Nanoparticelle in 11 dentifrici su 14: le analisi che non dovremmo ignorare

11 dentifrici su 14 contengono nanoparticelle di diossido di titanio. Si fa molto prima a citare i tubetti che nelle analisi svizzere di K-Tip hanno mostrato di non contenere molecole di questo sbiancante, troppo piccole per essere viste a occhio nudo, ma proprio per questo in grado di penetrare nelle mucose della bocca e dell’intestino. Con effetti preoccupanti: diversi studi sugli animali mostrano che il biossido di titanio in nanodimensioni potrebbe penetrare nelle cellule e causare infiammazioni e perfino tumori.

È il risultato ottenuto dalla rivista svizzera dei consumatori in un complicato test di laboratorio. Esperti di un laboratorio francese hanno esaminato il biossido di titanio estraendolo dalle paste dentifrice e misurano le singole molecole con un microscopio elettronico. Troppe, in 11 casi su 14, erano quelle con un diametro inferiore a 100 nanometri (1 nm = 1 milionesimo di millimetro). Le cosiddette nanoparticelle.

Ma a che servono le particelle di biossido di titanio?

 Al contrario di quanto si sarebbe indotti a pensare, non a pulire i denti. Secondo gli esperti della rivista svizzera, solo a rendere la pasta bella e bianca. Un rischio per la salute non giustificato da uno scopo tanto effimero.

Eppure tanto i produttori che  – forse con sicurezza appena inferiore – l’Unione europea giurano il biossido di titanio nei dentifrici non rappresenta un rischio per la salute. Il corpo assorbirebbe solo quantità molto piccole spazzolando i denti, dicono gli industriali. Inoltre, una valutazione dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare è giunta alla conclusione che, secondo le attuali conoscenze scientifiche, l’ingestione di biossido di titanio non rappresenta un rischio per le persone sane. Ma: l’autorità afferma anche nella sua dichiarazione che “sono necessari ulteriori studi”. In particolare, gli effetti delle nanoparticelle di biossido di titanio sulla fertilità e sullo sviluppo dei neonati sono stati finora studiati in modo insufficiente.

Per la verità, agli inizi di settembre, la commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (Envi) del Parlamento europeo ha ribaltato la richiesta della Commissione europea di approvazione di standard più severi sull’utilizzo dell’E171 nei prodotti alimentari, votando contro e appoggiando un emendamento che chiede il divieto assoluto di E171 come additivo alimentare.

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Il risultato delle prove sui dentifrici

Di seguito pubblichiamo la liste dei 3 prodotti, gli unici del test, risultati privi di nanoparticelle e il ben più corposo elenco dei tubetti “macchiati” da queste presenze. In mancanza di certezze vale la pena utilizzare un approccio precauzionale: riporre sullo scaffale i tubetti che in etichetta dichiarano il biossido di titanio (indicato tra gli ingredienti dei cosmetici come titanium dioxide).

 

I tubetti senza nanoparticelle…

COLGATE FRESH GEL

CANDIDA FRESH GEL

MERIDOL BALSAM

 

…e quelli con nanoparticelle

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DENTAGARD ORIGINAL

QUALITÈ & PRIX DENTAMED

M-BUDGET PASTA ANTICARIE

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