Naturale o sintetico, se la Commissione europea confonde i consumatori

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L’organizzazione SAFE ha chiesto alla Commissione europea di fare uno sforzo maggiore per aumentare la consapevolezza dei consumatori. Ad esempio sull’origine degli additivi che può essere naturale o sintetica

L’origine – naturale o sintetica. – degli ingredienti deve essere riportata in etichetta in modo che i consumatori possano scegliere consapevolmente tutelando la salute e l’ambiente. È questa la richiesta di SAFE Food Advocacy Europe alla Commissione europea che ha messo in consultazione la nuova direttiva “Empowering the Consumer for the Green Transition”. Il provvedimento messo a punto dall’esecutivo ha l’obiettivo di rimuovere le “dichiarazioni ambientali generiche”.

Floriana Cimmarusti, Segretaria generale di SAFE, ha aggiunto: “La strategia Farm to Fork rappresenta una grande opportunità per creare finalmente un quadro europeo di etichettatura sostenibile e coinvolgere i consumatori dell’Ue nella transizione verde. Tuttavia, per raggiungere questo obiettivo, è fondamentale stabilire requisiti di etichettatura più severi introducendo una definizione più chiara di “naturale” per i prodotti alimentari dell’Ue.

Naturale o sintetico?

Coerentemente con l’obiettivo, l’organizzazione sostiene che la Commissione dovrebbe garantire la coerenza con le altre normative alimentari che stabiliscono le specificità per i prodotti alimentari (criteri di etichettatura, denominazione di origine secondo la differenza tra naturale e sintetico) e compiere ulteriori sforzi sul suo schema di etichettatura, per aumentare la trasparenza sui prodotti commercializzati come ‘verde’.

La crescente consapevolezza del consumo di cibo sano ha aumentato il numero di prodotti alimentari etichettati con indicazioni verdi, come “100% naturale”. “Ma non tutti sono veramente naturali” sottolinea SAFE facendo l’esempio della zeaxantina (un carotenoide) e la melatonina, sostanze naturali ma presenti nella maggior parte degli integratori alimentari con versioni sintetiche. Oppure i nitrati. “Per ridurre la quantità di nitrati sintetici, alcune industrie della carne utilizzano quelli derivati ​​dagli spinaci e spesso scrivono sull’etichetta ‘nessun additivo’, ingannando i consumatori”, ha affermato Luigi Tozzi, vicedirettore di SAFE. “Questo problema dovrebbe essere affrontato dall’iniziativa proposta”.