McDonald’s: il benessere animale? C’è la crisi, può attendere

MCDONALDS BENESSERE ANIMALE

Carl Ichan animalista ed azionista di McDonald’s non è riuscito a convincere la società ad abbandonare alcuni metodi di allevamento “crudeli” per i suini. Il motivo? “La pandemia e le epidemie di peste suina ci costringono a posticipare la data”

Carl Ichan animalista ed azionista di McDonald’s ha perso la sua battaglia: non è riuscito a convincere il consiglio di amministrazione della multinazionale dell’hamburger a porre fine al confinamento nelle “camere di gestazione” delle scrofe gravide, pratica “crudele” usata nella filiera di approvvigionamento della società.

McDonald’s ha spiegato la decisione con la crisi in atto: la pandemia prima e il rischio di epidemie di peste suina africana poi l’hanno costretta a posticipare la data per l’abbandono di questi metodi di allevamento criticati da tempo dagli animalisti animaliste. McDonald’s ha anche affermato che l’eliminazione totale dell’uso delle “camere di gestazionI” aumenterebbe i suoi costi e farebbe pagare di più ai clienti.

Va ricordato che McDonald’s già nel 2012 aveva promesso di eliminare gradualmente l’uso delle cosiddette “stalle di gestazione” per le scrofe gravide nella sua catena di approvvigionamento di maiale degli Stati Uniti in un arco di tempo di 10 anni. Obiettivo fallito allora e rimandato oggi.