Olio di palma idrogenato e grassi trans: una difesa di ufficio che lascia perplessi

OLIO DI PALMA

Parlare di olio di palma, in Italia, produce ancora reazioni irritate. Anche quando se ne fa un accenno, di sfuggita, in un articolo dedicato ai bubble tea. E quella che segue è la cronaca di un botta e risposta tra l’avvocato Giuseppe Allocca, presidente dell’Associazione italiana olio di palma sostenibile e il professor Alberto Ritieni. Lasciamo ai lettori l’interessante lettura e ogni commento in merito.

Gentile Prof. Ritieni,

scrivo in qualità di Presidente dell’Unione Italiana per l’Olio di Palma Sostenibile, organizzazione costituita nel 2015 da un gruppo di associazioni di categoria e note aziende nazionali ed internazionali attive in vari settori merceologici che utilizzano nelle loro produzioni olio di palma con l’obiettivo principale di promuovere l’impiego di olio di palma sostenibile da parte delle aziende italiane e la corretta informazione dei consumatori.

Avendo letto sul sito ilsalvagente.it il suo articolo del 7 ottobre 2021 “Alla scoperta dei bubble tea, la moda del momento” mi permetto di richiamare la sua cortese attenzione sul paragrafo intitolato “I bubble tea non sono nutrizionalmente delle bevande considerate equilibrate e sane”, che contiene un riferimento all’olio di palma:

Mi riferisco in particolare al seguente passaggio:

Non conosci il Salvagente? Scarica GRATIS il numero con l'inchiesta sull'olio extravergine cliccando sul pulsante qui in basso e scopri cosa significa avere accesso a un’informazione davvero libera e indipendente

Sì! Voglio scaricare gratis il numero di giugno 2023

VERO: (… ). In altri prodotti vengono usati come sostituti del latte, degli acidi grassi trans derivati da olio di palma idrogenato ed è noto che questi composti non sono i migliori amici del nostro sistema cardio-vascolare. Sull’altro piatto della bilancia c’è da dire che usando del te nero o del te verde introduciamo delle sostanze protettive, come alcuni tipi di antiossidanti, per il nostro organismo, ma purtroppo il piatto da controbilanciare è spesso troppo pesante e il gioco non vale la candela.

Il riferimento all’olio di palma idrogenato contenente acidi grassi trans mi pare fuorviante, poiché, come è noto:

  • gli acidi grassi trans industriali si formano con il procedimento di idrogenazione parziale degli oli vegetali;
  • l’olio di palma non viene parzialmente idrogenato perché essendo già naturalmente presenti acidi grassi saturi è semi-solido a temperatura ambiente;
  • al contrario, proprio per questa sua peculiarità, l’olio di palma è uno degli oli normalmente utilizzati per evitare quelli parzialmente idrogenati contenenti acidi grassi trans, come ricordano anche le Linee Guida per una Sana Alimentazione del CREA Nutrizione (p. 87)

Alla luce di quanto sopra la prego di voler riformulare il testo eliminando il riferimento all’olio di palma idrogenato.

Sono naturalmente a sua completa disposizione per ulteriori approfondimenti, eventualmente anche organizzando un incontro con la partecipazione dei nostri tecnici.

Ringraziandola per l’attenzione resto attesa di un suo cortese riscontro.

Con i migliori saluti,

Il Presidente
Avv. Giuseppe Allocca

 

Carissimo Avv. Allocca,

intanto la ringrazio della mail, ma soprattutto della attenta lettura di quanto pubblico riguardo aspetti che vanno dalla sicurezza alimentare, agli alimenti salutistici senza dimenticare i prodotti innovativi apparsi sul mercato che converrà con me vedono i Bubble Tea da portare sicuramente all’attenzione di tutti.

Ho letto molto attentamente la sua mail da cui prendo atto che lei mette in risalto il seguente passo in maniera preminente:

In altri prodotti vengono usati come sostituti del latte, degli acidi grassi trans derivati da olio di palma idrogenato ed è noto che questi composti non sono i migliori amici del nostro sistema cardio vascolare. Sull’altro piatto della bilancia c’è da dire che usando del te nero o del te verde introduciamo delle sostanze protettive, come alcuni tipi di antiossidanti, per il nostro organismo, ma purtroppo il piatto da controbilanciare è spesso troppo pesante e il gioco non vale la candela“

La sua valutazione del mio pezzo mi ha quanto meno sorpreso perché posso intendere, ma sono certo di sbagliarmi, da quanto mi dice che dove sono presenti acidi grassi trans non ci siano rischi per la salute mentre invece è questa una delle motivazioni che hanno fatto introdurre l’uso dell’olio di palma in vece dei grassi idrogenati.

Credo al contrario che concordiamo che i grassi idrogenati sono sempre e comunque un inutile e superfluo rischio a cui non esporsi specie se ci riferiamo ai consumatori più giovani.

Ergo, i Bubble Tea prodotti con dei grassi idrogenati sono di conseguenza un problema salutistico da valutare come una possibile fonte di pericolo certamente da evitare.

I Bubble Tea richiedono l’uso di grassi solidi a temperatura ambiente caratteristica che l’olio di palma sostenibile o meno non può soddisfare per sua composizione.

Purtroppo, l’idrogenazione antropica degli acidi grassi è chimicamente un processo chimico-industriale che produce inevitabilmente dei grassi trans e le assicuro che non vi è alcuna possibilità di evitarlo qualunque sia il grasso vegetale preso in esame e sottoposto ad idrogenazione catalitica.

Concordo con lei che l’olio di palma per la sua composizione è un grasso semisolido a temperatura ambiente, ma lei deve altrettanto convenire che viene commercializzato dell’olio di palma “solidificato” ovvero completamente idrogenato e trasformato in grassi saturi al fine di dare consistenza al prodotto finito laddove questa proprietà serva dal punto di vista sensoriale, tecnologico o altro.

Spero mi consenta di allegarle i links per alcuni lavori scientifici, non si tratta di siti commerciali come può vedere, che hanno preso in esame l’utilizzo di olio palma idrogenato oppure di olio di palma frazionato e poi esterificato per farne delle valutazioni salutistiche o nutrizionali.

I prodotti di qualità useranno sicuramente prodotti privi di pericoli e quindi fonte di rischio collegati alla presenza di acidi grassi trans, ma non tutti sono così.

https://www.journalofdairyscience.org/article/S0022-0302(20)30291-5/fulltext

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/27278625/

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/10367001/

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/34405412/

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/27158192/

Una mia ultima considerazione fatta del tutto ad abundantiam, perché non credo di avere fatto trasparire in alcuna parte del testo del mio pezzo delle critiche all’olio di palma sostenibile.

L’olio di palma sostenibile è utilizzato per le sue caratteristiche tecnologiche nella filiera alimentare e va contrapposto all’olio di palma non sostenibile.

Ergo la difesa sic et simpliciter dell’olio di palma sostenibile rispetto all’olio di palma non prodotto in maniera sostenibile, o dell’olio di palma idrogenato totalmente o del parzialmente idrogenato basandosi su temi diversi dal confronto dell’impatto ambientale non è strategicamente, o anche solo tatticamente, la migliore scelta da fare.

Mi permetto di rendermi disponibile per qualsiasi ulteriore chiarimento ritenesse necessario avere, compreso un incontro con la sua componente tecnica.

Cordiali saluti e ancora grazie della sua attenzione nei miei confronti

Alberto Ritieni