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L’allarme che arriva dalla Procura di Gorizia mette in serio dubbio la qualità del lavoro della struttura commissariale per importare mascherine anti-covid in Italia: secondo gli inquirenti infatti, la metà dei dispositivi di protezione individuale importanti dalla Cina e destinati agli ospedali nei primi 7 mesi del 2020 non sarebbe adatta a proteggere adeguatamente dal virus. Secondo quanto riporta Repubblica, “La documentazione turca che ne attesta la conformità alle direttive Ue appare contraffatta”.
250 milioni mascherine irregolari
Dodici lotti di facciali modello Ffp2 e Ffp3 sono sotto inchiesta perché, dopo esami da laboratorio, risultano avere capacità filtranti “anche dieci volte inferiori” agli standard. 250 milioni di mascherine acquistate nei primi sette mesi del 2020 dal Commissario Domenico Arcuri, validate dal Comitato tecnico scientifico, e distribuite nelle Asl di tutta Italia a ospedali e struttura sanitarie in genere. Per questo i modelli che riportiamo di sotto sono stati ritirati in via precauzionale, e sono oggetto di comunicazioni da parte delle direzioni sanitarie regionali.
Da dove è partita l’inchiesta
“Il 31 marzo – scrive Repubblica – i finanzieri rintracciano e bloccano 60 milioni di pezzi in giacenza nei depositi della Struttura commissariale sparsi sul territorio nazionale. Il problema, però, sono le mascherine già distribuite e tuttora in circolazione. Centonovanta milioni di pezzi. Impossibile stabilire quante siano già state utilizzate. In tutto, comprese quelle sequestrate, sono 250 milioni. Una cifra spaventosa, perché corrisponde alla metà degli acquisti conclusi da Arcuri sul mercato estero: abbiamo importato 300 milioni di Ffp2 e 231 milioni di FFp3, quasi tutte dalla Cina. Poi, da luglio 2020 in poi, gli acquisti esteri sono stati azzerati”.
I controlli su Invitalia e il certificatore Universal
Tutto è partito da due esposti presentati dai presidi sanitari di Gorizia e Monfalcone alla procura i Dpi non aderiscono bene al volto e al tatto, risultano di materiale scadente. partono le indagini che toccano anche la documentazione di Invitalia, la sede dell’ex commissario. Una parte consistente dei Dpi ha il marchio CE2163 del laboratorio turco UniversalCert, che era già al centro di inchieste.
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I modelli sequestrati
1) Facciale SCYFKZ KN95
GB2626-2006 filtrante FFP2 S/valvola Dpi monouso
2) Facciale (UNECH KN95) filtrante FFP2 S/valvola Dpi monouso
3) Facciale (ANHUI ZHONGNAN) filtrante FFP2
GB2626-2006 EN 149S/ valvola Dpi monouso
4) Facciale (JY-JUNYUE) filtrante KN95 GB/2626- 2006
EN149 FFP2S/valvola Dpi monouso
5) Facciale (WENZHOU XILIAN) filtrante FFP2 KN95
GB2626-2006 EN 149 S/valvola Dpi monouso
6) Facciale (ZHONGKANG) filtrante KN95 GB2626-2006 EN 149S/valvola Dpi monouso
7) Facciale WENZHOU HUASAI filtrante KN95 GB/ 2626 -2006 EN 149 FFP2 S/valvola Dpi monouso
8) Mascherine filtranti WENXIN FFP2-KN 95
9) Facciale – Mascherine filtranti BI WEI KANGO CE
1282-9600 filter respirator
10) Facciale (SIMFO KN95 ZHYI – SURGIKA) filtrante FFP2 DPI S/valvola Dpi EN 149 monouso distribuite da Surgika (Levante Bucine, Ar)
11) Facciale (WENZHOU LEIKANG) filtrante FFP3 S valvola EN 149
12) Facciale (XINNUOZI) filtrante FFP3 S/valvola EN 149
Secondo Repubblica, inoltre, questo è l’elenco dei lotti, così come appare nel decreto di sequestro dei pm di Gorizia: facciale Scyfkz N95, facciale Unech KN95, facciale Anhui Zhongnan, facciale Jy-Junyue, facciale Wenzhou Xilian, facciale Zhongkang, facciale Wenzhou Husai, mascherine filtranti Wenzin della Tongcheng Wenzin, mascherine Bi Wei Kang della Yiwu Biweikang, facciale Simfo KN95-Zhyi-Surgika (quest’ultima con sede nell’Aretino), facciale Wenzhou Leikang, facciale Xinnouzi della Haining Nuozi Medical Equipement.
Il comunicato di uno dei produttori
Riportiamo di seguito il comunicato di uno dei produttori riguardati dall’inchiesta, inviatoci il 28 aprile 2021. “Surgika S.r.l. con sede in Levane – Bucine (Arezzo), comunica, tramite il
proprio Avvocato Barbara Sodi di Arezzo, che il facciale filtrante,
sequestrato con decreto di sequestro della Procura della Repubblica di
Gorizia del 22.3.2021 e di cui all’elenco dispositivi facciali/mascherine
contenuto nel decreto e pubblicato sui giornali, è stato dissequestrato dal
Tribunale del Riesame di Gorizia con provvedimento del 23.4.2021, che ha
annullato tale decreto di sequestro ed ha disposto la restituzione dei
dispositivi facciali filtranti. Surgika opera nel mercato dei dispositivi medici dal 2011, progettando ed immettendo a proprio nome, pacchi procedurali per sala operatoria, linee
infusionali per terapia intensiva, strumentario chirurgico monouso e pompe
elastomeriche per la somministrazione di farmaci oncologici ed antalgici”.