (limitatamente al periodo di proprietà). E non possono in nessun caso accedere a informazioni riferibili ai dati personali di altri soggetti, o dei veicoli di altri soggetti.

Tra l’altro, la Bds non è stata creata per facilitare la compravendita di vetture di seconda o terza mano.

Questa situazione ha suscitato interesse da parte dell’associazione dei consumatori Adiconsum che ha recentemente denunciato il paradosso in un servizio curato dalla trasmissione Striscia la Notizia.

Un’altra via potrebbe essere quella del Pra, il Pubblico Registro Automobilistico. Aiuterebbe a sapere se l’auto è in fermo amministrativo o se è in comproprietà oppure in comunione con altre persone. Quindi dati di tipo giuridico e patrimoniale: ipoteche, sequestri, pignoramenti, fallimenti, fermi amministrativi, e altro. Tutte informazioni inaccessibili per la privacy e la tutela di terzi. Gli assicuratori potrebbero attingere informazioni attraverso questo registro.

Non sarebbe neppure possibile controllare il corretto e puntuale pagamento del bollo auto che si intende acquistare. Bisognerebbe rivolgere presso un ufficio Aci e sarebbe sufficiente fornire la targa del mezzo. Tra l’altro, in caso di eventuali omissioni nei pagamenti, il saldo del debito spetterebbe poi al proprietario del mezzo che si sta per comprare.

La privacy come segreto di Pulcinella

Un escamotage ci sarebbe. Smanettando su internet si trovano alcune officine operative che offrono un servizio di visura con professionisti specializzati. Questa sorta di “revisione” potrebbe costare dai 25 ai 50 euro. Questo passaggio è fondamentale nel caso vi fossero problemi di tipo giuridico e patrimoniale, quindi pignoramenti, fallimenti, fermi amministrativi del mezzo e altre anomalie possibili.

Un altro soggetto “interessato” a darci una mano potrebbe essere l’assicuratore di fiducia. Gli assicuratori possono accedere a tutte le informazioni per le quali i terzi non sono autorizzati. Ma dovrebbe farlo in modo informale, o comunque risulterebbe una violazione della privacy. Insomma, un paradosso tutto italiano. Perché di fatto si potrebbe fare, anche se la legge non lo consente. Potrebbe essere il segreto di Pulcinella. Tanto vale regolamentare l’accesso a questi dati, perché non ha senso scoprire eventuali magagne dopo aver acquistato l’auto usata.