Monge, che senso ha scrivere carne fresca nei croccantini?

croccantini

Caro Salvagente,

vorrei sapere se è corretto che l’azienda Monge che produce mangimi per animali domestici indichi che il croccantini per cani contengono “carne fresca”. I croccantini sono un prodotto secco ed estruso ad altissime temperature dove di “fresco” non c’è nulla. Trovo fuorviante e ingannevole lo spot.

Silvia

Cara Silvia, abbiamo inoltrato la sua richiesta ad Annalisa Barera, biologa nutrizionista per animali da compagnia. Ecco la sua risposta.

Possiamo iniziare dal fatto che esiste un Codice di buona pratica dell’etichettatura edito sia da FEDIAF che Assalco,  che da delle indicazioni alle aziende su come devono essere le etichette del pet food.

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In realtà quando si parla di crocchette, non viene mai utilizzata una carne fresca come materia prima, perché la lavorazione viene fatta a partire da materia disidratata o essiccata. La possibilità di scrivere che si utilizza carne fresca parte dal presupposto che una volta, quella farina era effettivamente carne fresca e ancor prima un animale vivo. Nel codice di cui sopra, vi è infatti un paragrafo che spiega come calcolare i valori nutrizionali e spiega chiaramente che se nella etichetta è indicata la dicitura carne, carne fresca, etc si deve fare il calcolo eliminando la quota di acqua presente all’origine. Mentre secondo un regolamento (R767/2009) gli ingredienti vanno inseriti nell’ordine decrescente di peso in cui sono state aggiunte nella ciotola di miscelazione, la dicitura può fare riferimento sia al prodotto effettivamente presente (disidratato o essiccato) o a quello da cui deriva. Nel secondo caso devono inserire il peso equivalente da fresco al disidratato effettivamente inserito: es. 0,5 % di carota disidratata equivale a 4,3% di carote fresche, se voglio inserire nella etichetta le carote come fresche metteranno il 4,3%, anche se hanno poi effettivamente inserito lo 0,5% di carota disidratata.

 

Tutto legale come ci ha spiegato la dottoressa. Resta però discutibile, da un punto di vista etico, se non sia più corretto evitare di mettere in evidenza un ingrediente che in realtà non c’è nelle crocchette.