Dopo il cambio del contatore l’impianto non regge più l’energia dei pannelli solari

PAMMELLI SOLARI CAMBIO CONTATORE comunità energetiche

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Caro Salvagente, alcuni mesi or sono mi è stato sostituito il contatore della luce.
Già nei giorni immediatamente successivi a tale sostituzione ho potuto verificare che con l’accensione di due soli elettrodomestici scattava il contatore per eccesso di potenza assorbita.
Voglio precisare che fino al giorno prima le nostre abitudini familiari consentivano l’uso contemporaneo di più elettrodomestici perché, sebbene la potenza contrattualmente impegnata fosse (ed è tuttora) di 3 kw, potevamo contare sull’autoproduzione giornaliera di pannelli fotovoltaici fino a circa 6 kw.
Immediatamente ho cercato di contattare E-Distribuzione perché pensavo a un malfunzionamento dell’apparecchio appena montato. Mi furono date spiegazioni vaghe tipo: “sono nuovi apparecchi sofisticati che si tarano automaticamente nel giro di qualche giorno”, oppure: “deve compilare l’apposito modulo di intervento per guasti”, ancora “si tratta di contatori più sensibili” e così via dicendo, ma senza mai fornire valide giustificazioni.
Ho interpellato un paio di tecnici per fare delle misurazioni sul posto, pensando che ci fossero delle improvvise dispersioni (strana coincidenza!), ma niente di fatto. Finché l’altro giorno, esasperato per l’ennesima interruzione del servizio, è intervenuto un altro tecnico, il quale riscontrava delle strane anomalie. Infatti in quel momento i pannelli producevano oltre 3,5 kw, che sommati ai 3 kw di rete dovevano darmi una disponibilità di energia di circa 6,5 kw. Invece superata la potenza assorbita di 3 kw (più la normale tolleranza del 10% per alcuni minuti) veniva interrotta completamente l’erogazione dell’energia.
Contattati telefonicamente alcuni funzionari di E-Distribuzione sulla necessità di chiarire il meccanismo anomalo di questa fornitura, abbiamo potuto assistere al più classico rimbalzo di responsabilità, di caduta ingiustificata di linea telefonica, di “resti in attesa che le passo l’ufficio competente” come se fosse il gioco dell’oca. Insomma uno squallore unico per un utente che invece dovrebbe essere al centro delle attenzioni del fornitore.
Infine, quasi miracolosamente, siamo riusciti a parlare con una signora che presumibilmente, dato il suo modo di parlare, poteva essere una dirigente e che ci ha rassicurati sul fatto che il contatore misura l’erogazione dell’intero impianto (rete pubblica più autoproduzione) e che quindi quando si supera il limite della potenza contrattualmente impegnata (3kw) l’apparecchio deve staccare la fornitura. L’unica soluzione, a detta sua, è di aumentare la potenza contrattuale.
Posto che per l’autoproduzione il mio contratto col GSE si rifà al 5° Conto Energia e considerato che negli anni non ho sottoscritto alcuna variazione al contratto originario; posto che per questo motivo ho cambiato alcune apparecchiature domestiche privilegiando la fonte energetica rinnovabile in autoproduzione secondo le raccomandazioni nazionali ed europee; posto che le abitudini familiari sono state modificate conseguentemente e all’insegna di un consumo responsabile; mi viene difficile capire come sia possibile che tutto ciò possa essere modificato unilateralmente dalla banale sostituzione di un apparecchio di misurazione da parte di una società privata.
Infatti prima potevo contare sulla sommatoria dell’energia in autoproduzione e consumo sul posto (fino a 6 kw), più quella fornita dalla rete pubblica (fino a 3 kw), per un totale di circa 9 kw nei momenti di punta.
Ora invece mi trovo a:
1. non poter disporre interamente neanche dell’energia da me prodotta, ma solo fino ad un massimo di 3 kw, obbligandomi a riversare sulla rete la maggiore produzione non utilizzata anche se a me necessaria;
2. dover necessariamente richiedere un aumento di potenza al contatore col conseguente aumento dei costi fissi in bolletta;
3. rimodificare le apparecchiature domestiche e le abitudini di utilizzo.
Se poi consideriamo che il costo unitario dell’energia acquistata dalla rete è superiore al ricavo unitario dell’energia immessa in rete dall’autoproduzione, si può comprendere quanti e quali danni vangano provocati al privato cittadino dalla semplice e banale sostituzione di un contatore che viene utilizzato impropriamente come un cavallo di Troia che entra nelle case degli italiani.
Alla luce di tutto questo vi chiedo cortesemente cosa si può fare per evitare questi abusi ai danni dei consumatori.
Ringrazio anticipatamente e porgo i miei più distinti saluti
Giuseppe Biggio

Caro Giuseppe, abbiamo coinvolto Valentina Masciari, responsabile utenze di Konsumer Italia, suol suo caso. Ecco quello che ci ha risposto.

Premesso che il contatore “vede” solo l’energia assorbita dalla rete, se questo salta, vuol dire che dalla rete effettivamente si sta prelevando più di 3 kW. Data per buona questa ipotesi, la conseguenza è che l’energia prodotta dall’impianto non viene autoconsumata.

A questo punto mi viene il dubbio che quando hanno i tecnici del Distributore hanno effettuato la sostituzione del contatore, non abbiano impostato il contatore in modo da gestire anche la produzione in autoconsumo del fotovoltaico.

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In alcuni casi è anche successo che addirittura, l’energia prodotta dal fotovoltaico anziché essere letta dal contatore come autoconsumo, venisse letta come consumo vero e proprio dalla rete e quindi fatturata dal fornitore, con un esborso non dovuto per il cliente.

Considerando queste possibilità, direi che è necessario richiedere subito una verifica al Distributore, ribadendo che l’impianto fotovoltaico potrebbe non essere collegato bene perché magari, il tecnico che ha fatto la sostituzione non ha tenuto conto di questo.

È chiaro, che bisogna verificare con un intervento sul posto, cosa sta succedendo.