Decreti Ogm, Greenpeace e Cambia la terra: “Rassicurazioni insufficienti, ritirare i testi”

Ogm

Le associazioni ambientaliste non si fidano e non si accontentano delle risposte rassicuranti che arrivano dalla commissione Agricoltura, riguardo le bozze di decreti del Mipaf viste come un’apertura agli Ogm, sotto forma di misure tecniche. Dopo che il Salvagente ha raccolto i pareri di Luciano Cillis (M5s) relatore di uno dei tre decreti e di Susanna Cenni (Pd), vicepresidente della commissione Agricoltura della Camera, i primi a lanciare l’allarme hanno risposto prontamente.

Greenpeace: “Tutti le norme ignorate nei decreti”

Federica Ferrario, responsabile campagna Ogm di Greenpeace Italia, dichiara al Salvagente: “Non si tratta ‘solo’ della necessità di stralciare tutti i riferimenti a Ogm e Nbt (nuove tecniche di manipolazione assimilabili al transgenico), l’impostazione dei decreti è fuorviante e parziale. Nei testi si fa solo un vago riferimento al rispetto del Principio di Precauzione di cui all’articolo 174.2 del Trattato di Amsterdam, o alla Convenzione sulla diversità biologica e al Protocollo sulla biosicurezza di Cartagena”. Secondo Ferrario, inoltre, non  è riportato tra gli obblighi che spettano allo Stato italiano nessun riferimento diretto alla legge 101/2004 che recepisce il Trattato internazionale sulle risorse fitogenetiche per l’alimentazione e l’agricoltura e neppure alla legge 194/2015 sulla Biodiversità agraria, che contiene disposizioni per la tutela e la valorizzazione della biodiversitaÌ€ di interesse agricolo e alimentare. “Infine -aggiunge Ferrario – non è ammissibile che l’Italia anticipi tale riforma delle norme sementiere senza tener conto delle decisioni regolamentarie che l’Ue sta elaborando sulla materia. Il rapporto dovrà essere presentato entro il 31.12.2020, e solo dopo la validazione di tale rapporto, la Commissione elaborerà una nuova proposta di quadro normativo europeo. Al momento, con queste bozze di decreti, si rischia di fare solo una gran confusione”.

Cambia la terra: “Il governo apra una discussione ad hoc”

Maria Grazia Mammuccini, presidente di FederBio, interviene per conto della Coalizione Cambia la terra: “Le rassicurazioni della Commissione vedono spazi di apertura verso le nostre proposte. Prendiamo atto di questa apertura, positiva, ma non vanno fatte eccezioni. A nostro parere ci deve essere un percorso molto chiaro per il quale da tutti i provvedimenti in discussione nelle Commissioni Agricoltura di Camera e Senato vanno eliminati tutti gli aspetti che riguardano l’introduzione di varietà geneticamente modificate, perché le norme attualmente in vigore nel nostro Paese vietano la coltivazione e la sperimentazione in campo aperto di Ogm e non si può con un provvedimento specifico superare la norma generale. E questo riguarda tutto senza nessuna eccezione neanche per le varietà viticole”.  Mammuccini aggiunge: “Se il Governo vuole aprire la discussione su tecniche di ricombinazione genetica lo faccia con specifici provvedimenti, lasciando a tutti la possibilità di essere informati e di discuterne con modalità e tempi adeguati. Ricordo ancora che per il biologico non è consentita la presenza di Ogm e non solo non ci sono normative nel nostro paese per garantire la coesistenza ma non ci sono neanche a livello generale strumenti in grado di garantire la tracciabilità delle Nbt. Questo principio per noi è fondamentale per adottare una rigorosa valutazione del rischio e garantire tracciabilità ed etichettatura dei prodotti da nuove tecniche di ingegneria genetica in modo da consentire una giusta informazione ai cittadini e, contemporaneamente, tutelare l’approccio biologico”