In Gran Bretagna Lidl è stata costretta a richiamare dal mercato le pastiglie del dolcificante naturale stevia a marchio Cologran per la presenza di aspartame non dichiarato in etichetta. L’aspartame è un dolcificante artificiale consumato nel mondo da centinaia di milioni di persone. E’ utilizzato in oltre 6000 prodotti dietetici, fra i quali bevande, gomma da masticare, dolciumi, caramelle, yogurt, farmaci, in particolare sciroppi e antibiotici per bambini.
E’ dall’inizio della sua commercializzazione che l’aspartame è stato al centro di un dibattito sulla sua presunta cancerogenicità . Sempre assolto dall’Efsa – motivo per cui continua ad essere utilizzato – è stato invece messo sotto accusa da uno studio condotto dall’istituto Ramazzini secondo cui ha profili di cancerogenicità .
Alla fine degli anni ’90 la Fondazione Europea Ramazzini decise di programmare un esperimento che, per numero complessivo di animali, numero di livelli di dose studiati e conduzione dell’ esperimento secondo le buone pratiche di laboratorio correntemente in uso, consentisse una valutazione adeguata dei potenziali effetti cancerogeni del composto. Lo studio è stato programmato su 1800 ratti (900 maschi e 900 femmine) della colonia usata da oltre 30 anni nei laboratori della Fondazione. Al fine di simulare un’assunzione giornaliera della popolazione umana pari a 5000, 2500, 500, 100, 20, 4, oppure 0 mg/Kg di peso corporeo, l’aspartame è stato aggiunto alla dieta standard nelle quantità dovute. Il trattamento degli animali è iniziato all’età di otto settimane ed è durato fino alla loro morte spontanea. Di ogni animale deceduto è stata fatta un’autopsia completa ed effettuata una valutazione istopatologica di tutti gli organi e tessuti prelevati, per un totale di oltre 30.000 preparati esaminati al microscopio. I primi risultati dello studio hanno evidenziato che: 1) l’aspartame induce un aumento dose-correlato, statisticamente significativo, dell’incidenza di linfomi e leucemie nelle femmine. Tale aumento statisticamente significativo è stato osservato anche alla dose di 20 mg/Kg di peso corporeo, una dose inferiore a quella ammessa per l’uomo dalla normativa vigente (50-40 mg/Kg di peso corporeo);2) l’aggiunta di aspartame al cibo induce una diminuzione dell’assunzione di cibo correlata con la dose del composto, senza perù determinare una differenza del peso corporeo tra gli animali trattati e non trattati. Sulla base di questi risultati viene dimostrato per la prima volta che, sperimentalmente, l’aspartame è un agente cancerogeno, in grado di indurre linfomi e leucemie nei ratti femmina, anche a dosi ammesse per l’alimentazione umana. I dati inoltre dimostrano che l’integrazione della dieta con aspartame non induce alcuna modificazione dell’andamento del peso corporeo degli animali trattati rispetto ai non trattati.