Bambini, la scelta veg fa il pieno di additivi

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Aumentano coloro che optano per una dieta vegetariana o vegana. Lo confermano i dati dell’ultimo Rapporto Italia Eurispes secondo cui nel 2020 il 6,7% del campione si è dichiarato vegetariano contro il 5,4% del 2019. Il mercato si è adeguato e ha ampliato l’offerta anche a chi vuole estendere a tutta la famiglia un menu veg.
Sugli scaffali abbiamo trovato diversi prodotti vegetariani, vegani o a base vegetale che strizzano l’occhio anche ai più piccoli, come polpette, nuggets o bastoncini.

E tra questi ne abbiamo selezionati e confrontati otto nel numero del Salvagente in edicola e in digitale dove potete trovare tutti i nomi e i giudizi su Findus, Esselunga, Coop, Valsoia, La Valle degli orti, Nestlé e via elencando.

C’è chi si risponde alle necessità di quei genitori alla ricerca di una strategia per far mangiare le verdure ai figli. Chi propone versioni veg dei classici del fast food preferiti dai più piccoli. E chi si spinge oltre evocando nel nome o nella forma prodotti molto amati dai bambini.

Troppi additivi nel veg “industriale”

Che si tratti di una scelta veg piuttosto che di un modo per far gradire le verdure ai propri figli, come scegliere questi cibi in modo consapevole? Alcuni hanno una lunga lista di ingredienti. “Si tratta spesso di prodotti altamente processati”, commenta Laura Rossi nutrizionista del Crea, il più importante ente italiano di ricerca sull’agroalimentare, che aggiunge: “Senza demonizzarli, attenzione agli additivi. Il consiglio è di non essere monotoni così da evitare di esporsi alla stessa sostanza evitando il rischio di accumulo”.
Nella lista degli ingredienti è bene soffermarsi su quello prevalente. In questo modo sarà semplice capire quanta verdura sta consumando nostro figlio e quale fonte di proteine vegetali è stata impiegata. “La strategia di nascondere le verdure nelle polpette o in altri preparati di per sé non è avulsa – avverte Rossi – ma è bene ricordare che il bambino potrebbe mangiare un prodotto che contiene verdure neanche per la metà“.

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Sul fronte delle diete veg la nutrizionista fa alcune precisazioni: “La scelta veg o vegana non è necessariamente di tipo salutistico. La dieta vegetariana non espone a particolari criticità a meno che non si tratti di fasce di età come i bambini che hanno alti fabbisogni di ferro e di calcio. Nel caso della dieta vegana, invece, ci troviamo di fronte a un regime alimentare più estremo e a lungo termine può esporre a carenze“.
Per quanto riguarda le proteine vegetali dal nostro confronto abbiamo trovato come sostituti della carne proteine di pisello o di frumento, farina o proteine di soia. “Tendenzialmente le proteine di origine animale – spiega l’esperta – hanno una qualità maggiore rispetto a quelle di origine vegetale. Queste hanno dei livelli di qualità variabili, tra tutte le fonti vegetali il sostituto per eccellenza della carne è la soia. Le proteine del pisello, come tutte le proteine di legumi, sono scarse di aminoacidi solforati. Inoltre, il ferro contenuto nei prodotti vegetali è in una forma meno assorbibile di quello presente nella carne”.

I consigli per una corretta dieta vegana

Nel 2018 in un articolo pubblicato sul Journal of the Academy of Nutrition and Dietetics venivano illustrate le linee guida per una corretta alimentazione vegetariana per neonati, bambini e adolescenti codificate nel PiattoVeg Junior. Tra gli autori il professor Maurizio Antonio Battino, docente di Biochimica presso l’Università Politecnica delle Marche dove è coordinatore del master in Alimentazione e dietetica vegetariana, e socio onorario della Ssnv, la Società scientifica di nutrizione Vegetariana.

Professor Battino, quali sono i principali criteri di riferimento del PiattoVeg Junior?
Il PiattoVeg Junior fa riferimento agli standard nutrizionali in età pediatrica: è un metodo facilitante, ideato dalla dottoressa Luciana Baroni. Le indicazioni sono organizzate nelle diverse fasce d’età dai 6 mesi ai 17 anni, nel rispetto dei differenti fabbisogni nutrizionali. È stato ideato anche un PiattoVeg Junior per il divezzamento, in cui il latte materno (o di formula) va mantenuto almeno fino al termine dell’anno di vita. PiattoVeg Junior fornisce indicazioni per soddisfare le richieste nutrizionali attraverso la scelta dei gruppi alimentari presenti nel piatto (cereali, cibi proteici, verdura, frutta, frutta secca a guscio e semi, grassi) nelle corrette quantità, oltre all’attenzione nei confronti dei nutrienti critici (calcio, omega-3, vitamine B12 e D).
A proposito di nutrienti critici, quali sono le raccomandazioni da seguire?
Le criticità possono essere risolte attraverso la scelta di cibi ricchi di quei nutrienti (calcio e omega-3) e l’uso di integratori (vitamina B12 e D). Un caso a parte è la vitamina B12, che va sempre assunta nei vegetariani (latto-ovo e vegani) ma che spesso è necessaria anche per gli onnivori. Vanno utilizzati appositi integratori alle dosi indicate nelle nostre pubblicazioni scientifiche, mai integratori multivitaminici.
Possono essere utili gli alimenti fortificati?
Il consumo di alimenti fortificati, che costringe a scegliere prodotti industriali, non è sufficiente per soddisfare i fabbisogni.
Quanto è importante che i genitori che seguono con i loro figli una dieta vegetariana o vegan siano informati e formati?
È chiaramente importantissima l’educazione alimentare dei genitori. La Ssnv ha messo in campo un network di professionisti, competenti in nutrizione vegetariana, la Rete Famiglia Veg (www.famigliaveg.it), perché è ancora più importante che siano i professionisti che seguono i bambini a essere per primi competenti.