Dopo anni di annunci arrivano finalmente le sanzioni per i negozianti che non fanno pagare con il Pos. La misura è contenuta nel maxi emendamento del ddl Pnrr, insieme ad altre novità che riguardano anche i concorsi pubblici e la carriera degli insegnanti.
Dopo anni di annunci arrivano finalmente le sanzioni per i negozianti che non fanno pagare con il Pos. La misura è contenuta nel maxi emendamento sostitutivo del ddl di conversione per l’attuazione del Pnrr, insieme ad altre novità che riguardano anche i concorsi pubblici e la carriera degli insegnanti. L’approvazione del provvedimento alla Camera è prevista entro mercoledì 29 giugno, data della sua scadenza.
L’importo della multa per i Pos
Le multe, anticipate perché inizialmente erano previste a partire dal gennaio 2023, per gli esercenti che non accettano pagamento con bancomat e carte di credito comporteranno una sanzione amministrativa di 30 euro, aumentata del 4% del valore della transazione per la quale sia stata rifiutata l’accettazione del pagamento. inoltre gli intermediari che mettono a disposizione degli esercenti i sistemi di pagamento elettronico dovranno trasmettere all’Agenzia delle entrate, oltre alle commissioni addebitate, e i dati identificativi degli strumenti di pagamento e gli importi complessivi delle transizioni giornaliere effettuate mediante tali strumenti, sia nel caso in cui il soggetto che effettua il pagamento sia un consumatore finale, come è già previsto, sia nel caso in cui si tratti di un operatore economico. Un’arma in più per permettere al Fisco di incrociare i dati e scoprire eventuali evasioni fiscali.
I 60 Cfu per gli insegnanti
Novità anche per gli insegnanti precari e gli aspiranti insegnanti. Con l’approvazione del Ddl, il percorso ordinario per abilitarsi prevederà non più 24 Cfu per potersi iscrivere ai concorsi, ma – oltre ovviamente alla laurea – l’acquisizione di 60 Cfu, di cui almeno 10 di area pedagogica, comprensivi di un tirocinio (diretto e indiretto) di almeno 20 Cfu. I 60 crediti potranno anche essere ottenuti durante il percorso di laurea, mentre la la prova finale del percorso universitario abilitante consisterò in una prova scritta (analisi critica relativa al tirocinio scolastico effettuato) e in una lezione simulata. con l’abilitazione si potrà accedere ai concorsi per il posto di ruolo, che dovrebbero essere a cadenza annuale.
La piattaforma per i concorsi pubblici
A partire dal 1° novembre 2022, inoltre, per assumere a tempo determinato e indeterminato, le amministrazioni pubbliche centrali, le autorità amministrative indipendenti, le Regioni e gli enti locali, dovranno passare attraverso concorsi ai quali si potrà accedere esclusivamente mediante la previa registrazione nel portale InPa, operativo dal 1° luglio 2022.
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