Servier condannata per il farmaco anti-fame Mediator: ha causato oltre 2mila decessi

RAMIPRIL

“Inganno aggravato” e “omicidio colposo e lesioni involontarie” sono i due reati per i quali il tribunale francese ha condannato Servier Laboratories, la farmaceutica proprietaria del Mediator, una pillola dietetica che ha causato la morte di centinaia di persone. L’azienda è stata anche sanzionata per un importo di 2,7 milioni di euro, ma è stata prosciolta dalle sue accuse per frode.

Cos’è il Mediator

Il Mediator – Mediaxal in Italia – è un farmaco a base di benfluorex prodotto dalla francese Servier (secondo gruppo farmaceutico francese) e usato contro l’eccesso di colesterolo e di trigliceridi (e nei pazienti con diabete di tipo 2) ma anche come anti-fame. In Francia ha ucciso un migliaio di persone mentre in Italia, così come in altri paesi, le cifre sono molto più basse perché il ritiro dal mercato è avvenuto nel 2003. In Francia invece la decisione è stata presa solo nel 2010.

A causa di questo farmaco, la Servier è finita sul banco degli imputati del tribunale penale di Parigi, insieme all’Agenzia del farmaco: il processo iniziato il 23 settembre 2019 è giunto al termine a luglio 2020 dopo 517 minuti di udienza. La sentenza di oggi dà ragione alle migliaia di persone che hanno citato in giudizio l’azienda per sapere come sia stato possibile che questo farmaco sia stato prescritto per decenni nonostante le denunce sulla sua pericolosità. Sul farmaco pesa l’accusa di procurare gravi lesioni delle valvole cardiache e di ipertensione arteriosa polmonare.

Origini dello scandalo

Lo scandalo è emerso 10 anni fa grazie ad un’inchiesta giornalistica che riportava numeri scioccanti: in Francia il farmaco sarebbe stato responsabile di numerosi decessi, tra 500 e 1.000. Difficile indicare le vittime ancora in vita, ma l’ufficio nazionale per gli indennizzi da errore medico ha ricevuto 9.445 richieste dopo il 2011. Il medicinale era stato sviluppato e messo in commercio nel 1976 come trattamento per tenere sotto controllo i trigliceridi. Ma il principio attivo, il benfluorex (derivato dell’anfetamina), si era rivelato efficace come «taglia-fame». Per anni quindi è stato utilizzato contro il sovrappeso, fuori dalle indicazioni del bugiardino.

Dal 1990 furono riportati i primi effetti collaterali: ipertensione polmonare, insufficienza cardiaca, disfunzioni delle valvole cardiache. Problemi di cui solo alcuni anni dopo si stabilì il legame diretto con il farmaco. Nel frattempo il Belgio lo aveva ritirato dal mercato, seguito dalla Svizzera nel 1997, dall’Italia e dalla Spagna nel 2003.

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Il Mediator è simile a due altri farmaci che erano in commercio (Isomeride e Ponderal): i tre prodotti appartenevano alla stessa famiglia di molecole – l’enfluramina – derivato anfetaminico con effetto anoressizzante che agisce promuovendo il senso di sazietà, di cui i rischi per la salute sono stati documentati sin dagli anni Ottanta dall’Organizzazione mondiale della sanità. Al contrario del Mediator, gli altri inibitori della fame prodotti dai laboratori Servier erano stati ritirati dalla vendita nel 1997 poiché potenzialmente dannosi per le valvole cardiache e possibile causa di ipertensione arteriosa polmonare. Il Mediator invece continuava ad essere prescritto senza che la ditta intervenisse.