Un lettore ci segnala la sua esperienza dopo l’ennesimo cambio del contatore del gas: viste le tariffe attuali tiene i riscaldamenti spenti quasi tutto il giorno per due mesi ma la bolletta continua ad aumentare. L’operatore gli spiega che il nuovo contatore “non è detto che comunichi la telelettura, ma serve sempre l’autolettura” per evitare i consumi stimati. Per sua fortuna Eni Plenitude accetta di rettificare la bolletta, ma negli altri casi?
La telelettura del gas? Una chimera. Se ne parla da decenni e nonostante in tutto questo tempo si siano succedute chissà quante generazioni di contatori, sempre più evoluti, digitali, a cui forse manca solo la parola, per gli utenti l’unico modo di essere sicuri di non pagare i consumi stimati è di ricorrere al cara e vecchia autolettura.
È la sintesi di molte delle esperienze che ci segnalano i nostri lettori, soprattutto in un momento in cui sulle bollette c’è ovviamente un’attenzione spasmodica viste le tariffe più che raddoppiate e arrivate a livelli proibitivi per le famiglie. Vedersi recapitare un conto da centinaia o addirittura migliaia di euro è già uno shock, rendersi conto poi che si tratta di fatture conteggiate su consumi stimati, a volte ben superiori a quelli reali, fa davvero infuriare. È ad esempio quanto è successo a un nostro lettore di Roma, cliente Eni (o meglio Plenitude visto che l’azienda del cane a sei zampe ha appena cambiato nome), che aveva appena subito il cambio contatore – “Un modello ipertecnologico, intelligente lo definisce il dépliant e in grado di comunicare con tutti in tempo reale”, ci dice – e dunque si aspettava di ricevere una bolletta adeguata. A maggior ragione dopo che, dal raddoppio della precedente aveva deciso di limitare al minimo l’uso dei riscaldamenti – “Ho rispolverato coperte e maglioni in casa, visto il bisogno -.
La bolletta arriva e inaspettatamente la cifra cresce ancora. Immediatamente controlla la cifra segnata sul contatore e si accorge che ci sono più di un centinaio di metri cubi in meno di quelli fatturati da Eni. Il nostro lettore si arma di pazienza e si collega con il servizio clienti digitale dell’operatore. Chiede molto semplicemente: “Ma il nuovo contatore non doveva essere in grado di comunicarvi i consumi?”. E riceve una risposta disarmante: “No, non è scontato. Non è detto che ci arrivi sempre in automatico, la sostituzione del contatore non necessariamente apporta una telelettura, ma ogni tot il contatore a discrezione della distribuzione viene sostituito o aggiornato”.
Per questo, spiega il call center, è sempre necessaria l’autolettura.
La buona notizia, per lui, è che l’operatrice gli propone di darle una lettura in tempo reale e procede a una rettifica della bolletta. A noi rimane l’amaro in bocca a leggere quanto scriveva l’Autorità per l’energia e il gas nel 2016 (avete capito bene sei anni fa) a proposito di quelli che all’epoca erano i nuovi contatori 2g. Questi misuratori avrebbero dovuto consentire “L’eliminazione delle code di fatturazione calcolate su misure stimate, procedure di cambio fornitura e di voltura più veloci ed efficienti, superamento del sistema delle fasce predefinite, rendendo possibili nuove offerte con fasce orarie flessibili definite dal venditore o con soluzioni prepagate, disponibilità di dati dettagliati al quarto d’ora sul proprio comportamento energetico per il risparmio e la gestione innovativa dei consumi (energy footprint)”.
Non conosci il Salvagente? Scarica GRATIS il numero con l'inchiesta sull'olio extravergine cliccando sul pulsante qui in basso e scopri cosa significa avere accesso a un’informazione davvero libera e indipendente
Campa cavallo…