Caro Salvagente, il 24 settembre 2020, tramite PEC ho comunicato a TIM disdetta del contratto di linea fissa, con modulo scaricato dal loro sito e con allegato il mio documento di identità . Passati i fatidici 30 gg. di tempo, chiamo TIM per sincerarmi della disdetta e mi dicono che la mia richiesta non é ancora stata lavorata anche se la PEC l’hanno ricevuta. Chiedo la motivazione, non sanno darmi un motivo e aprono un sollecito, dicendomi che sarò ricontattato da altri colleghi che mi spiegheranno il perché é rimasta ferma la mia richiesta di disdetta.
Come devo comportarmi? L’ultima fattura da pagare sarebbe quella di ottobre poi con le altre che fare?
Grazie per il Vostro prezioso aiuto.
Andrea Alioto
Caro Andrea, abbiamo chiesto a Valentina Masciari, responsabile utenze di Konsumer italia di ribadirci quali sono le regole in questi casi e come farle rispettare.
Le regole sono ben chiare in materia: entro 30 giorni dal ricevimento, da parte del gestore, della richiesta di cessazione, la linea va chiusa. Fa fede, per l’invio tramite Pec, la ricevute di consegna e quella di accettazione, mentre, per l’invio tramite raccomandata a.r., il timbro sulla cartolina di ritorno.
Partendo da tale assunto, eventuali scostamenti da tale direttive, fanno sì che il cliente possa non pagare le fatture emesse dopo tale termine, e quindi contestare tutti i documenti riferiti ad addebiti di consumi successivi ai fatidici 30 giorni dal ricevimento della richiesta di cessazione.
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La richiesta inviata dal sig. Andrea, è corretta e contiene tutti i dati richiesti oltre al suo documento di identità , quindi non c’è nulla che possa giustificare tale ritardo. È stata inviata il 24/09/2020, tramite pec, quindi alla data del 24/10/2020, il contratto a suo nome, andava cessato.
La fattura del mese di ottobre 2020, va pagata; le eventuali fatture successive, tranne che la fattura di chiusura, quando arriverà , vanno contestate e non pagate perché non dovute