Da parlamento Ue via libera a telecamere anti-frode sui pescherecci nella lista nera delle infrazioni

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La misura ha l’obbiettivo di inibire reati e infrazioni ai pescherecci che si sono già resi responsabili di violazioni gravi. Questa la ragione dell’approvazione in via provvisoria da parte del Parlamento Ue della misura di sorveglianza che ha scatenato tante polemiche e accuse di violazione della privacy.

Le regole

La norma, a cui seguiranno i negoziati tra organizzazioni di categoria, Commissione ue e stati membri, in attesa dei negoziati con Commissione e Stati membri,prevede l’obbligo di installare di telecamere a circuito chiuso Cctv a bordo delle imbarcazioni adibite alla pesca che hanno commesso almeno 2 infrazioni gravi, e a quelle di grandezza sopra i 12 metri considerati “a grave rischio non conformità” secondo la classificazione dell’Efca.

Le polemiche

Come riporta AgriFoodToday, l’obbligo è stato sostenuto da Pd, M5s e Verdi europei, ma duramente osteggiato dalla lobby Ue dei pescatori Europeche e dalla Lega, la cui eurdeputata, Rosanna Conte, commenta: “Si verrà a creare un vero e proprio ‘Grande Fratello’, ma non solo: il testo prevede norme più severe anche per il giornale di pesca elettronico e il Vessel Monitoring System; e invece di rendere più proporzionate le sanzioni amministrative, si prevede un inasprimento, con sanzioni penali”. Daniel Voces, direttore di Europeche, riportato da AgriFoodToday, attacca: “Gli eurodeputati accetterebbero di installare sistemi Cctv nei propri uffici per garantire che il denaro dei contribuenti sia ben gestito e speso, e per garantire che nessuno violi la legge nelle loro attività quotidiane? Crediamo che la risposta sia no. Perché allora i pescatori, che in realtà detengono un eccellente record di conformità alle norme, devono farlo? Non possiamo che sentirci perseguitati e criminalizzati da un’Europa che applica costantemente una presunzione di colpa basata sulla sfiducia nei confronti del settore”. In ogni caso, toccherà all’Agenzia Ue per i controlli nel settore della pesca (Efca) stabilire il rischio di “non conformità” viene stabilito a livello europeo dall’Efca. Il Parlamento, in una nota ufficiale, specifica che  “Ai pescherecci che sono disposti ad adottare la CCTV su base volontaria dovrebbero essere offerti incentivi come l’assegnazione di quote aggiuntive o la rimozione dei punti di infrazione”.

Le altre proposte su origine dei prodotti e trasparenza

In linea con la strategia UE “Farm-to-Fork”, il Pe chiede che l’origine dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura sia tracciabile lungo tutta la catena alimentare, compresi i prodotti lavorati e importati. Devono essere resi disponibili i dati sulle specie di pesce, il luogo, la data e l’ora in cui è stato pescato e il tipo di attrezzatura utilizzata. In linea con la strategia Ue per ridurre i rifiuti marini, il Pe concorda che tutte le navi dovrebbero essere obbligate a informare le autorità nazionali in caso di perdita degli attrezzi da pesca ed essere in possesso a bordo delle attrezzature necessarie per poterli recuperare. Come misura necessaria per migliorare la sicurezza marittima, tutte le navi dovrebbero essere dotate di un dispositivo di geolocalizzazione che permetta loro di essere localizzate e identificate automaticamente. Infine, il Parlamento propone di aumentare il margine di errore accettato (margine di tolleranza) relativo al peso di alcune specie stimato a bordo dai pescatori a bordo.

L’iter

Con il voto di oggi, il PE è ora pronto ad avviare i negoziati con il Consiglio. Secondo l’attuale proposta, gli operatori avrebbero quattro anni dall’entrata in vigore delle regole per equipaggiare le navi con le nuove tecnologie richieste.

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