Caro Salvagente, ho ricevuto una bolletta dell’acqua salatissima a causa di una perdita che possiamo definire occulta perché ho fatto disfare mezzo giardino dal muratore e dall’idraulico e perde il tubo dell’acqua interrato. Purtroppo non ho aderito al fondo fughe e vi chiedo: devo davvero pagare migliaia di euro per una perdita che non è visibile?
Valerio B
Caro Valerio, il tema delle perdite occulte è uno di quelli che quando capitano tolgono il sonno ai consumatori. E spesso torniamo a parlarne su queste pagine. Approfittiamo della sua lettera per farlo ancora, con il prezioso aiuto di Valentina Masciari, responsabile utenze di Konsumer Italia.
Il fondo fughe, così definito da diversi gestori, è una sorta di assicurazione, prevista proprio per le casistiche di perdite occulte nel settore idrico. Ha sempre l’obiettivo di mitigare l’impatto della perdita sulla bolletta e coprire una parte dei costi dovuti ai maggiori consumi causati, appunto, da perdite occulte nella rete idrica, quindi per la parte dopo il contatore. Ed è uno strumento su base volontaria.
Contestualmente però, l’Arera, nella delibera del 5 maggio 2016, 218/2016/R/IDR, nel titolo 5, dedicato al “Rafforzamento delle tutele per l’utenza idrica”, disciplina dettagliatamente il caso delle perdite occulte.
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Sinteticamente, questa stabilisce che il gestore idrico ha l’obbligo di indicare nel contratto e di comunicare nei modi indicati, i contenuti delle tutele previste in caso di perdite occulte.
In tale delibera, è indicato l’extra consumo che permette di attivare la tutela, i modi e i tempi per accedere a questa, ed infine il contenuto della tutela stessa, facendo riferimento “alla presenza di forme assicurative o fondi appositi per il ristoro di tali perdite – laddove esistenti -, nonché alle formule di rateizzazione o di sconto – con franchigia o meno – predisposte per il medesimo obiettivo.”
Da ciò si deduce chiaramente che una forma di sgravio, è prevista anche nell’ipotesi in cui non si sia aderito a nessuna forma di tutela offerta dal gestore, tant’è che sempre in tale delibera, è previsto, ad esempio, l’esonero dall’applicazione delle tariffe di fognatura e depurazione al volume eccedente il consumo medio giornaliero e la possibilità di rateizzazione.
A questo punto, se il lettore ha fatto riparare la perdita, può avviare comunque la richiesta di depenalizzazione, allegando sempre la documentazione che attesti la riparazione della stessa e deve comunque ricevere una forma di sgravio.